La Seconda Commissione consiliare ha approvato oggi pomeriggio l’atto di indirizzo del conclusivo sulla refezione scolastica: sei voti a favore e un astenuto (Federico Pasculli dei Cinquestelle, delegato da Angelica Trenta), assente Crescimbeni.
Nell’atto di indirizzo si impegnano il sindaco e la giunta, oltrechè a mantenere le cucine in loco e a fare proprio il documento di sintesi emerso dai tre confronti che ci sono stati fra le parti in causa, due dei quali in Commissione ed a verificare la possibilità di inserimento di clausole di salvaguardia all’esito dei report di valutazione del servizio, alcuni punti estremamente importanti, che sono stati oggetto di discussione.
In particolare, nella elaborazione del capitolato d’appalto, che sarà fatta non appena l’atto sarà approvato dal Consiglio Comunale (dove probabilmente, vista la maggioranza, non dovrebbero esserci problemi): si impegnano sindaco e giunta “A prevedere che il soggetto appaltatore attui i principi della corretta educazione alimentare permettendo ai bambini di portare a casa i prodotti rimasti sui vassoi, recuperando così il cibo non consumato, reindirizzando anche alle mense sociali quanto avanzato dalla refezione” e inoltre “vista la scarsa liquidità a disposizione” a prevedere che “le cucine attualmente esistenti ed utilizzate oggi per la produzione di pasti in loco, le quali necessitano di interventi manutentivi sulla base di una relazione tecnica suddivisa scuola per scuola, vengano rimesse a norma sia dal punto di vista della salubrità dei locali, sia della regolarità degli impianti, in modo tale che l’amministrazione veda anche riqualificato il proprio patrimonio”.
Nell’atto di indirizzo inoltre viene chiesta la conferma delle commissioni mensa dove sono già presenti ed inoltre a prevederne una cittadina, attuando quindi quanto era stato detto nell’ultimo confronto di fronte al presidente Francesco Filipponi. Si chiede inoltre l’inserimento nel bando di individuare fornitori certificati, che acquistano alimenti di provenienza certa e qualificata, con l’obbligo di verifica da parte del Comune di tali requisiti a garanzia della salubrità dei pasti forniti ai bambini, oltrechè ad evitare sprechi negli ordini.
Sul fronte Isee, l’altra grande grana, l’atto di indirizzo impegna il Comune a rivedere le tariffe (che però per adesso sono aumentate del 15%), rimodulando gli scaglioni. Inoltre è stata chiesta una maggiore efficienza nelle riscossioni. Prevista anche una nuova nuova carta dei servizi ed educazione alimentare anche on line, “con l’obiettivo di una sempre maggiore trasparenza, garantendo l’accesso ai dati sull’andamento periodico delle forniture, sull’esito dei sopralluoghi, e sulle indagini di soddisfazione dei clienti”.
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