Terni, aggressione dei profughi: nessuna rapina, una lite nata per futili motivi

Non c’era l’intenzione di entrare in casa con la forza né quella di commettere una rapina alla base della lite che si è verificata sabato scorso in via Vico, nel centro di Terni, ed ha visto protagonisti due profughi e una famiglia ternana. Secondo la ricostruzione della polizia, si è trattato di una banale lite nata in strada e degenerata in rissa.

La squadra volante ha rintracciato e identificato i due stranieri, entrambi nigeriani con permesso di soggiorno per motivi umanitari di 18 e 19 anni, il più grande dei quali ha riportato lui stesso delle lesioni lievi. Gli agenti (coordinati dal sostituto commissario Anna Maria Mancin) ipotizzano dunque che l’aggressione sia stata reciproca da parte dei due gruppi. L’episodio è stato segnalato alla procura, che valuterà se prendere provvedimenti nei confronti di chi partecipato alla lite.

Secondo quanto ricostruito dalla questura, sabato sera il 20enne ternano che ha denunciato l’aggressione ha notato uno dei due nigeriani fuori dal proprio condominio. Alla richiesta di spiegazioni sul motivo della sua presenza, il nigeriano ha risposto che stava attendendo il connazionale, impegnato ad acquistare una scheda telefonica nella tabaccheria che si trova nello stesso stabile. Il ternano non avrebbe però ritenuto credibile questa spiegazione ed è così nato l’alterco, al quale hanno poi preso parte anche i genitori del ternano. Questi ultimi, colpiti anche con dei ramoscelli di oleandro, hanno riportato lesioni ed escoriazioni lievi.

I due nigeriani – ha accertato la polizia anche grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza della tabaccheria – avrebbero comunque cercato di spiegare le loro ragioni, prima di allontanarsi. Questo farebbe escludere che ci fosse l’intenzione di mettere a segno una rapina. Il 19enne ferito, inoltre, non si è recato al pronto soccorso per curarsi, ha poi spiegato, perché convinto di non avere diritto alle cure. Per identificare il giovane e il suo connazionale, che risiedono nella zona, gli agenti hanno avuto la collaborazione di altri stranieri ospitati in città per motivi umanitari e delle associazioni che li assistono.

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