Chiudere gli impianti sportivi che si trovano nelle zone più inquinate di Terni ed intervenire anche nei giardini pubblici a rischio. E’ quanto chiedono le associazioni ambientaliste ternane Vas (Verde Ambiente e Società), Italia Nostra e Federazione provinciale dei verdi. In particolare viene chiesta la chiusura degli impianti sportivi che si trovano a Prisciano, Borgo Bovio, Borgorivo, Polymer e Maratta mentre vengono individuati come rischiosi per la salute, soprattutto dei bambini, i parchi i Cardeto e Le Grazie oltre che
Il comunicato congiunto di Vas, Italia Nostra e Verdi:
La città di Terni è ormai da tempo considerata una delle città più inquinate d’Italia come risulta da vari studi effettuati sull’alta concentrazione di polveri sottili e metalli pesanti,spesso oltre il livello di guardia. Là dove lo stesso ISPRA sottolinea che ‘il ruolo dei soggetti pubblici che devono garantire la produzione e la diffusione delle informazioni ambientali è centrale’ ( dicembre 2010 ), non è mai stata effettuata una benché minima attività di informazione da parte delle istituzioni locali nei confronti della cittadinanza ternana sui gravi danni che l’inquinamento reca alla salute pubblica, danni peraltro rilevati da autorevoli studi, primo fra tutti quello eseguito dall’ISS (‘Sentieri’). Tutto ciò non può essere giustificato in alcun modo visto che Terni subisce da diversi anni le conseguenze di un’industralizzazione fuori controllo.
Alcuni quartieri tra i più inquinati della città, quali Prisciano, Borgo Bovio, Borgorivo, Polymer e Maratta, ospitano impianti sportivi frequentati anche da bambini, esponendo gli utenti a gravi rischi per la salute. Naturalmente nel periodo estivo i rischi aumentano poiché, essendo l’attività sportiva praticata all’aria aperta,l’organismo umano assorbe in maniera diretta gli elementi inquinanti. L’attività sportiva, se svolta con moderazione, è fondamentale per il raggiungimento del benessere psico-fisico, molto importante nella società contemporanea contraddistinta da un alto disagio psicologico e sociale. Gli impianti sportivi situati nelle aree maggiormente inquinate della città vanno perciò monitorati attentamente e costantemente e, se necessario, chiusi fino alla bonifica ambientale dei siti inquinanti.
Quanto sopra vale anche per i giardini pubblici, alcuni dei quali (i giardini di Cardeto e i giardini Le Grazie) sorgono sotto il livello stradale e subiscono direttamente gli effetti degli alti volumi di traffico e congestione. Basterebbe recintarli con la messa a dimora di alberi per ridurre l’impatto inquinante. Un caso emblematico è poi rappresentato dal parchetto giochi del quartiere Prisciano,situato a ridosso delle Acciaierie e ‘innevato’ per tutto l’anno di polveri sottili. In questo ambiente giocano i nostri figli”.
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