Terni, Bartoli: ”Comandante polizia ha ribadito che gli autovelox sono illegittimi”

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autovelox viale dello StadioLa comandante della polizia stradale, Katia Grenga, ha di nuovo testimoniato di fronte ad un giudice di pace sostenendo che gli autovelox installati a Terni, in viale dello Stadio e in via Alfonsine, sono illegittimi. A renderlo noto è Francesco Bartoli, fin dall’inizio protagonista della protesta ai due occhi elettronici in qualità di rappresentante di Confimpresa Umbria. Insomma, secondo la polstrada quei due autovelox (che in oltre due anni hanno elevato decine di migliaia di multe portando nelle casse comunali diversi milioni di euro), non rispettano le norme.

Molti rappresentanti di associazioni (Aci compresa) e partiti avevano subito manifestato dubbi e perplessità sull’opportunità e sulla legittimità di quegli autovelox, giudicati strumenti per fare cassa e non per garantire la sicurezza stradale. Il Comune di Terni, nonostante il moltiplicarsi di proteste e richieste, ha però sempre sostenuto la bontà della scelta di installare i due occhi elettronici che, nei primi mesi di entrata in funzione, avevano apportato alle casse comunali oltre 3 milioni di euro e che oggi continuano a garantire introiti rilevanti, seppur molto meno consistenti.

Rabbia e soddisfazione è probabilmente ciò che proveranno le principali vittime di quelle odiate macchinette: gli automobilisti “plurimultati”, in alcuni casi finiti in gravi difficoltà economiche per non essersi accorti dell’installazione di quegli autovelox ed aver più volte oltrepassato il limite di velocità di pochi chilometri orari (rendendosi conto dell’esistenza degli occhi elettronici solo dopo aver iniziato a ricevere le multe, diverse settimane dopo l’infrazione). Avevamo parlato della storia di Francesco che, recandosi quotidianamente ad Orvieto per lavoro, aveva cumulato diverse multe per eccesso di velocità di pochi chilometri orari, rischiando per questo anche di perdere la patente (qui l’articolo). Avevamo poi scritto di altre storie simili (qui l’articolo con le storie di altri plurimultati). Ora questi automobilisti intravedono una sorta di “rivincita” morale nei confronti del Comune (molti di loro avevano già vinto i ricorsi evitando così di dover pagare).

Scrive Bartoli in un comunicato: “Con la testimonianza odierna davanti al giudice Marco Lotti della comandante della Stradale Katia Grenga, si avvia alla conclusione la prima fase della battaglia legale contro il Comune di Terni da parte del comitato No Autovelox sostenuto da Confimpresa Umbria. La dirigente della polizia stradale di Terni su precise domande del giudice ha confermato l’illegittimità dell’istallazione degli autovelox e di tutta l’istruttoria amministrativa portata avanti dalla prefettura e dal Comune di Terni”.

Prosegue Bartoli: “La dirigente ha altresì confermato l’esistenza di una seconda e più accurata perizia successiva alla prima, effettuata con sopralluoghi sul posto e con la redazione di un secondo parere che ha confermato in toto quello già espresso nella prima perizia e pertanto il parere della dirigente rimane a tutt’oggi quello della assoluta illegittimità dell’istallazione degli autovelox e della assoluta non conformità al disposto della direttiva Maroni di tutto l’iter amministrativo adottato dalla Prefettura e dal Comune di Terni”.

“Il giudice Marco Lotti – aggiunge ancora Bartoli – si è riservato a questo punto la decisione dei ricorsi ancora pendenti contro la decisione avversa della Prefettura (sono tre procedimenti), decisione che verrà resa nota i primi della prossima settimana. A questo punto, con la conferma della assoluta illeggittimità degli autovelox, è logico aspettarsi che il giudice confermerà le decisioni già prese sullo stesso ricorso già accolto in passato da tutti i suoi colleghi Giudici di pace di Terni”.

“Abbiamo deciso come Confimpresa Umbria – scrive Bartoli – di attendere l’esito di questi procedimenti per procedere ad ulteriori azioni, per evitare il ripetersi di processi e/o dibattimenti nelle aule dei tribunali dove lo Stato è contro lo Stato, cioè il ministero dell’Interno che è portatore delle posizioni assunte dalla Polizia Stradale su questa vicenda ed il ministero dei Trasporti che con il famoso parere che decretava ‘in linea di massima’ la legittimità degli autovelox e che fece gridare avventatamente alla vittoria gli amministratori del Comune di Terni. La legalità, la legittimità di un atto amministrativo non può essere ‘di massima’, o c’è o non c’è”.

Bartoli conclude il comunicato annunciando il prossimo passo: “Questa perizia e la testimonianza della comandante della stradale verrà allegata e richiesta in tutti i procedimenti in appello che il Comune di Terni ha intentato contro le decisioni dei Giudici di Pace inizialmente vinti. Quindi la comandante della stradale sarà chiamata a testimoniare in oltre 50 procedimenti legali distinti. Una vera perdita di tempo colossale per la pubblica amministrazione e per i cittadini. Siamo sicuri che di fronte a questo scenario il nuovo Prefetto non potrà non prendere atto delle nostre richieste e risparmiare così allo Stato e ai cittadini questa inutile babele giudiziaria”.

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