Terni, Bartoli querela sindaco Di Girolamo e chiede sequestro del sito del Comune

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Francesco BartoliL’esponente di Confimpresa, Francesco Bartoli, ha querelato il sindaco Leopoldo Di Girolamo e chiesto il sequestro del Comune di Terni. Lo annuncia questa mattina in una nota lo stesso Bartoli, spiegando di aver agito per vie legali contro la “diffamazione” nei suoi confronti, e contro “l’uso improprio del sito istituzionale”.

Bartoli spiega di aver presentato gli esposti in Procura dopo essere stato a sua volta querelato dal Pd e dopo aver ricevuto “una lunga serie di attacchi diretti ed indiretti, volta a delegittimare , denigrare , calunniare la mia persona agli occhi dell’opinione pubblica”. Al centro delle denunce ci sono soprattutto due comunicati stampa del sindaco diffusi sul sito del Comune. L’esponente di Confimpresa ritiene sia “chiara la volontà da parte del sindaco Di Girolamo di utilizzare il sito del Comune di Terni al fine di auto incensare il suo operato e soprattutto al fine di delegittimare ogni concorrente politico, attuale e potenziale in vista di una sua possibile ricandidatura come candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative”. Aggiunge Bartoli che “oltre che essere utilizzato per l’autopromozione del suo operato il sito è utilizzato per attaccare, denigrare, calunniare e diffamare altri soggetti da lui visti come potenziali avversari alla futura carica di sindaco”.

Il comunicato di Francesco Bartoli:

Che sia chiara una cosa, è stato il Partito Democratico ad iniziare la stagione delle querele, il mio atto di denuncia querela è da considerarsi un atto di legittima difesa in risposta ad una lunga serie di attacchi diretti ed indiretti, volta a delegittimare, denigrare, calunniare la mia persona agli occhi dell’opinione pubblica. L’ultimo atto subito della querela da parte del Partito Democratico unitamente alle improprie esternazioni del Sindaco sul sito del Comune, sono chiaramente atti intimidatori volti a disincentivare la mia attività costante di denuncia di fatti negativi e/o reati imputabili all’amministrazione comunale e/o al Partito Democratico stesso. La reazione scomposta di tali soggetti è dovuta forse al fatto che non pensavano fosse possibile che a Terni un cittadino avesse il coraggio di presentare un esposto contro il Partito Democratico. Questi soggetti devono capire che il vecchio adagio frequentemente ripetuto in particolare tra i commercianti di Terni ‘Non metterti contro il Partito Democratico , altrimenti a Terni non lavori più!’ deve appartenere ormai solo ai ricordi di una TERNI CHE NON VOGLIO. Oggi invece sono molti i cittadini che non hanno più paura del Partito Democratico, e io sono tra quelli. Non abbasserò la testa di fronte ad un attacco del Pd, non l’ho mai fatto in vita mia di fronte agli arroganti e non lo farò di certo in questo caso.

Per queste ragioni, mio malgrado nei giorni scorsi ho provveduto ha depositare gli atti di cui all’oggetto sia personalmente che in qualità di Consigliere Regionale di CONFIMPRESA UMBRIA, anche in conseguenza di quanto da me documentato nell’esposto presentato alla Procura della Repubblica in data 16.08.2013, in relazione alle irregolarità della Festa Democratica, con la descrizione di altri fatti correlati riguardanti il Comune di Terni, lasciando che sia l’Autorità Giudiziaria a verificare se emergano o meno ulteriori ipotesi di reato.

Il primo atto è una denuncia querela ai sensi dell’art 333 e seguenti del codice di procedura penale per il reato di diffamazione aggravata nei confronti del Signor Leopoldo Di Girolamo.

Negli ultimi mesi infatti il Sindaco rel Comune di Terni Leopoldo Di Girolamo ha iniziato ad utilizzare il sito del Comune di Terni http://www.comune.terni.it in modo singolare e quanto meno improprio rispetto all’uso consono che dovrebbe essere fatto di un sito istituzionale.

