Per l’assegnazione delle case popolari, priorità a chi risiede almeno da 10 anni a Terni. Il nuovo criterio è stato approvato dalla Commissione consiliare: ad annunciarlo è il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Marco Cecconi, che parla di “una conquista di civiltà” ma al tempo stesso promette alta vigilanza fino a quando non sarà approvata definitivamente la modifica al regolamento comunale.
Il comunicato di Marco Cecconi (FdI):
“A sette mesi di distanza da quando, nel novembre scorso, ho presentato un atto di indirizzo per chiedere la modifica del regolamento comunale sull’assegnazione delle “case popolari”, in commissione è stato finalmente approvato un nuovo sistema di regole che va proprio nella direzione da me proposta.
DISCRIMINAZIONE A ROVESCIO L’obiettivo di sette mesi fa e l’obiettivo di oggi era e resta quello di non penalizzare le famiglie residenti ‘da sempre’ nel nostro territorio a vantaggio di nuovi arrivati (extracomunitari o no) che, invece, troppo spesso, risultavano protagonisti di una discriminazione a rovescio, in barba alle percentuali demografiche.
PRIORITÀ ALL’ANZIANITÀ DI RESIDENZA Con le modifiche varate adesso in commissione, proprio il criterio dell’ ‘anzianità di presenza’ diventa invece quello a cui viene subordinata l’assegnazione degli alloggi, in maniera più stringente di quanto sia mai stato: visto che finalmente si prevede che il requisito della residenza stabile nell’ambito dei confini comunali debba essere posseduto per i dieci anni precedenti al bando. E che a tale requisito debba corrispondere il massimo del punteggio.
CONQUISTA DI CIVILTÀ Si tratta di una conquista di civiltà, che rimuove il rischio storico di intollerabili sperequazioni a danno dei nostri concittadini e connazionali. Una conquista di cui rivendichiamo con orgoglio la paternità e il primato, sia rispetto alle altre forze politiche presenti in consiglio comunale, sia rispetto ad altre città umbre che (come Perugia) – successivamente alla nostra iniziativa del novembre scorso – hanno intrapreso analoghe iniziative e sono approdate ad analoghi risultati.
SENZA MAL DI PANCIA Certo, altre esperienze (come quella del possibile allargamento dell’offerta pubblica di servizi educativi per l’infanzia grazie ad eventuali collaborazioni con le strutture private) ci suggeriscono adesso la massima prudenza. E ci impongono di non dare nulla per scontato fino a quando il voto odierno della commissione non sarà stato ratificato in consiglio comunale: dove, proprio come è accaduto di recente per gli ‘asili’, potrebbe persino accadere che gli stessi commissari – colti a posteriori da improvvisi mal di pancia e ideologiche preoccupazioni su chissà quali fughe in avanti rispetto ai soliti ordini di scuderia – si rimangino tutto.
DUE TAPPE ULTERIORI La procedura adesso prevede due passaggi: primo, un voto in aula che faccia proprio l’atto di indirizzo varato oggi dalla commissione; secondo, una modifica conseguente del regolamento comunale sull’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Abbiamo avuto la doverosa pazienza da novembre ad oggi. La soglia di vigilanza sarà altrettanto alta, in attesa che si compiano anche queste due ulteriori e definitive tappe del percorso”.