Terni, Hotico: “Arci riceve 2,5 milioni di euro per accoglienza, come li spende?”

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Maria HoticoIeri il presidente dell’Arci Terni, Francesco Camuffo, presentando l’iniziativa “Oronero” (olio di oliva prodotto dal lavoro volontario di immigrati accolti in città), aveva tra l’altro auspicato un maggiore impegno della Consulta degli immigrati in favore dell’integrazione. Oggi è arrivata la replica senza mezzi termini della presidente della Consulta degli immigrati, Maria Hotico, che critica il progetto “Oronero” e chiede soprattutto chiarezza sui soldi pubblici che Arci riceve per l’accoglienza dei profughi, “circa 2 milioni e mezzo di euro ogni anno”: “come vengono spesi?”.

Il comunicato di Maria Hotico:

“Leggiamo su giornali che il presidente dell’Arci, Francesco Camuffo, nel presentare il progetto ‘Olionero’ alla stampa si è lasciato andare a commenti fuori luogo sulla Consulta degli immigrati di Terni a cui chiede di ‘cambiare passo’ e di prendere esempio dalla sua associazione nel fare progetti di integrazione, proponendo l’iniziativa ‘Olionero’ come esempio di integrazione degli immigrati

Ci teniamo a fare sapere al sig. Camuffo Francesco che la prima integrazione passa dal confronto  e dal rispetto: la Consulta degli Immigrati è un organismo democraticamente eletto, votato dai cittadini e le cittadine stranieri residenti a Terni (12.806), un’assise dove sono rappresentate tutte le comunità che vivono a Terni.

I membri eletti dalla consulta svolgono la loro attività gratuitamente, cercando di trovare un po’ di tempo libero tra la rincorsa quotidiana del lavoro e i problemi famigliari, nessuno di noi è pagato per occuparsi a tempo pieno per lavorare su progetti ben remunerati di gestione degli immigrati, come invece ha la fortuna di fare in maniera discutibile, a nostro avviso, il sig. Francesco Camuffo per l’Arci.

La consulta non riceve neanche un euro per organizzare iniziative o la sua attività, a differenza dell’Arci che, ‘gestendo’ una media di 200 immigrati riceve 2 milioni e mezzo di euro ogni anno, ma non rappresenta nessun immigrato, gestisce principalmente dei posti di accoglienza e gli stranieri, se hanno un problema, si rivolgono a noi.

Abbiamo chiesto più volte come Consulta degli Immigrati di confrontarci insieme su come vengono gestiti questi progetti, ci siamo offerti di metterci a disposizione per costruire una vera integrazione e mediazione culturale, che parta dal basso e dalle comunità migranti, senza visioni paternalistiche, assistenzialistiche o paracadutate dall’alto, ma la risposta sempre è stata indifferenza, svalutazione e derisione del nostro ruolo.

Per costruire un progetto di integrazione, come dimostrano le esperienze sul campo, è fondamentale partire dal riconoscimento reciproco dal rispetto e dall’ascolto: comprendere i bisogni e il punto di vista dei nuovi arrivati, per farli incontrare con quelli della comunità che gli accoglie per creare un vero dialogo e poi amicizia e collaborazione.

Tutto questo non ci pare essere la filosofia che sorregge il progetto Olionero, infatti nel progetto che è stato presentato ieri al Comune di Terni dall’Arci, che a noi sembra razzista fin dal titolo, dove sarebbe l’integrazione tanto pubblicizzata?

Di fatto l’Arci prende in affitto un terreno del Comune, fa raccogliere le olive a dei ragazzi che sono arrivati da poco in Italia, non capiscono la lingua, non conoscono i propri diritti e sono in attesa della commissione per avere il permesso di soggiorno. Questi ragazzi non sono pagati e si afferma che è una attività di volontariato. L’Arci produce l’olio, lo vende non si sa dove e come né dove vanno a finire i soldi o l’olio stesso. Ci domandiamo: che tipo di integrazione sarebbe questa? Con chi si sarebbero integrati questi ragazzi in mezzo ad un campo in collina, da soli a raccogliere le olive? L’Olionero sono oggi, come tanti anni, fa le braccia dei ragazzi africani che lavorano gratuitamente o i loro stessi corpi che ‘ingrassano’ le casse dell’Arci?

Ci chiediamo come il Prefetto, il Vicesindaco e anche l’Ispettorato del lavoro possano valutare positivamente questo tipo di attività.

Raccogliamo comunque l’invito del sig. Camuffo, la Consulta degli Immigrati di Terni dovrà fare uno ‘scatto in avanti’: dovrà tornare a chiedere di visitare le strutture di accoglienza, come aveva già fatto tempo fa senza avere risposte. Chiederà inoltre il sig. Camuffo di dimostrare a tutta la comunità ternana come vengono spesi i soldi dell’accoglienza”.

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  • Bob

    Ecco! Bravo!… diccelo un pò come li spendi “sta montagna di soldi pubblici”!!!

  • RosyRossa

    le entrate e le uscite dovrebbero essere dettagliatamente messe on line o esposte in pubblici uffici per evitare incomprensioni. Spero si chiarisca questa diatriba senza difficoltà, sono tempi difficili gli animi si surriscaldano per tanti motivi. Ma se si ha un po’ di coscienza gli equivoci o gli errori vengono superati.

  • Fabio Mazzitelli

    io ce metto la mano sul fuoco che dei 2.5 mln la meta’ vanno a finire in tasca di chi nn dovrebbe… chi scommette con me ?