Un sito di un amministrazione comunale infatti dovrebbe essere utilizzato quale strumento per la divulgazione di informazioni e comunicazioni appunto istituzionali, e garantire la massima trasparenza dell’attività amministrativa, al servizio del cittadino utente . Un sito utilizzato quindi per comunicare con i cittadini e non per denigrarli o peggio insultarli , come invece è avvenuto nel sito del Comune di Terni , superando ampiamente quel “limite” tra il diritto di critica, che ricordiamo è ampiamente tutelato dal nostro ordinamento,e sconfinando invece nella fattispecie delittuosa del reato di diffamazione aggravata nei miei confronti e nei confronti di altre persone ree nel tempo di aver criticato l’operato dell’amministrazione Comunale.

Ci riferiamo in particolare a quanto accaduto In data 30 maggio 2013 dove alle ore 11.14 è comparso sul sito web del Comune di Terni http://www.comune.terni.it un comunicato stampa a cura dell’Ufficio di Staff del Sindaco e dell’Ufficio Stampa del Comune di Terni dal titolo “Ora chiaro il perché di certe strumentalizzazioni” e sotto titolo Il sindaco: “L’annuncio di Bartoli di una sua lista spiega mesi di attacchi immotivati” in cui venivano riportate delle dichiarazioni del Sig Leopoldo Di Girolamo sulla mia persona, riferendo fatti mai avvenuti , denigrando il mio ruolo svolto all’interno di Confimpresa Umbria e la confederazione stessa .

Il Sindaco Leopoldo Di Girolamo dichiarando una cosa falsa sul comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Terni , cioè il fatto di aver affermato che io avrei effettuato l’ annuncio ufficiale della mia candidatura a Sindaco con una mia lista alle elezioni amministrative in programma nel 2014 (annuncio da me mai fatto in nessuna sede!) , e descrivendomi come un agitatore di turno interessato ad utilizzare la mia carica sindacale solo per fini personali per perseguire una carriera politica personale, descrivendomi come una persona che sa solo denigrare, attaccare, arrivando a “navigare” tra le associazioni di categoria pur di realizzare il proprio tornaconto personale , ha offeso la mia reputazione cioè quella stima di cui ogni individuo gode, all’interno di una determinata società, per le caratteristiche che gli sono proprie. Perché si abbia “una lesione di questa stima” sono necessarie espressioni di fatto non vere, offensive, denigratorie o sarcasticamente dubitative se, per il modo con cui sono dette, fanno sorgere nel lettore un plausibile convincimento sulla effettiva corrispondenza a verità dei fatti (falsi) narrati.

Il testo delle dichiarazioni avendo l’ufficialità del fatto di essere pubblicate sul sito istituzionale del Comune di Terni è stato poi riportato dai quotidiani locali e dalle testate giornalistiche on line, con tanto di fotografia del sottoscritto amplificando in modo irreparabile la portata della diffamazione in modo istantaneo, come recita la suprema corte:

La diffamazione è un reato istantaneo che si consuma con la comunicazione di un determinato messaggio a più persone. Trattandosi, di una tipologia di reato consumato in questo caso via internet e, tale elemento si realizza con il “postare” il proprio messaggio trovando la sua consumazione nell’esatto momento in cui i terzi (che lo leggono) percepiscono l’espressione ingiuriosa o, nel caso in cui le frasi o le immagini lesive siano state immesse sul web, nell’esatto momento in cui il collegamento viene attivato (Cass. pen. Sez. V, 21/06/2006, n. 25875).

Per tali motivi sono stato costretto il giorno seguente ad effettuare un comunicato stampa di smentita della mia volontà di candidarmi a Sindaco chiedendo le scuse formali al Sindaco del Comune di Terni con l’invito ad emettere un nuovo comunicato stampa di rettifica. Cosa mai avvenuta .

Ed in virtù del terzo comma dello stesso articolo la diffamazione “online” è una circostanza aggravante del reato poichè realizzato tramite lo strumento di un sito internet, da sempre qualificato come “un mezzo pubblico” in quanto, per sua stessa natura, idoneo e sufficiente a trasmettere, a più soggetti, un determinato messaggio diffamatorio, ed in questo caso a maggior ragione visto che parliamo di un sito ufficiale di un ente pubblico.

