Terni, Consiglio infuocato su ambiente, passa atto maggioranza, bocciati gli altri

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Palazzo SpadaQuello di mercoledì pomeriggio era un Consiglio comunale particolarmente atteso poiché interamente dedicato alla delicata situazione ambientale di Terni. Era stato preceduto dalla polemiche sul dietrofront del presidente Giuseppe Mascio (prima aveva convocato un Consiglio “aperto” ma poi lo aveva trasformato in Consiglio ordinario) ed è iniziato in un clima infuocato, alla presenza di decine di cittadini. Molto distanti le posizioni tra maggioranza e opposizione. Alla fine è stato approvato un solo atto d’indirizzo, quello della maggioranza, mentre ne sono stati bocciati 4 del Movimento 5 Stelle e uno di Forza Italia. A distanza di due giorni, le polemiche non sembrano spegnersi.

IL DIBATTITO Prima dell’inizio del dibattito sui temi ambientali, è andato in scena uno scontro particolarmente duro tra opposizione, che chiedeva che il Consiglio fosse aperto, e maggioranza. I consiglieri del M5S hanno poi sollevato un possibile conflitto di interessi dello stesso Mascio in merito al dibattito sulle questioni ambientali. La consigliera Valentina Pococacio ha spiegato che “nel sito del Gruppo Mascio, tra i clienti sono elencati sia Thyssenkrupp che Acea” chiedendo quindi al presidente di astenersi. Ne è seguito un acceso scambio di vedute con la maggioranza al termine del quale Mascio ha normalmente preso parte ai lavori in qualità di presidente ma, al termine del dibattito, ha deciso di astenersi dalle votazioni. A seguire riportiamo in sintesi alcuni degli interventi più rilevanti.

DE LUCA All’inizio del dibattito ha preso la parola il consigliere del M5S Thomas De Luca che ha letto con enfasi un testo del Comitato No Inceneritori Terni. Si è trattato di un atto di accusa particolarmente duro nei confronti del sindaco e della maggioranza. Tra i vari passaggi: “Avete preferito togliere la parola trincerandovi dietro a regolamenti, avete voluto mettere il bavaglio, ma noi siamo liberi, voi no”. “I due impianti hanno già autorizzazioni valide, inutile ora dire che non ne saranno concesse altre. E’ necessario chiedere l’annullamento di quelle già in vigore”. E ancora la denuncia di “intrecci di politica e privati che ha fatto sì che questa città arrivasse ad avere tre inceneritori”. Un intervento che è stato a lungo applaudito dai cittadini che assistevano alla seduta.

CAVICCHIOLI Ha replicato il capogruppo del Pd, Andrea Cavicchiolli, affermando: “Io sono un uomo libero, come credo tutti gli uomini della maggioranza”. Poi, tra le altre cose, ha detto: “Se vogliamo trattare il tema dell’ambiente dobbiamo avere la consapevolezza di un approccio a 360 gradi. Pur essendo contrario agli inceneritori, l’incenerimento incide sul 5% del complesso delle emissioni. Questo è un dato mai messo in discussione. Il problema riguarda il traffico veicolare, le emissioni industriali, gli impianti di riscaldamento”.

GIACCHETTI L’assessore all’ambiente Emilio Giacchetti, ha spiegato la posizione della Giunta rispetto alla situazione ambientale. Tra i principali passaggi del suo intervento: “Rispetto alle principali criticità i risultati indicano come le emissioni dirette che incidono maggiormente sui dati ambientali ternani siano dovute al traffico veicolare e alle attività industriali, seguite dalle emissioni domestiche e, seppur con minore impatto, da quelle derivanti da incenerimento”. “I dati relativi alla presenza di metalli pesanti nelle PM10 evidenziano come, sebbene siano entro i valori obiettivo, Terni rappresenti una delle situazioni più critiche della realtà regionale”.

