Terni, caso mense, sit in di genitori e insegnanti davanti al Comune: “No a privatizzazioni e tagli”
Niente vessilli politici o sindacali, solo un sit in dvavanti al Comune, per protestare contro la ormai celeberrima delibera 25, quella della riorganizzazione dei servizi educativi. Solo una protesta ferma, ma civile, di genitori ed insegnanti, circa 30, accompagnati anche da qualche bambino. L’occasione era lo sciopero nazionale indetto dalla Unione Sindacale di Base “contro la privatizzazione di tutti i servizi educativi comunali e per la tutela di un servizio di qualità a favore dei bambini e dei genitori, le educatrici e le insegnanti – si legge nella nota – per chiedere che l’offerta educativa venga ampliata e valorizzata seriamente e che non si proceda alla statizzazione o privatizzazione di alcuna struttura. Tali richieste sono patrimonio di tutto il personale educativo, insegnante e delle famiglie, per questo la manifestazione è stata da loro organizzata, per ribadire il protagonismo di chi tutti i giorni tutela questi importanti servizi con il proprio lavoro e delle famiglie dei bambini che ne sono utenti. Per questo motivo non abbiamo voluto alcun vessillo specifico”.
Si ad una riorganizzazione, no ai tagli. Questo il senso della protesta, con i genitori che hanno chiesto di incontrare anche una personale dei Servizi Educativi Comunali: “La nostra – scrivono nella nota – è una manifestazione non solo di protesta, ma soprattutto di proposta. Chi lavora ed utilizza i servizi educativi ne conosce i problemi e gli spazi di miglioramento e sa concretamente come intervenire per aumentare e non diminuire un’offerta formativa di cui la città ha assoluto bisogno”. Ieri intanto è stato approvato l’atto di indirizzo a sindaco e giunta dopo i lavori in Seconda Commissione. Ora passerà in Consiglio Comunale poi sarà redatto il capitolato d’appalto.