La disciplina codicistica trova la sua ratio nella necessità di garantire i soggetti da informazioni inesatte o calunniose e nell’impossibilità delle vittime di accedere alla pari ai mezzi di informazione in modo da ottenere una rettifica. Quest’ultima, peraltro in questo caso mai avvenuta , in molti casi non può cancellare gli effetti negativi della notizia iniziale ne tanto meno il semplice inserimento in rete del mio comunicato stampa di smentita non è sufficiente a garantire la diffusione della verità : un sito che gode di un ampio pubblico di visitatori “internauti” come quello del Comune di Terni è in grado di ottenere un’audience molto ampia, che solo in minima parte sarebbe raggiungibile da chi volesse diffondere la smentita.

Non solo , ad oggi il comunicato del 31.05.2013 oggetto della querela è ancora presente nel sito e facilmente rintracciabile da chiunque cercasse in rete informazioni sulla mia persona , su Confimpresa , sul comune di Terni e/o sul Sindaco Di Girolamo digitando semplicemente queste parole chiave in uno dei tanti motori di ricerca , pertanto è come se il reato fosse continuato fino ad oggi , fino a quando il Testo di Tale comunicato non verrà cancellato dal Sito del Comune di Terni .

L’uso distorto di Internet da parte del Comune di Terni e del Sindaco Di Girolamo dovrebbe essere disincentivato dal fatto che un sito istituzionale mette in gioco la propria credibilità attraverso l’esattezza delle informazioni che diffonde, con una sorta di autocontrollo indotto che in questo caso è stato inesistente , anzi l’azione del Sindaco Di Girolamo sembra rispondere ad una chiara e pianificata strategia diffamatoria effettuata tramite il sito istituzionale del Comune stesso con un uso di frasi finalizzate unicamente all’offesa, che dimostrano un disprezzo per la persona, il tutto amplificato via internet in un sito di vasta divulgazione , utilizzato alla stessa stregua di un sito scandalistico , un sorta di sito partigiano che si rivolge ad un pubblico partigiano con il responsabile ( Il Sindaco ) che non vede a rischio la propria reputazione per il fatto di diffondere notizie inesatte, così come molti giornali apertamente schierati con una parte politica non vedono diminuire la reputazione, ma semmai accrescere le ragioni di fedeltà e di copie vendute , quando diffondono notizie distorte o anche false a sfavore degli avversari politici pur di riscuotere consensi tra i propri lettori. In questo senso la reputazione personale del Sindaco Di Girolamo non è di per sé sufficiente a garantire trasparenza e correttezza dell’informazione quando altri siano gli interessi in gioco.

Soggetto attivo del reato de quo è, in primo luogo, l’autore dello scritto dal contenuto diffamatorio, in questo caso il Sindaco Leopoldo Di Girolamo . Inoltre, ai sensi dell’art. 57 c.p., nonché della normativa sulla stampa (l. 8 febbraio 1948, n. 47, Disposizioni sulla stampa, in Gazz. Uff. 20 febbraio 1948, n. 43, meglio nota come legge sulla stampa, l.s.) come accennato, è responsabile anche il direttore del periodico in questo caso del Sito del Comune quindi il dirigente Responsabile del Ufficio stampa del comune di Terni: a titolo di concorso (quando pur consapevole della potenzialità offensiva delle espressioni utilizzate nell’articolo, ne abbia, ugualmente autorizzato la pubblicazione) ovvero per fatto proprio (se l’evento lesivo, pur non essendo voluto dal direttore, non si sarebbe verificato se avesse impiegato la dovuta diligenza nel controllare gli scritti destinati alla pubblicazione). Ai sensi dell’art. 57-bis c.p., le disposizioni di cui all’art. 57 c.p., si applicano, nel caso di stampa non periodica, all’editore, se l’autore della pubblicazione è ignoto o non imputabile, ovvero allo stampatore, se l’editore non è indicato o non è imputabile. Inoltre, per i reati commessi col mezzo della stampa sono civilmente responsabili, in solido con gli autori del reato, il proprietario della pubblicazione e l’editore (art. 11 l.s.), di conseguenza in questo caso il Comune di Terni.