Dopo aver fatto un riepilogo della vicenda della contaminazione alimentare, ha affermato: “Per coerenza, ci si impone di sottolineare come in questa vicenda si sia registrato un punto di debolezza delle autorità preposte al controllo igienico sanitario,
caratterizzato da ritardi e, in parte esitazioni nel rispondere prontamente all’esigenza che, in particolar modo il comune di Terni, aveva ravvisato in relazione alla conoscenza dei dati, apparsi prima sulla stampa che sui tavoli ufficiali”. Alla luce di ciò, è stato predisposto “un Piano operativo regionale di monitoraggio della filiera agro-alimentare per i prossimi 4 anni che si pone l’obiettivo di controllare la presenza di alcuni inquinanti significativi sotto il profilo tossicologico all’interno della filiera agro-zoo-alimentare individuando delle matrici alimentari come indicatrici di contaminazione”.

Giacchetti ha anche annunciato: “Stiamo valutando una proposta di progetto di ricerca, avanzato dal dipartimento di Medicina sperimentale dell’Università degli studi di Perugia, sulla morbosità neoplastica di rilevanza ambientale nel territorio della conca Ternana e nel territorio narnese-amerino”.

In merito all’Ast, l’assessore all’ambiente ha sostenuto che “la vertenza di questa fabbrica, che ha spinto tutti noi e la città intera a difenderne la strategicità per Terni e per il Paese, non può farci velo delle problematiche ambientali connesse ad essa. Dobbiamo affermare quindi che, pur apprezzando gli investimenti che nel corso degli anni sono stati messi in campo dall’Ast sui temi ambientali, è necessario che il sistema delle istituzioni pubbliche, in tutte le sue articolazioni, si renda promotore di un rinnovato Protocollo con questa azienda e le altre industrie coinvolte, teso ad attivare misure per l’ulteriore riduzione delle emissioni inquinanti”.

Per quanto riguarda gli inceneritori, “occorre dire con chiarezza che questa città, in considerazione della morfologia del territorio, che acuisce la presenza di un alto tasso di fattori inquinanti, PM10, PM2,5 e metalli pesanti, derivanti dalle emissioni industriali siderurgiche, dalla concentrazione di traffico e dalle emissioni domestiche, inserita in un Sin dal Ministero dell’Ambiente proprio per la sua problematicità ambientale, non è nelle condizioni, come più volte ribadito dallo stesso sindaco Di Girolamo, di appesantire la qualità della propria aria accogliendo le istanze di conversione degli attuali termovalorizzatori né, tantomeno, ulteriori impianti di rilevanza nazionale”. Ha quindi sostenuto la necessità di dare parere negativo alle ipotesi di conversione del ciclo di termovalorizzazione e di opporsi ad un eventuale individuazione di Terni quale insediamento strategico per la termovalorizzazione che potrebbe scaturire dall’attuazione del decreto Sblocca Italia.

MELASECCHE Il consigliere comunale di I love Terni, Enrico Melasecche, ha detto: “Con le dichiarazioni di Giacchetti crolla una cultura di chiusura totale su questo argomento. Chiusura attuata per anni per una questione di interessi enormi (cito per esempio la gara ultima per la gestione dei rifiuti vinta da Asm e Cns per 370 milioni, una cifra enorme). Un negazionismo ambientale sistematico. Riconosco invece all’Arpa di essersi impegnata in maniera diversa nel periodo recente”.

Ha detto tra l’altro il consigliere: “Tutti sappiamo che da quando l’Ast è stata obbligata a mettere captazione, raccoglie centinaia di polveri pesanti cancerogeni che prima, quando il sindaco era segretario del Pd e senatore, continuavano a spargersi in città. Fino a poco tempo fa il sindaco citava la classifica del Sole 24 Ore secondo cui Terni è ambientalmente migliore di Rimini, cioè una barzelletta. Oggi è crollata una diga, il Pd non poteva più tenere quindi c’è stata questa riconversione. Io però mi fido poco visti i precedenti perché non si tratta solo di non consentire agli inceneritori di incrementare la propria attività ma di informare i titolari degli inceneritori che non saranno concesse ulteriori autorizzazioni dopo la scadenza”.

