Terni, consiglieri Pd propongono apertura parziale della Ztl. ”No” di Rifondazione e Legambiente

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Varco elettronico ztlDella Ztl di Terni e di una possibile apertura dei varchi in alcuni orari se ne parla ormai da anni ma fino ad oggi l’amministrazione comunale non ha mai manifestato la volontà di attuare modifiche. Un po’ a sorpresa, lunedì alcuni consiglieri comunali del Pd hanno avanzato la proposta di un’apertura parziale e l’assessore alla Mobilità ha dichiarato di essere pronto a discuterne. Un’apertura al dialogo forse spinta dal neo-assessore al Commercio Tedeschi, ex membro della Giunta di Confcommercio che da anni chiede tale misura.

DIBATTI E POLEMICHE – In passato infatti alcuni commercianti e associazioni di categoria hanno spesso chiesto all’amministrazione comunale un’apertura della zona a traffico limitato nelle ore serali e notturne, ritenendo che in questo modo il centro si sarebbe ripopolato. Il dibattito si era infuocato in particolar modo quando la vecchia gestione del Rendez-Vous, tra i motivi che avevano portato alla chiusura del locale, aveva indicato proprio l’eccessiva chiusura della Ztl (qui l’articolo). Il locale poche settimane dopo aveva però riaperto con una nuova gestione: nuova gestione che evidentemente non riteneva la Ztl un problema o un ostacolo insormontabile. Ad ogni modo il dibattito sull’argomento non si è mai spento.

ATTO DI INDIRIZZO – Nel Consiglio comunale di lunedì i consiglieri Michele Pennoni, Marco Vinciarelli, Jonathan Monti e Paolo Paparelli del Pd hanno presentato un atto di indirizzo sullo sviluppo del centro cittadino in cui si incita il sindaco e la Giunta “a dare inizio alla sperimentazione di riapertura dei varchi Ztl al traffico veicolare dalle ore 18 alle ore 6; a interdire il traffico in alcune aree, creando luoghi d’incontro e di socializzazione (via Fratini, via Cavour, piazza dell’Olmo e Corso Tacito) e attivare le procedure per rendere possibile il rilascio informatico delle autorizzazioni temporanee di accesso alla Ztl presso i varchi e online”. Un atto, quello dei consiglieri del Pd, che segue quelli precedenti dei consiglieri Boccolini (Sel) e Talamonti (Gruppo Misto) e del centrodestra. In merito a ciò, l’assessore alla Viabilità del Comune, Luigi Bencivenga, ha affermato che “ci sarà un dibattito e una votazione a livello consiliare, dopodiché la Giunta ne prenderà atto”.

RIFONDAZIONE COMUNISTA – Nettamente contrari all’apertura parziale della Ztl sono Rifondazione Comunista, Legambiente e, da sempre, una parte del Partito Democratico. Rifondazione Comunista in una nota esprime “netta contrarietà alle richieste di modifica del regolamento della zona a traffico limitato, avanzate, in questi giorni, dalle associazioni dei commercianti. Richieste che si ripetono ciclicamente da anni e che oggi risultano ancora più fuori luogo, di fronte alla devastante crisi, non solo economica, che sta impoverendo, ogni giorno di più, tutto il Paese, e che costituisce la vera origine della riduzione dei consumi. Comprendiamo lo stato d’animo di coloro che vedono la loro attività in crisi o la disperazione di quelli costretti alla chiusura; è la stessa condizione di insicurezza sociale che stanno vivendo la maggior parte delle famiglie italiane per una recessione che sembra non avere fine e che impedisce, progressivamente, il soddisfacimento dei bisogni più elementari”.

Assemblea Circolo Prc Sotgiu Centro Storico Terni“Ridurre o eliminare la Ztl – continua il Prc di Terni nel comunicato – per favorire le attività commerciali, è stato un tema più volte dibattuto ed accantonato, ma esso viene puntualmente rilanciato, oramai, crediamo,  al solo scopo di creare alibi e facili e consolatori capri espiatori rispetto alla crisi. In questa maniera, a nostro parere, si allontana anche la difficile ricerca dei rimedi e delle soluzioni. Non ci crede più quasi nessuno che aprire la Ztl la sera e la notte potrebbe portare sensibili risultati economici per la maggior parte degli esercenti. Stiamo parlando di un’area di piccole dimensioni, percorribile, in pochi minuti, a piedi da un estremo all’altro, caratterizzata da una quantità di parcheggi già scarsa per i residenti. Ma, ecco l’argomento ‘forte’ del giorno: perso per perso, perché non tentare? perché non ‘sperimentare’?  Ed in consiglio comunale vengono presentati tre atti di indirizzo con la richiesta di avviare, appunto, una fase di sperimentazione”.

