Terni, Aria Pulita: ”Sorgente della Lupa inquinata. Disastro ambientale causato da malagestione”
A distanza di diversi mesi non se ne è più saputo nulla. A tornare sulla vicenda è allora Aria Pulita con un comunicato in cui avanza forti dubbi sul fatto che il problema sia stato risolto e parla di disastro ambientale generato da una malagestione. Scrivono gli esponenti della lista civica: “La sorgente della Lupa, che dovrebbe servire il Comune di Arrone e una parte della città di Terni, è stata bonificata? E’ di nuovo potabile? Questo è quello che ancora ci chiediamo, visto il silenzio del SII, a cinque mesi dalla vicenda dello sversamento della fognatura che dal paese di Polino scende fino al depuratore di Arrone, passando per il fosso dove è presente la sorgente della Lupa”.
Prosegue il comunicato: “Il 30 settembre 2014, all’interrogazione del consigliere comunale Matteo Bartolini, il sindaco Fioretti rispondeva che il SII aveva assicurato il ripristino dell’erogazione dell’acqua della sorgente entro il mese di ottobre, visto che gli interventi effettuati stavano dando risultati positivi. Nel frattempo il 23 settembre chiedevamo al SII, con lettera protocollata, di venire a conoscenza delle analisi effettuate all’acqua della sorgente durante l’anno solare 2014, analisi che il gestore del servizio idrico ha l’obbligo di fare. Alla lettera non è seguita risposta. Non solo. Abbiamo chiesto telefonicamente un incontro con il direttore Paolo Reuca, ma alla promessa di essere ricontattati non è seguito alcunchè”.
Chiede allora Aria Pulita: “Che cosa dobbiamo pensare? Se nel frattempo la sorgente della Lupa fosse stata ripristinata, perché non dircelo? E se non fosse stata ripristinata, qual è il motivo? L’inquinamento batterico non è stato abbattuto? Senza una risposta, senza un minimo di trasparenza siamo costretti a pensare il peggio. Siamo convinti che il grave inquinamento della sorgente della Lupa e il rischio incorso dai cittadini è frutto di una malagestione del sistema di approvvigionamento idrico e del territorio. Nessun ente preposto è stato in grado di prevenire tale disastro. Il fosso di Polino, come tutti i fossi presenti nel nostro territorio, versa in condizioni di completo abbandono, non viene bonificato da anni. Questo disastro ambientale, perché di ambiente si parla, ci deve far riflettere sulla necessità di un cambiamento nella gestione del territorio, delle risorse idriche e dei beni comuni in generale. Noi siamo vigili e cercheremo sempre di più il coinvolgimento e la partecipazione della popolazione in questioni di primaria importanza come in questo caso”.