Il rischio fallimento è ormai dietro l’angolo, la preoccupazione sale ed oggi è sfociata in momenti di tensione in cui si è sfiorata una rissa tra gli stessi lavoratori. E’ accaduto oggi pomeriggio davanti ai cancelli della fabbrica nel corso di un’assemblea in cui sindacati e istituzioni hanno spiegato ai dipendenti che non c’è ancora un accordo tra azienda e parti interessate sul piano di salvataggio del gruppo. Niente di concreto, nessuna trattativa in dirittura d’arrivo, dopo che la procedura di concordato in continuità aperta dal tribunale di Terni è scaduta da oltre due settimane.
In mattinata, in prefettura, si era tenuta una riunione tra i vertici del gruppo delle acque minerali, il prefetto Gianfelice Bellesini, l’assessore regionale allo Sviluppo economico Vincenzo Riommi e il sindaco di San Gemini Leonardo Grimani. L’azienda ha comunicato che l’accordo con la cordata interessata all’acquisizione degli stabilimenti di cui fa parte il gruppo Norda non è stato concluso in quanto ci sono elementi di natura economica che, al momento, non ne consentono la definizione.
Il gruppo starebbe contemporaneamente valutando una seconda proposta avanzata da un altro soggetto ma su questo non sono stati forniti dettagli. Con il passare dei giorni la preoccupazione di lavoratori, sindacati di categoria e istituzioni – che si dicono pronti a discutere con chiunque interessato all’acquisto, senza preclusioni – è ormai ai massimi livelli. Oggi pomeriggio alcuni dipendenti sono quasi arrivati alle mani. Accuse di “inefficienza” sono state rivolte ai sindacati e alle istituzioni.