“Il nostro dissenso – continua il Prc – a fronte di queste disarmanti argomentazioni, ha anche altre motivazioni. Terni, malgrado le continue rassicurazioni, è una città inquinata, la più inquinata dell’Umbria. I soli dati dell’inquinamento atmosferico parlano di valori che, da anni, sforano abbondantemente i limiti tollerati per le polveri sottili nei mesi invernali e per l’ozono in quelli estivi, oltre ad altri inquinanti. E le nuove centraline della rete di monitoraggio dell’Arpa, come da noi segnalato da tempo, dicono che l’inquinamento è omogeneo su tutto il territorio e non solo in alcune zone periferiche della città. Si può continuare, in maniera irresponsabile, a non prenderne atto ed a fare finta di nulla? Siamo una città industriale e proprio per questo motivo, oltre a ridurre al minimo quella primaria causa di inquinamento, dovremmo tentare di annullare ogni altra fonte aggiuntiva”.

LEGAMBIENTE – Anche Legambiente di Terni manifesta contrarietà puntando i riflettori sulle possibili conseguenze ambientali e proponendo tutt’altre soluzioni utili al rilancio del commercio del centro cittadino: “Quello che lascia più dubbi sono le motivazioni presentate in ragione di questa proposta, ossia il tentativo di rivitalizzare il commercio nel centro cittadino mediante un accesso più libero alle aree fino ad ora limitate. Come se il calo delle vendite dei negozianti ternani fosse direttamente collegato alla limitazione della circolazione del traffico e non alla situazione economica congiunturale. Sappiamo però benissimo – continua la nota di Legambiente – che sono altre le ragioni di questa crisi: in primis lo sconsiderato fiorire di centri commerciali e punti vendita della grande distribuzione con prodotti a prezzi sempre più competitivi del veditore al dettaglio che decide di rimanere in centro, e poi la crescita esponenziale di rivenditori di ortofrutta di dubbia gestione o, ancora, la mancanza di una politica che faciliti l’accesso al credito dei piccoli imprenditori, soprattutto quelli giovani, e la mancanza di una visione sostenibile della nostra città da parte dell’amministrazione comunale”.

Per Legambiente “se proprio si vuole ridare nuova linfa vitale al centro città sono altre le azioni da portare avanti, e di certo riaprire l’accesso al traffico non può e non deve essere una soluzione. Un primo passo può essere quello di ripartire dalla riqualificazione del centro storico, oggi, emblema significativo del declino del cuore pulsante della città, ma sarebbe ancora più auspicabile dare il via ad una seria e concreta politica di mobilità sostenibile: incentivazione e nuova pianificazione del trasporto pubblico e di tutte le politiche che ne favoriscono il rafforzamento, come carsharing, traffic calming, tariffazione della sosta, la promozione della mobilità pedonale e ciclabile mediante riqualificazione delle vecchie e progettazione di nuove piste ciclabili adeguate a tutta la rete viaria cittadina, grandi campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte alle scuole e all’opinione pubblica.

“Aprire al traffico le zone pedonali significherebbe aumentare le emissioni di CO2 in pieno centro, in una città già sofferente da questo punto di vista e a cui la risposta delle targhe alterne non è sufficiente ed efficace. Pensiamo invece che favorire la circolazione di persone che si muovono a piedi o in bicicletta privilegi l’accesso e la fruizione del centro, permettendo di viverlo pienamente: la libertà di camminare, passeggiare senza preoccupazioni, guardare le vetrine in tutta tranquillità, significa godersi una città più pulita e respirabile, viverla sentendosene parte”.

La conclusione di Legambiente è che “in un’epoca in cui si parla sempre più di smart cities, la mobilità diventa nodo cruciale. Terni non può fare marcia indietro: per la sua naturale conformazione orografica (come Bologna, Ferrara) ha tutte le potenzialità per scegliere una mobilità dei cittadini razionale, sicura, efficiente ed ecologica”.

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