CRESCIMBENI Il consigliere del gruppo misto, Paolo Crescimbeni, ha affermato: “Negare il consiglio aperto su un tema come questo significa dimenticare che noi siamo al servizio della comunità e non del partito di provenienza. Questo si chiama ‘Comune’ perché è di tutti ed è il luogo dove si tutela il bene comune, altrimenti si dovrebbe chiamare Califfato. Si prosegue invece ad amministrare attraverso il consenso negoziato: con le segreterie di partito che decidono per tutti con l’obbiettivo di garantirsi la sopravvivenza. Si soffoca il dibattito per non disturbare i manovratori”. E’ poi entrato nel merito del dibattito sostenendo l’insufficienza degli attuali controlli ambientali.

POCOCACIO Pococacio ha ricostruito nei dettagli la vicenda della contaminazione degli alimenti ricordando le contraddizioni tra le affermazioni del direttore generale Asl, Sandro Fratini e quelle del sindaco Leopoldo Di Girolamo.

LAMANNA L’intervento del consigliere di Cittaperta, Saverio Lamanna, ha scaldato gli animi. Ha detto tra l’altro il consigliere: “Briziarelli è stato un mio professore, è un professionista di altissimo livello, trattato con toni inaccettabili per di più da un rappresentante di un gruppo politico che fa riferimento ad un blog in cui, per attirare più click, ci sono riferimenti a presunte terapie dei tumori, cialtronate incredibili e contro quelle non sento nessuna parola di indignazione. Indignatevi di quelle. Vergogna”. A queste parole ha fatto seguito la protesta dei consiglieri del M5S.

Lamanna ha poi parlato dello studio Sentieri di cui ha letto le conclusioni e fatto alcune valutazioni. Ha tra l’altro sostenuto che nei dati dello studio non emerga uno scostamento importante tra il numero di casi di patologie tumorali riscontrati con quello di casi attesi. “Non siamo a Taranto” ha detto Lamanna. Inoltre ha affermato che “non dobbiamo cadere nella monotematicità, occorre ricordare che l’ambiente è tutto ciò che interagisce con la nostra salute. La maggior parte delle patologie dipendono da fattori di rischio che possono essere corretti (alimentazione, droghe, inattività fisica, ecc)”.

PIERMATTI Secondo il consigliere del Pd, Sandro Piermatti, “ancora una volta è stata persa l’occasione per una discussione di merito sui problemi ambientali. E’ prevalsa ancora una volta dall’opposizione la logica della denuncia e della ricerca delle responsabilità senza voler entrare nel merito della relazione dell’assessore, a mio modo di vedere onesta. Altro che negazionismo, nella relazione sono state indicate tutte le criticità ma non siamo Taranto”.

DI GIROLAMO Il sindaco Leopoldo Di Girolamo, ha affermato: “Credo che oggi ci fosse l’occasione per un confronto produttivo ma tra schermaglie sulla modalità e anche a causa del fatto che per alcune forze politiche l’argomento ambiente è costitutivo e di forte valore, non è stato possibile trovare punti d’intesa. Eppure noi oggi come centrosinistra abbiamo presentato un atto che segna un percorso. L’atto che oggi presentiamo, dieci anni fa il centrosinistra non l’avrebbe presentato. Credo che questo sia logico, perché la politica è un processo, si aggiorna secondo le sensibilità che mutano nelle società”.