Questo utilizzo improprio reiterato e continuativo del sito del Comune di Terni emerge con chiarezza da un nuovo comunicato questa volta pubblicato il giorno 26.08.2013 alle ore 13.59 sempre a cura dell’Ufficio di Staff del Sindaco e dell’Ufficio Stampa del Comune di Terni, dal titolo : “La polemica sulla Passeggiata è pretestuosa” nel quale vengo cosi descritto “…Poi dal signor Francesco Bartoli che ormai da molto tempo ha perso, se mai la ha avuta, la veste di rappresentante di una categoria economica e sempre più si muove come soggetto politico usando come armi la calunnia, l’insulto, la minaccia.” E dove questa volta il contenuto e il tono diffamatorio e rivolto anche ad altri soggetti ( Il Consigliere Comunale Dott. Enrico Melasecche , il Dott . Andrea Liberati Presidente di Italia Nostra Sez. di Terni e don Claudio Bosi, direttore dell’Ufficio Culturale della Diocesi ) rei nel tempo di aver criticato l’operato dell’amministrazione Comunale a proposito della gestione del Parco pubblico dei Giardini della Passeggiata.

E’ quindi chiara la volontà del Sig Leopoldo Di Girolamo di usare specifiche espressioni offensive riportando fatti non veri con la piena consapevolezza di offendere, e di denigrare il sottoscritto e la confederazione Confimpresa e si evince chiaramente proprio dall’analisi delle suddette frasi, calate in quel dato contesto,un sito istituzionale che dovrebbe essere utilizzato quale strumento per la divulgazione di informazioni e comunicazioni istituzionali,

Queste circostanze che determinano il reato penale di diffamazione , emergono chiaramente anche in una dettagliata pronuncia della Cassazione del 1984 (Cass. civ., sez. I, 18 ottobre 1984, n. 5259), di ben 35 pagine di lunghezza, si rinvengono i criteri stringenti che i giornalisti devono rispettare per non incorrere nei rigori della legge tra cui segnaliamo :

– la verità dei fatti non è rispettata se è “mezza verità”, o verità incompleta e che in tal caso la “mezza verità” può essere equiparata alla notizia falsa;

– il giornalista non deve ricorrere ad “insinuare” attraverso l’uso delle virgolette (è il “sottinteso sapiente”, tale da far leggere fra le righe una verità non detta del tutto);

– non bisogna ricorrere a “accostamenti suggestionanti” (ad esempio scrivere di una persona che si vuol mettere in cattiva luce e scrivere nella frase successiva “il furto è sempre da condannare”);

– non bisogna usare insinuazioni con la tecnica di frasi del tipo “non si può escludere che…” in assenza di alcun serio indizio;

– è offesa anche il ricorso a toni sproporzionatamente scandalizzati o sdegnati, specie nei titoli.

Nel comunicato stampa del Sindaco Leopoldo di Girolamo oggetto della presente denuncia emergono chiaramente tutte queste fattispecie.

Nel caso di siti contenenti comunicazioni diffamatorie è sempre possibile applicare la misura cautelare del sequestro preventivo ai sensi dell’art. 321 c.p.p., se il sito non è riconducibile al concetto di testata giornalistica on line come nel caso del sito istituzionale del Comune di Terni , per questo motivo e per altri motivi che abbiamo delinetato nella denuncia depositata abbiamo chiesto il sequestro immediato del sito del Comune di Terni e la cancellazione di tutti i comunicati stampa diffamatori in esso contenuti affinchè sia evitata la continuazione del reato.

