Terni, finanziamenti elettorali al sindaco, De Luca: “E’ una questione morale”

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thomas-de-lucaGiovedì sono stati resi noti i finanziamenti elettorali ricevuti dai candidati a sindaco di Terni delle scorse elezioni. Leopoldo Di Girolamo ha commentato parlando di “finanziamenti legittimi e trasparenti” per una “campagna elettorale sobria”. Oggi il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, replica al primo cittadino con una lettera aperta in cui parla di conflitti di interesse e della questione morale legata all’aver ricevuto finanziamenti anche da realtà che si sono aggiudicate importanti appalti pubblici di enti amministrati dallo stesso sindaco.

La lettera aperta di Thomas De Luca:

“Sign. Sindaco,
lei parla di sobrietà, ma con un leggero errore di traiettoria. La sobrietà che manca è nella gestione dei servizi e del patrimonio pubblico, nella gestione dei beni comuni. Ridicolo sarebbe soltanto pensare che si possa far riferimento ai rendiconti della sua campagna elettorale.

Dr. Di Girolamo lei sottovaluta l’intelligenza dei ternani. Valutare eventuali violazioni di legge è qualcosa che di certo non compete al Consiglio comunale o al Sindaco, come ho avuto modo di ribadire numerose volte nel corso della commissione sui finanziamenti, i rendiconti hanno avuto tutti l’ok da parte della corte d’appello di Perugia.

Demandare tutto alla magistratura è antipolitica e populismo giustizialista, lo avete affermato per anni e anni. Esprimere un giudizio politico è il nostro dovere di rappresentati dei cittadini.

È infatti proprio alla politica che spetta esprimere un giudizio sull’etica, sull’opportunità e sulla moralità di determinate scelte, che tradotte poi in azioni e provvedimenti normativi, devono rendere sempre più trasparente e limpida l’azione degli amministratori.

A noi ternani interessa poco o nulla dei suoi finanziatori, ciò che ci interessa veramente è la qualità dei servizi pubblici che riceviamo e che paghiamo profumatamente attraverso le tasse. Quella gestione del patrimonio pubblico e della salvaguardia dei beni comuni che invece vengono sacrificati sull’altare degli interessi di pochi. Una politica fatta dalle motoseghe e dalle proroghe decennali. No, i ternani non si interesserebbero affatto di conflitti d’interesse, fintanto che questi non influiscano direttamente nella loro vita quotidiana, perché dalle scelte degli amministratori arrivano i condizionamenti alla loro esistenza.

Ed io dico che è inopportuno che lei in qualità di rappresentante del socio unico Comune di Terni, in ASM, abbia scelto senza gara un partner privato da cui poi, successivamente, ha ricevuto finanziamenti elettorali. Non solo, ma che lo abbia fatto per partecipare ad un bando da 390 milioni di euro per 16 anni, indetto dall’ambito territoriale (ATI4) di cui lei è Presidente. Inopportuno è che lei si appresti a far parte della commissione di vigilanza per la gara della gestione delle scorie AST quando ben tre aziende che l’hanno finanziata sono le proprietarie della società pubblicizzata e sponsorizzata senza tregua da numerosi esponenti del suo partito ad ogni livello.

Ecco, lei ha affermato di essere entrato in politica grazie ad Enrico Berlinguer, forse proprio grazie alle sue parole dovrebbe anche meditare di abbandonarla, per il bene della città:
“…la questione morale, nell’Italia d’oggi, fa tutt’uno con l’occupazione dello stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti, fa tutt’uno con la guerra per bande, fa tutt’uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semplicemente abbandonati e superati. Ecco perché dico che la questione morale è il centro del problema italiano”
…e di quello ternano”.

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