Il sindaco Leopoldo Di Girolamo alla fine ha commentato la classifica del Sole 24 Ore 2014 sulla qualità della vita che è particolarmente negativa per Terni (scesa di ben 23 posizioni rispetto ad un anno fa). Il primo cittadino, che negli anni passati citava le graduatorie del quotidiano economico in ogni occasione ritenendole quanto di più autorevole ed attendibile esistesse, questa volta parla di “edizione poco comprensibile” e addirittura di posizioni “non rispondenti a verità”. Pare insomma che per Di Girolamo l’attendibilità di una classifica vada di pari passo con la posizione ricoperta da Terni: più la città o la provincia che amministra si trova in alto, più la graduatoria è attendibile. Se Terni perde posizioni rispetto all’anno precedente, va da sé che la classifica è sbagliata (ovviamente quella dell’anno precedente, positiva, era invece corretta). Dulcis in fundo, scrive un’analisi con cui dimostra di non aver nemmeno letto attentamente la classifica.
Scrive in una nota il sindaco: “Siamo consapevoli che Terni e il Paese stanno vivendo una crisi pesante, che ha ripercussioni in tutti gli ambiti, ma la rilevazione 2014 del Sole 24 ore sulla qualità della vita in questa edizione appare poco comprensibile e soprattutto discordante dagli stessi dati divulgati dal Sole 24 Ore nel corso di quest’anno o addirittura poche settimane fa. Quello che sorprende – prosegue il sindaco – è che il calo di 23 posizioni rispetto alla classifica del 2013 maturi per alcuni indicatori che vanno in contrasto con le informazioni finora assunte”. Pare la fine di un amore: quello di Di Girolamo per la classifica del Sole 24 Ore (e pensare che solo l’anno scorso, commentando la classifica 2013, Di Girolamo scriveva che il “massimo organo di informazione economica” conferma che Terni è una “città saldamente agganciata alle città più virtuose”).
Questo il ragionamento di Di Girolamo: “La 88esima posizione nelle estorsioni e la 90esima posizione negli appartamenti svaligiati ci pone insieme a realtà dove opera la malavita organizzata, situazione che non è minimamente paragonabile con quella di Terni. I dati forniti dal sottosegretario Bocci, inoltre, sembrano essere invece molto più rispondenti alla situazione reale e danno un trend in calo per il 2014 del 15%, con diminuzioni ancora più consistenti proprio nei furti di appartamento. Lo stesso Comitato sulla sicurezza e l’ordine non ha mai evidenziato situazioni allarmanti e anzi, proprio nel 2014, ha registrato una vasta reazione da parte delle forze dell’ordine e della magistratura su alcune situazioni, come la sicurezza delle abitazioni private”. Un’analisi viziata da un errore grossolano: i numeri sulla sicurezza del Sole 24 Ore fanno riferimento al 2013, il sindaco parla invece di quelli, parziali, del 2014. Di Girolamo vuole insomma confutare una classifica che non ha nemmeno letto attentamente.
Prosegue il sindaco: “Altro elemento di criticità è quello sulle strutture cosiddette per i più piccoli, la perdita in questo indicatore di oltre venti posizioni è in contrasto con la decisione del comune di Terni, che a differenza di altri, ha deciso di non chiudere alcuna struttura, come asili nido e altro”. Qui pare che il sindaco non contempli la possibilità che 20 province abbiano potuto fare meglio di Terni e scavalcarla. Eppure su questo ci sarebbe ben poco da dibattere: si tratta di un semplice rapporto (dotazione di posti asilo in rapporto agli utenti) e non pare probabile che possano essere stati compiuti grandi errori nella raccolta di questi dati.
Arriviamo poi all’analisi del sindaco sulla posizione ambientale. Scrive: “Sull’ambiente, altro elemento dove si registra un calo consistente, la situazione è più complessa di quanto sembra descrivere la tabella. Lo scorso anno eravamo nella pagella ambientale al 28° posto quest’anno al 42°. E’ difficile pensare che siano subentrati elementi di criticità tali da far perdere quasi venti posizioni, se consideriamo che alcuni elementi inquinanti sono diminuiti per il calo della produzione industriale e per la circolazione dei veicoli a motore”. Di Girolamo proprio non si capacita di come sia possibile che province come Rimini, Rieti, Sondrio (tanto per citarne alcune), abbiano potuto scavalcare la “purissima” Terni (una Conca che vanta attività industriale, un inceneritore attivo ed un elevato indice di motorizzazione). Oltretutto la graduatoria sull’ambiente appare particolarmente inattendibile (per citare il principale problema: vengono utilizzati gli indici dello studio Ecosistema di Legambiente in cui non sono presi in considerazione i metalli pesanti che abbondano nell’aria della Conca, ergo il 42esimo posto è decisamente troppo lusinghiero).
Conclude il sindaco: “Così come non mi sono esaltato quando appena un anno fa i dati andavano in tutt’altra direzione, non mi deprimo difronte a numeri meno confortanti. Anzi, costituiscono uno stimolo per me e la giunta per intensificare il lavoro e accelerare sulle decisione da prendere, nella consapevolezza che il nostro operato è comune alla stragrande maggioranza dei Ternani, quelli cioè impegnati a rimboccarsi le maniche”.