Oltre alla denuncia querela contro il Sig . Leopoldo Di Girolamo ,con separato atto ho congiuntamente depositato anche un esposto per altri reati quali quelli di Peculato d’uso e abuso di ufficio che a mio avviso potrebbero configurarsi nell’uso improprio che il Sindaco Leopoldo Di Girolamo , il suo Staff , il suo ufficio Stampa fanno del sito Istituzionale del Comune di Terni : Il peculato è reato plurioffensivo volto a tutelare l’interesse dello Stato alla probità e correttezza dei pubblici funzionari e, al tempo stesso, a proteggere i beni patrimoniali loro affidati. Ergo tutela del buon andamento della P.A. e dell’integrità del suo patrimonio e la Suprema Corte nel pronunciarsi ha affermato che si configura il reato di peculato, sia in caso danno patrimoniale all’ente pubblico, sia nel caso di violazione del buon andamento degli uffici della pubblica amministrazione in quanto basato sul rapporto di fiducia e lealta’ col personale dipendente. Appare evidente che la mancanza di danno patrimoniale non esclude automaticamente la sussistenza del reato in questione, allorche’ l’uso del bene pubblico da parte del dipendente che ne abbia la disponibilita’ sia tale da ledere comunque il buon andamento degli uffici. (Sentenza Cassazione penale, sezione VI, 21 maggio 2008, n. 20326) .

In questo caso il bene patrimoniale è il sito istituzionale del Comune di Terni , un bene non tangibile ma che solo per il suo restyling nel 2013 il Comune ha stanziato fondi per 30.000,00€ . Quindi un bene che costa alla collettività l’impiego di tanti soldi pubblici oltre al lavoro quotidiano di tanti dipendenti comunali , e tutte queste risorse andrebbero utilizzate a favore della collettività non contro la collettività perseguendo finalità personali del Sindaco atte a screditare un cittadino da lui erroneamente considerato un suo possibile concorrente per la candidatura a nuovo Sindaco di Terni.

Secondo il nostro avviso è chiara la volontà da parte del Sindaco Di Girolamo di utilizzare il sito del comune di Terni al fine di auto incensare il suo operato e soprattutto al fine di delegittimare ogni concorrente politico , attuale e potenziale in vista di una sua possibile ricandidatura come candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative del Comune di terni che dovrebbero tenersi in caso di regolare conclusione del suo mandato amministrativo nella primavera del 2014 .

Riteniamo assolutamente legittima la volontà del Sindaco di volersi ricandidare , e in previsione di ciò di iniziare in modo cosi anticipato rispetto alla fine del suo mandato la sua campagna elettorale anche se non annunciata in modo ufficiale , non ci scandalizzeremo per questo . Ci scandalizziamo per il fatto che per autopromuoversi utilizzi un sito istituzionale , quello del Comune che amministra, che di fatto è pagato anche grazie ai soldi di tutti i contribuenti che sicuramente non si trovano tutti d’accordo con le sue idee , e pertanto è come se la sua campagna elettorale fosse aperta al contributo dei suoi avversari . Non solo, il Sindaco Di Girolamo, utilizzando il sito del Comune per un uso diverso da quello per cui è stato creato , di fatto distoglie risorse economiche ed umane dai fini pubblici per le quali sono state investite , ai suoi fini personali . Che il Sindaco utilizzi per tale attività un proprio sito personale assumendo dei propri dipendenti come ufficio stampa ad uso privato!!

Arriviamo infine al paradosso che se il sito oltre che essere utilizzato per l’autopromozione del suo operato è invece utilizzato per attaccare, denigrare, calunniare , e diffamare altri soggetti da lui visti come potenziali avversari alla futura carica di sindaco , in realtà sono cittadini del comune che spesso si rivolgono a lui sottoponendogli i loro problemi e quelli della città, consiglieri Comunali che pur attivandosi con interrogazioni formali a risposta scritta nelle sedi opportune , cioè il consiglio comunale, non ottengono nessuna risposta e neanche la benché minima considerazione . Allora questi cittadini considerati dal Sindaco potenziali avversari, ma contribuenti del Comune , di fatto contribuiscono alle spese di realizzazione e gestione del sito che in quanto pubblico appartiene a tutta la comunità cittadina , e così facendo di fatto finanziano il loro pubblico dileggio ad opera del primo cittadino!”

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