Terni, De Luca: “Sindaco sapeva di morti per inquinamento ma ha taciuto e negato”

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Thomas De LucaIl sindaco sapeva dell’allarmante situazione in merito alle malattie e alle morti per inquinamento a Terni ma l’ha taciuta alla popolazione e poi anche negata. Ad accusare Leopoldo Di Girolamo è il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca.

Il comunicato di Thomas De Luca:

“Il Sindaco Leopoldo Di Girolamo conosceva i dati sugli eccessi di patologie e mortalità nel nostro territorio da 5 anni ma ha taciuto il tutto alla popolazione.

Il 7 marzo 2012 l’Istituto Superiore di Sanità inviò al Sindaco i primi dati dello Studio Sentieri aventi per oggetto “Mortalità per causa specifica della popolazione residente nei siti di interesse nazionale per le bonifiche su tutto il territorio italiano”. Il tutto è stato registrato al protocollo informatico del Comune. Nel giugno 2014 l’Istituto Superiore di Sanità offrì persino la propria disponibilità per dare il supporto a chiarimenti e spiegazioni ma nessuna risposta venne dal Sindaco.

Il Sindaco-Medico conosce e conosceva tutte le evidenze contenute nello studio Sentieri: duecentosessantacinque persone morte a Terni tra il 2003 e il 2010 che non sarebbero dovute morire, centonovantanove quelle che tra il 1996 e il 2006 si sono ammalate anche se non avrebbero dovuto ammalarsi e tremiladuecentonovantuno i ricoveri ospedalieri in eccesso registrati tra il 2005 e il 2010. Il 18% in più di donne e il 14% in più di uomini ammalati di tumore al polmone, il 31% in più di tumori alle vie urinarie negli uomini e il 24% in più di linfomi non-Hodgkin sempre negli uomini.

Il Sindaco avrebbe dovuto esercitare le proprie facoltà previste dalla legge, pensate un regio decreto in vigore dal ’34, in base a queste evidenze ma non lo ha fatto. A sbugiardarlo sono gli stessi dirigenti della Regione Umbria.

Oggi il Sindaco ci insulta con l’epiteto di ignoranti, ieri ci chiamava terroristi ma lui il primo responsabile della salute pubblica, coerentemente, ha continuato a far finta di non sapere. Con gli 80 milioni di euro di debiti delle Giunte Raffaelli- Di Girolamo che i ternani pagheranno per i prossimi 30 anni, avremmo potuto chiudere 10 inceneritori, al Sindaco manca davvero il senso del limite.

Il Partito Democratico dovrà rendere conto di responsabilità incancellabili. Non a noi, saranno le generazioni presenti e quelle future a chiedere conto a questa classe dirigente dei danni perpetrati alla città. Non possono e non devono permettersi di  continuare a parlare del futuro della città, al Partito appartiene il passato, ancora per poco il presente. Il futuro però no, non gli appartiene più.

I ternani devono sapere”.

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