Il presunto uso di armi chimiche da parte del regime siriano guidato da Bashar al-Assad per reprimere la proteste ribelle, che sarebbe costata la vita a circa 1.300 civili tra cui molti bambini, ha avuto la ferma opposizione da parte di alcuni paesi del mondo occidentale, primo su tutti gli Stati Uniti. In questo senso, sembra sempre più imminente l’inizio di una nuova guerra per far cadere il regime di Assad, guidata dagli Usa insieme ad alcuni paesi dell’alleanza Nato, come Gran Bretagna e Francia.
Contro l’attacco occidentale si è schierata l’organizzazione neofascista CasaPound Italia, che nella notte ha affisso in 50 città italiane, Terni compresa, lo striscione “Con la Siria, contro il terrorismo. No alla guerra”. In particolare a Terni lo slogan è stato posizionato all’uscita del sottopassaggio di via Piemonte.
“La scelta di un’escalation militare contro la Siria – spiega CasaPound Italia in una nota – è folle e ingiustificata, poiché finirà per favorire solo le milizie terroriste, i militanti di Al Qaeda, i tagliagole fanatici che aspirano a fare della regione un califfato feudale. Perché queste sono le vere forze in campo contro il presidente Assad, altro che opposizione democratica”.
Per CasaPound “la strage del 21 agosto avvenuta a Damasco con un presunto attacco chimico non può giustificare alcuna aggressione, dato che le prove su una responsabilità governativa sono state fornite esclusivamente da un altro attore geopolitico della regione che ha interessi a destabilizzare la Siria e comunque non sono state vagliate da alcun organo terzo. Sappiamo, in compenso, che Carla Del Ponte, membro della commissione d’indagine sulla violazione dei diritti umani in Siria e non certo sospettabile di simpatie assadiste, ha confermato in passato l’uso di armi chimiche da parte dei sedicenti ribelli”. Per queste ragioni, CasaPound Italia afferma che “un’eventuale azione militare sarebbe da considerarsi una aggressione immotivata e irresponsabile a uno Stato sovrano, peraltro preparata snobbando ostentatamente quella legalità internazionale che a quanto pare è sacra e inviolabile solo quando ad aggirarla sono i cosiddetti Stati canaglia”.
Da parte nostra – conclude CasaPound – non possiamo che augurarci che questo gigantesco aiuto al più feroce terrorismo internazionale non giunga in porto, che gli Stati sovrani, tanto più se portatori di un modello laico e sociale, vengano rispettati e che il Mediterraneo tutto cessi di essere la riserva di caccia di forze esterne e mestatori vari”.