Terni, Festa Pd, Melasecche replica a sindaco: ”Stalinismo culturale, prepotente prevaricazione”

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Enrico MelaseccheIl consigliere comunale Udc, Enrico Melasecche, replica al sindaco di Terni. In un comunicato Leopoldo Di Girolamo aveva duramente risposto alle critiche ricevute per l’organizzazione della Festa Democratica indirizzando le proprie accuse soprattutto a Bartoli, Liberati (entrambi hanno già replicato), don Bosi e, appunto Melasecche.

Il consigliere comunale risponde ora con una lettera aperta particolarmente critica, in cui attribuisce al primo cittadino “un certo stalinismo culturale nel suo modo di ragionare e di agire” e lo accusa di attaccare in modo “becero, violento, quasi fisico le persone che non la pensano come lei”. Melasecche reputa sia in atto una “prepotente prevaricazione”.

La lettera aperta di Enrico Melasecche:

“Signor primo cittadino,

complimenti per lo stile impeccabile del suo attacco becero, violento, quasi fisico alle persone che non la pensano come lei! In gergo pugilistico si definirebbero tutti pugni sotto la cintola. Non una idea, non una risposta alle tante domande, non una minima apertura di approfondimento sui non pochi problemi, molto seri, posti da tutti coloro che, a vario titolo, sono intervenuti nel dibattito in corso e che, non si illuda, non terminerà neanche dopo questa sorta di prepotente sua prevaricazione. Chi, come i giornalisti che lei non ama, e che questo PD tenta di imbrigliare con latenti diffide e querele (spedite come tanti pizzini a nuora perchè suocera intenda) solo perchè non cantano nel suo coro, sa benissimo che il giovane segretario comunale nulla fa senza prima avere il suo autorevolissimo placet. Non sarebbe allora stato molto più saggio, con un po’ più di coraggio e meno furbizia, che lei, assolvendo da sindaco ad un suo dovere, morale, politico, amministrativo, rispondesse alle due interrogazioni sulla Passeggiata giacenti in Consiglio Comunale dal 31 maggio e dai primi di luglio, su cui lo stesso Giorgio Finocchio, Presidente del Consiglio, PD, l’ha inutilmente sollecitata a rispondere?

Caro sindaco,

la democrazia non è come lei continua a dire e praticare (un certo stalinismo culturale rimane nel suo modo di ragionare e di agire) la libertà assoluta di chi vince le elezioni di fare ciò che più gli aggrada (soprattutto, amo ricordare, quando il 62% dei ternani non l’ha voluta e/o non votata) ma è confronto di idee, è rispetto delle regole, è trasparenza, è difesa degli interessi di tutti prima ancora di quelli personali, familiari, amicali e di partito. È prendere in considerazione le proposte che vengono dall’opposizione quando sono sagge e frutto di esperienza professionale. I debiti sulla finanza derivata dovrebbero pure averle insegnato qualcosa!

Tornando al tema dell’uso improprio della Passeggiata le sembra elegante e responsabile, lei, sindaco, dopo l’arresto del geometra Galletti, che lei evidentemente preferiva come referente, per il noto livello religioso, culturale, disinteressato, molto amicale con politici e dirigenti comunali, attaccare quei sacerdoti che portano a conoscenza fatti (prima nascosti) accaduti nel passaggio fra il colonnato del Duomo, l’antico complesso della Diocesi in ingresso al Parco? Lei preferisce l’omertà amicale di prima alla chiarezza dell’oggi? Il predecessore era certamente meritevole di benemerenze nel suo ambiente se si dovesse dar credito ai documenti pubblicati che certificano la vendita dei terreni della Curia su cui è poi sorta la Multisala, a prezzi di assoluto favore, a familiare del dirigente suo braccio destro in questi anni.

Lei pensa che sia sufficiente armare la penna ed il fax del compagno Lispi, funzionario presso la Soprintendenza, per chiudere in totale banalità il tema della cultura, del verde, della mancata progettualità resa obbligatoria dal PRG a Terni? Pensa di intimorire qualcuno nell’armare la penna dell’avv. Gubbiotti, giovane militante del PD, consigliere provinciale, eletto senza preferenze nel listino, per colpire, con un certo stile da guerra fredda, coloro che le appaiono rei di ragionare con la propria coscienza ed i valori che poi dovrebbero essere i suoi?

Non scendo a livello di offese e valutazioni personali come fa lei ormai da tempo, ma sappia che anche la pazienza ha un limite e non vorrei essere costretto ad intensificare l’azione trasparenza sollecitata da moltissimi cittadini che non comprendono ingiustizie, favoritismi, assunzioni, promozioni e molti altri fatti amministrativi che caratterizzano la sua azione politica ed amministrativa e su cui dovrebbe responsabilmente trarre le stesse conclusioni che molti militanti del PD le suggeriscono”.

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