A pochi giorni dall’inizio della Festa Democratica, previsto per il 25 agosto, continuano ad arrivare critiche, accuse e polemiche nei confronti del Pd e del Comune di Terni da parte di alcuni partiti e associazioni. Dopo aver annunciato di aver presentato un esposto alla Procura della Repubblica contenente dodici ipotesi di reato, ora l’esponente di Confimpresa, Francesco Bartoli, annuncia di essere pronto ad integrarla. In un comunicato spiega infatti di aver riscontrato “una chiara operazione elusiva delle norme dei regolamenti” poiché “il Partito Democratico di Terni ha chiesto l’occupazione dei giardini pubblici non per fare la Festa Democratica ma per fare due sagre”.
Questo il comunicato dell’esponente di Confimpresa, Francesco Bartoli:
Signor Sindaco, dai rumors che circolavano sul web, e da piccoli commenti apparsi su qualche quotidiano, abbiamo appreso che il Partito Democratico di Terni ha chiesto l’occupazione dei giardini pubblici non per fare la Festa Democratica ma per fare due sagre!
Abbiamo verificato sul sito del Comune ed in effetti in data 02-05-2013 con delibera della Giunta comunale è stato approvato il calendario 2013 delle sagre e fra la sagra dello stinco e la sagra dei funghi sanguinelli spiccano due sagre organizzate dal suo Partito ‘Terni 2020 il tempo delle scelte – dal 30.08 al 08.09’ e ‘Partiamo da Terni dal 10.09 al 15.09’.
Oltre agli ormai famosi problemi di incompatibilità ambientale scoppiati in questi giorni sulla location dei giardini pubblici della passeggiata che qui non affrontiamo, questa mossa rappresenta quanto di meglio il suo partito la sua Giunta, ed in particolare i suoi assessori competenti potevano fare per rendersi ridicoli di fronte alla città.
E’ chiaro che tutto quanto messo in atto dalla sua Giunta, dai suoi assessori di concerto con la direzione del Partito Democratico di Terni è una chiara operazione elusiva delle norme dei regolamenti ma anche della coerenza ai principi che dovrebbero animare l’azione amministrativa del Comune di Terni.
Vorremo quindi porre delle domande su questa anomala procedura a Lei e all’assessore al Commercio e speriamo che per una volta trovino una risposta.
1. In base al regolamento comunale a disciplina delle condizioni per il rilascio di autorizzazioni alla somministrazione di alimenti e bevande in occasione delle sagre e di altre riunioni straordinarie di persone, regolamento approvato con DCC n. 48/2002 e successivamente modificato con DCC n. 252 del 12.11.2012, vorremmo capire come sia possibile conciliare il disposto dell’Comma 4 art. 4 del regolamento che recita: ‘4. E’ in ogni caso esclusa la riconoscibilità delle tipologie ‘A’ e ‘B’ in relazione a quelle manifestazioni organizzate per finalità di lucro’ Vorreste farci credere che il Partito Democratico organizza tutto questo Ambaradam senza finalità di lucro? Se qualcuno dimostra invece che il Partito Democratico realizza un lucro dalla gestione della festa verrebbe a mancare un presupposto indispensabile per il suo inserimento della Festa Democratica cosi come viene di fatto pubblicizzata nel calendario delle sagre! In attesa della sua risposta integreremo questo aspetto nell’esposto presentato in Procura.
2. Vorremo sapere se in base all’art. 6 comma 2 lettera L del suddetto regolamento se come recita il dispositivo è stato assolto dagli organizzatori l’impegno ad acquisire e/o formalizzare e/o dotarsi prima dell’inizio della manifestazione:
I DIA sanitaria;
II per ogni struttura mobile utilizzata dichiarazione di corretto montaggio ed appoggio/ancoraggio al suolo debitamente sottoscritta da tecnico abilitato;
III eventuale certificato di prevenzione incendi;
IV dichiarazione di conformità degli impianti elettrici utilizzati ai sensi delle vigenti disposizioni in materia debitamente sottoscritta da tecnico abilitato;
V dell’autorizzazione prevista dall’art. 15 del Regolamento Regione Umbria n. 1/2004, rilasciata dalla Direzione Ambiente del Comune di Terni, necessaria nel caso di impiego di sorgenti sonore, amplificate e non, che producano inquinamento acustico;
VI di autorizzazione ai sensi dell’art. 68 del T.U.L.P.S., R.D. n. 773/1931, previo collaudo dell’apposita commissione di vigilanza, nel caso in cui vengano organizzati in occasione della sagra dei pubblici spettacoli ovvero nel caso in cui detto collaudo risulti obbligatorio in considerazione delle caratteristiche dell’iniziativa.
