Terni, Aidas, lavoratrici senza stipendio da un anno: pronte a sciopero della fame

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lavoratrici AidasSono senza stipendio da un anno e vedono la loro cooperativa avvicinarsi giorno dopo giorno al baratro del fallimento o ad essere fagocitata dalla concorrenza: le lavoratrici di Aidas ora si appellano al commissario e sono pronte a tutto, anche allo sciopero della fame, pur di ricevere gli arretrati, salvare il posto di lavoro e il patrimonio della cooperativa. Questa mattina lo hanno messo in chiaro con una manifestazione sotto la loro sede a Terni, in via Alfieri, a ridosso di viale dello Stadio. Al loro fianco (fin dall’inizio) il sindacato Uil a cui si sono aggregate diverse associazioni, liste civiche e partiti politici.

Aidas protesta 2“La cooperativa è nostra”. La protesta, nelle intenzioni delle lavoratrici, aveva prima di tutto l’obbiettivo di ricordare che loro (essendo socie-lavoratrici) sono le vere ed uniche proprietarie della cooperativa e dell’ingente patrimonio milionario composto di immobili, professionalità ed autorizzazioni di posti letto. Sono convinte che è concretamente possibile una soluzione che consenta il pagamento degli stipendi e la certezza del lavoro ma la scelta delle diverse ipotesi, sostengono, deve avvenire tenendo esclusivamente conto di loro e cioè degli stipendi ancora da ricevere e del lavoro da assicurare anche per il futuro. Temono invece che possano essere penalizzate da percorsi poco chiari. Per questo hanno deciso di accendere i riflettori su questa vicenda che presenta aspetti non ancora chiariti dal Commissario ministeriale insediatosi già da un mese e nel quale avevano riposto grande fiducia.

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Accuse e richieste. Ora le loro pesanti accuse sono accompagnate da chiare e precise richieste; primo punto: “Il commissario seguita ad avvalersi dell’apporto dei componenti del CdA commissariato e di persone che hanno legami con la coop concorrente ACTL. Pertanto chiedono immediatamente l’allontanamento di queste figure e l’utilizzazione delle professionalità interne all’AIDAS invece allontanate con ferie forzate”.

Secondo punto: “L’Assemblea dei soci è condizionata in modo determinante, in virtù di una contestata delibera del CdA precedente, dalla massiccia presenza con diritto di voto di dipendenti (anche con contratto a tempo determinato e quindi in condizioni di precarietà) dell’ACTL. Si ha così che a decidere per i proprietari soci lavoratori AIDAS siano anche dipendenti di una cooperativa concorrente. Si ritiene inaccettabile che il commissario Volpini non abbia ancora annullato quella decisione restituendo ai soci lavoratori ciò che gli è dovuto”.

Terzo punto: “Tra il patrimonio dell’AIDAS ci sono anche le autorizzazioni di posti letto. Ad insaputa della proprietà (soci lavoratori) è stato chiesto il trasferimento degli anziani dal Tiffany a Collerolletta. Una decisone che potrebbe comportare il pagamento di una penale di 2 milioni di euro da dare al proprietario del Tiffany e una perdita di 60 posti letto il cui valore viene

valutato dagli operatori intorno ai 2 milioni. Dunque sarebbe un danno enorme per il patrimonio dell’AIDAS di cui invece potrebbero giovare soggetti (non solo cooperative) concorrenti. Tali autorizzazioni potrebbero anche andare al territorio di Perugia con danno non solo per i nostri anziani ma anche per l’economia del nostro territorio. Nonostante le rassicurazioni del Commissario la richiesta di trasferimento è stata effettivamente presentata e va dunque immediatamente revocata, in attesa di un confronto con i soci lavoratori proprietari dell’AIDAS”.

Aidas protestaStipendi arretrati. La Uil ricorda che “i lavoratori AIDAS sono indietro di 13 mensilità e nonostante i solleciti ancora non sono stati disposti i pagamenti (almeno di due o tre stipendi) perché non sono pronte le buste paga. Una questione assurda in quanto per il Commissario il pagamento degli stipendi dovrebbe essere la preoccupazione principale. Anche perché grazie a questi lavoratori i servizi agli anziani continuano ad essere assicurati. Negli ultimi tempi uno stuolo di commissari, revisori, commercialisti, avvocati, consulenti guadagnano con l’AIDAS mentre chi lavora nei servizi e porta introiti non prende soldi. Non è giusto e dunque almeno alcuni stipendi devono essere pagati immediatamente. E questa è la quarta richiesta”.

Silenzio della politica. Secondo il segretario di Uil Terni, “soluzioni sono possibili ma deve essere scelta la più favorevole per i lavoratori e l’azienda per questo devono essere accesi i riflettori su questa vicenda e non possono essere esautorati delle loro prerogative i proprietari, cioè i soci lavoratori”. Lo stesso Venturi ha sottolineato lo strano silenzio delle istituzioni e della politica che “sembra persino subalterna rispetto al mondo della cooperazione. Oggi per la prima volta si sono registrate tuttavia solidarietà importanti e altre ne aspettiamo. In ogni caso è ora – ha proseguito Venturi – che in questa città sia affermata con assoluta chiarezza la supremazia del potere politico (interesse generale) su quello economico, anche quando si tratta di un potere forte come quello della cooperazione”.

Problema generale. “Pensiamo – aggiunge Venturi – che il problema non rivesta solo le lavoratrici AIDAS ma investa tutti i cittadini perché riguarda principi generali come la libertà e dignità, quella dignità che mostrano le lavoratrici AIDAS che pur stremate dalla necessità non si sono mai piegate e hanno continuato a lavorare servendo gli anziani. Le lavoratrici si sono dette determinate ad intensificare la lotta e se il Commissario non dovesse immediatamente dare risposte concrete alle loro richieste daranno vita anche allo sciopero della fame”.

Partecipanti e solidali. Alla manifestazione erano presenti: Andrea Desideri, Coordinatore provinciale delle Residenze Protette per Anziani; Sabrina Tili , presidente ANASTE (strutture per la terza età); Valeria Masiello, responsabile lavoro del PD ternano; Il Movimento 5 Stelle di Terni; La lista “Terni città Futura” con Michele Rossi; L’Associazione Terni che Vorrei di Francesco Bartoli. Hanno inoltre espresso la loro solidarietà: Antonio Foccillo, segretario nazionale UIL; Danilo Buconi, consigliere provinciale; Stefano Fatale, consigliere comunale; Il sindacato USB della provincia di Terni; il Partito “Fratelli d’Italia” di Terni.

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