Il Consiglio comunale di Terni ha approvato due atti di indirizzo che impegnano la Giunta ad introdurre l’assistenza socio-sanitaria indiretta. In sostanza si tratta di garantire la possibilità per i cittadini disabili di scegliere come e da chi ricevere le prestazioni che spettano loro di diritto. Una novità molto importante e particolarmente attesa da tanti cittadini. Ora la Giunta dovrà recepire e mettere in atto quanto contenuto nei documenti.
Due gli atti approvati: uno del Partito Democratico ed uno del Movimento 5 Stelle. Il primo atto era stato presentato a fine agosto da Angelica Trenta (M5S), ma la votazione era slittata di settimana in settimana. Il 21 ottobre scorso il Pd aveva poi depositato un atto molto simile a quello di Trenta. Oggi, dopo una discussione piuttosto animata, sono stati approvati entrambi gli atti.
Poco dopo l’inizio dei lavori, nella sala consiliare sono entrate alcune decine di lavoratori dell’Ast che hanno chiesto la sospensione dei lavori. Visto che all’ordine del giorno c’erano anche i due importanti atti di indirizzo sull’assistenza socio-sanitaria indiretta, è stato chiesto agli operai di attendere queste due votazioni: proposta accolta dai lavoratori. Dopo la votazione, il Consiglio è stato sospeso e una delegazione di operai ha incontrato i capigruppo.
Trenta, a nome del gruppo del M5S, esprime soddisfazione: “Finalmente una giornata da ricordare nel consiglio comunale di Terni, in particolare per i cittadini disabili. Come forza di opposizione propositiva e sempre attenta alla voce dei cittadini, con l’atto approvato stasera abbiamo impegnato il sindaco e la giunta, a porre in essere tutti gli strumenti affinché l’assistenza socio-sanitaria indiretta venga garantita”.
Aggiunge Trenta: “Siamo stati costretti nostro malgrado a registrare comunque un comportamento deludente da parte della maggioranza che con in maniera arrogante e con l’obiettivo di mettere il cappello su un’iniziativa che il nostro Movimento porta avanti da tempo, ha invertito i punti all’ordine del giorno posponendo il nostro atto, che era stato più volte rinviato, per anticipare un atto depositato solo a fine ottobre sulla stessa tematica da un consigliere del Pd, che comunque, per serietà e coerenza, abbiamo votato”.
Prosegue la nota: “Vogliamo comunque sottolineare alcune specificità che, a nostro parere, rendono il nostro atto più completo di quello della maggioranza: noi abbiamo chiesto attivare l’offerta dell’assistenza indiretta e di mettere a disposizione delle persone con disabilità una più ampia gamma di possibilità per rendere coerenti gli impegni presi dalla Giunta con la delibera 185/2014; abbiamo chiesto di potenziare la convenzione Comune-Usl2 stanziando fondi secondo un piano non annuale, ma quinquennale che analizzi la diversità di richiesta verso un tipo d’assistenza piuttosto che l’altra, al fine di modificare annualmente la previsione di spesa verso l’assistenza indiretta o diretta; di orientare la scelta del tipo di assistenza elaborandola all’interno di un piano personalizzato collegato al concetto di vita indipendente che consenta al cittadino di assumere e gestire direttamente un assistente personale. Infine abbiamo chiesto ancora di riconsiderare l’assegnazione del contributo non solo attraverso l’Isee, in quanto tale indicatore non sempre riesce a garantire equità e di concedere l’integrazione e la cumulabilità con altre forme di assistenza e di contributi economici”.