Il primo cittadino ha proseguito: “Essendo una Conca abbiamo più criticità ambientali. Abbiamo anche 130 anni di storia di insediamenti industriali, qui non produciamo cioccolato ma industria chimica e siderurgica che hanno un impatto ambientale per il territorio. Non per niente a Terni è stato individuato uno dei 39 Sin per la bonifica. Ma noi abbiamo comunque una lunga storia di attenzione e controlli, il nostro è comunque un territorio che ha visto a Terni la collocazione di centraline di controllo dell’aria, fummo la prima città italiana ad installarle ed anche oggi, in proporzione alla popolazione, siamo la città con più centraline. Anche l’inceneritore Aria ha un sistema di controllo in continuo delle polveri e delle diossine. Noi abbiamo inoltre una delle due acciaierie che in questo Paese hanno l’Autorizzazione integrata ambientale”.

“Infine – ha detto ancora Di Girolamo – abbiamo un’esperienza sanitaria importante, prima con il Mesop ed oggi con l’Osservatorio ambiente e salute che ha prodotto per il nostro territorio due importanti ricerche, la seconda nel maggio del 2013. Lì sono presenti le caratterizzazioni ambientali e i possibili riverberi sulla salute umana che questi inquinanti hanno. Le valutazioni statistiche contenute, necessitano di approfondimenti, come dice lo studio Sentieri, attraverso studi finalizzati. La cattedra di Medicina sperimentale ha proposto di approfondire per vedere il legame più rilevante che ci possa essere tra inquinanti e stati patologici. Ma, sarebbe ancora più utile, come diceva il consigliere Lamanna, uno studio di coorte selezionato come si fa in epidemiologia per poter mettere più in diretta connessione agente ed effetto sulla salute”.

Ha proseguito il sindaco: “Noi stiamo sostenendo questa necessità di approfondire, di conoscere e di capire. Anche qui però ci vuole rispetto delle persone. Dire che Briziarelli aveva la tessera del partito è sostenere un fatto pubblico, è stato un dirigente del Pci prima e dei Ds poi, ma mettere questo come elemento inquinante la sua correttezza professionale, non è tollerabile. Come se si mischiassero i propri valori politici con la propria autorevolezza delle competenze. Serve quindi rispetto reciproco da tutte le parti”.

“Noi in questi anni abbiamo provato a continuare un lavoro che era già stato avviato per cercare di migliorare il quadro ambientale della città. L’assessore Bencivenga nella passata legislatura ha fatto un lavoro importante. Noi siamo passati dal 69esimo posto della graduatoria di Ecosistema urbano del ’97 al 41esimo dell’anno scorso e quindi credo che questo sia un segnale di un percorso di miglioramento che abbiamo intrapreso. Ricordo il protocollo sulle polveri di Prisciano, il progetto pilota sul recupero delle scorie, il discorso che riguarda la bonifica della discarica, il discorso che riguarda il traffico e la viabilità su cui siamo in ritardo nella predisposizione del piano ma abbiamo comunque agito. Il piano dei rifiuti che non prevede incenerimento.

Ha concluso il sindaco: “Chiudo dicendo che noi abbiamo lavorato per migliorare questo quadro che, appunto, segna dei miglioramenti ma noi non siamo soddisfatti e per questo vogliamo fare di più e meglio. Per questo abbiamo condiviso con la maggioranza l’atto di indirizzo che ci impegna su diversi settori e soprattutto dà l’indicazione di una conferenza cittadini perché lo strumento provinciale non sarà più utilizzabile e quindi noi cercheremo di sostituirlo con uno strumento comunale che consenta di rapportarsi con associazioni, con portatori di interessi, con vari soggetti. Insomma collaborare con loro per fare di Terni sempre più una città ecosostenibile”.

VOTAZIONI Al termine del dibattito, si è passati alle votazioni di sei atti di indirizzo. E’ passato soltanto l’atto della maggioranza, presentato dal capogruppo del Pd.