Anche di queste prescrizioni e di questi obblighi in attesa della sua risposta sarà mia premura informare la Procura della Repubblica.
3. Appare chiara la volontà del Partito Democratico di eludere la normativa sulla durata delle sagre di cui all’art 9 , organizzando una prima sagra di 10 giorni (termine massimo consentito) e una seconda di sei giorni con un solo giorno di intervallo utilizzando sempre le stesse strutture e cosa ancor più grave pubblicizzandole di fatto come un’unica sagra (la Festa Democratica appunto) con inizio il 30 agosto e termine il 15 settembre! Vi riportiamo l’intero art 9 del regolamento in modo che una semplice lettura possa chiarirvi le idee:
‘Art. 9 (limiti di durata)
1. Le sagre di entrambe le tipologie hanno un limite massimo di svolgimento di 10 giorni consecutivi, fatta eccezione per le sole manifestazioni ricomprese negli allegati 1 e 2, le quali, in ogni caso, non potranno avere durata superiore a 15 giorni consecutivi
2. Nel periodo immediatamente precedente o successivo allo svolgimento di una sagra, non è consentito il rilascio di autorizzazione amministrativa di cui al successivo art. 14, a favore di una ulteriore manifestazione organizzata sulla medesima area, oppure in ogni caso per il quale la domanda appaia oggettivamente finalizzata ad eludere i limiti di durata massima di cui al precedente comma 1′.
E’ chiaro che la domanda relativa alla seconda sagra appare oggettivamente finalizzata ad eludere i limiti di durata massima previsti dal regolamento e la invito a revocare immediatamente questa autorizzazione prima che sia la Procura a farlo.
4. Queste due sagre promosse dal Partito Democratico sono state inserite nel calendario approvato con delibera di giunta n 117 del 02.05.2013 alla quale era presente l’assessore al Commercio Daniela Tedeschi. Per questo vorremo chiedere a Lei assessore come possa aver votato a favore di un atto che cosi platealmente viola un regolamento che lei dovrebbe ben conoscere e soprattutto vigilare che sia osservato da tutti ed in particolare da coloro che tentano di eludere tale normativa per creare sagre che hanno solo lo scopo di danneggiare il commercio.
5. La stessa domanda la rivolgiamo all’assessore regionale al Commercio Fabio Paparelli, del quale avevamo già denunciato l’inopportunità di un suo commento su Facebook che esaltava la Festa Democratica come momento culturale e di tradizione della città, e nuovamente le richiediamo se nella sua doppia veste di Responsabile regionale delle normative sulle sagre e tutore degli interessi del Commercio non si sente in dovere di chiarire questa ambiguità e palese violazione delle regole da parte del suo partito in occasione della Festa Democratica 2013?
6. Ed ancora nella delibera di giunta che ha approvato il calendario si legge che come prescritto dal regolamento stesso all‘art 5 la direzione sviluppo Economico del Comune ha provveduto a richiedere secondo i termini previsti (entro il 31 marzo) alle associazioni di categoria dei commercianti considerate dal comune maggiormente rappresentative (sic!) un nulla osta preventivo, e che nulla di ostativo è pervenuto all’amministrazione riguardo a contestazioni da parte delle associazioni stesse. Lei assessore Tedeschi in quella data era ancora in Confcommercio, neanche in quella sede nelle vesti di dirigente della stessa associazione e di responsabile del centro cittadino ha avuto nulla da eccepire? E’ in questo modo che Lei e la sua ex associazione intendete tutelare i commercianti di terni ed in particolare i ristoratori?
7. La stessa domanda la rivolgiamo chiaramente anche alle altre associazioni Confesercenti Confartigianato che insieme a Confcommercio tante volte si sono lanciate in dichiarazioni velleitarie contro le sagre dicendo sulla carta di volergli fare la guerra ma poi di fatto favorendole non opponendosi ad atti amministrativi illeciti pur essendone a conoscenza.
Pertanto se questi sono i loro comportamenti, la loro attività sindacale non si sostanzia in una mera attività di captatio benevolentiae ma in una vera presa per i fondelli ai loro associati!
Per questo motivo inoltrerò per conoscenza questa mia nota anche alle associazioni di Terni, oltre che naturalmente alla Procura della Repubblica sperando in un rapido e positivo accoglimento delle mie richieste , in modo da far ritornare in questa Città un po’ di legalità”.