ATTO APPROVATO Nell’atto approvato il consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta ad una serie di azioni: la predisposizione di un piano urbano della mobilità sostenibile; protocolli cogenti con le imprese che operano sul territorio con i quali si stabiliscano percorsi virtuosi verificabili per il miglioramento dell’impatto ambientale; l’individuazione di forme di incentivazione concreta per la sostituzione di impianti di riscaldamento domestico inquinanti e obsoleti. Per gli impianti di termovalorizzazione – si legge nell’atto – si impegna la giunta ad esprimere una posizione negativa sull’ipotesi di conversione e/o modifica-ampliamento del ciclo di termovalorizzazione degli impianti esistenti e per nuove centrali di termovalorizzazione, con la necessità di esprimere il conseguente parere nelle sedi opportune, tenendo presente il principio di precauzione anche per ogni futura determinazione in proposito.

Inoltre, con l’atto d’indirizzo della maggioranza, s’impegnano il sindaco e la giunta a istituire un tavolo permanente di coordinamento con Prefettura, Regione, Provincia, Arpa ASL che possa confrontarsi anche con le associazioni che si occupano delle politiche ambientali; a predisporre uno studio che accerti l’eventuale collegamento tra stati di morbosità e situazione ambientale, attivando le opportune collaborazioni; a migliorare il monitoraggio costante della qualità dell’aria e ad attuare un piano di monitoraggio della contaminazione dell’area della conca ternana con analisi dei sedimenti in linea con i nuovi canoni dettati dal regolamento CE 589/14 con idonee forme di comunicazione, tenendo conto delle competenze degli enti preposti; a predisporre un piano di monitoraggio della filiera agro-alimentare; a porre in essere ogni attività prevista dalla normativa applicabile per il controllo dei manufatti in cemento-amianto; ad adottare iniziative coordinate con il mondo della scuola per far crescere la sensibilità ambientale e per ricordare le vittime dei disastri ambientali coinvolgendo le associazioni ambientaliste; a convocare la conferenza cittadina sull’ambiente con il coinvolgimento di tutti i soggetti preposti ed interessati.

ATTI BOCCIATI Il Movimento 5 Stelle aveva presentato un emendamento all’atto della maggioranza con cui chiedeva l’inserimento di un impegno esplicito “ad attivarsi per l’apertura di una procedura di revisione delle autorizzazioni vigenti dei due impianti d’incenerimento e ad esprimere parere negativo anche in occasione della scadenza delle autorizzazioni oggi vigenti anche per gli impianti a biomasse”. L’emendamento è stato bocciato.

Il consiglio comunale ha poi respinto con 7 voti a favore, 17 contrari e un astenuto la proposta d’atto d’indirizzo del M5S sul censimento dettagliato dei siti in cui vi sia la presenza di manufatti in cemento-amianto. Ha anche bocciato, con 6 voti a favore, 16 contrari e 3 astensioni la proposta d’atto d’indirizzo del M5S sull’istituzione di una giornata della memoria delle vittime dei disastri ambientali e dei biocidi. Bocciato con 24 voti contrari e un solo voto a favore, la proposta d’atto d’indirizzo sulle tematiche ambientali presentata da Francesco Ferranti (Forza Italia) con cui veniva chiesto uno studio approfondito e imparziale per mettere fine ai dubbi. Infine il Consiglio ha respinto (6 voti a favore e 17 contrari) anche i due atti d’indirizzo presentati ieri sera dal M5S e iscritti immediatamente all’ordine del giorno. Con il primo – a seguito delle risultanze dell’audizione in commissione dello scorso 20 novembre – si chiedeva che il consiglio impegnasse il sindaco e la giunta a chiedere alla Regione dell’Umbria la rimozione del direttore della Ausl2 Sandro Fratini e di dare mandato all’Avvocatura del Comune di Terni di redigere un esposto dettagliato della vicenda della contaminazione delle matrici alimentari. Con il secondo atto d’indirizzo il M5S chiedeva che il consiglio comunale impegnasse il sindaco e la giunta “a ribadire in sede di conferenza dei servizi le posizioni espresse dall’assessore Giacchetti sugli impianti d’incenerimento”.

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