Con 21 voti a favore e 10 contrari, dopo una seduta fiume il consiglio comunale ha approvato il bilancio 2016/2018 del Comune di Terni insieme agli atti collegati, al termine di tre giorni di sedute. Nella tarda serata di mercoledì il consiglio ha infatti completato l’esame dei numerosi emendamenti all’atto d’indirizzo di Andrea Cavicchioli ed è passato all’esame dei dodici emendamenti all’atto principale, ovvero al bilancio di previsione, che erano stati presentati nei giorni scorsi.
L’assemblea di Palazzo Spada li ha approvati tutti, con maggioranze diverse. Sono passati i due emendamenti tecnici presentati dalla Giunta stessa, ma anche i tre emendamenti presentati da Valdimiro Orsini (Pd) con i quali – tra l’altro – si sposta una quota di risorse dall’Istituto Briccialdi alle manutenzioni. Passato anche l’emendamento che pure aveva avuto parere negativo dai dirigenti sul taglio al contratto per la gestione dei musei (Caos) e quello sulla riduzione delle risorse per il trasporto pubblico locale da destinare a protezione civile e decoro urbano. Sono stati approvati infine gli emendamenti proposti, come primo firmatario, da Faliero Chiappini (Città Aperta). In particolare è passato all’unanimità, con l’appoggio dunque anche delle opposizioni, quello che sollecita la Giunta sulla questione della Casa delle Musiche.
DI GIROLAMO SODDISFATTO – “La grande unità e responsabilità dimostrata dalla maggioranza di centrosinistra nell’approvazione del bilancio – dichiara il sindaco – sono elemento di forza che sarà particolarmente utile e preziosa nell’attuazione del bilancio stesso. Un bilancio che non può non risentire della situazione difficile delle finanze degli enti locali, del perdurare della crisi, ma che contiene scelte coraggiose come quella di non inasprire la pressione fiscale, i costi dei servizi e di mantenere i servizi stessi, attraverso la loro rimodulazione, anche per rispondere meglio alle mutate esigenze della città. Il centrosinistra conferma dunque, ancora una volta, di essere una forza di governo affidabile, che si fa carico prima della stesura di un piano finanziario faticoso e sofferto e poi della sua approvazione, dimostrando di essere mossa da un unico interesse, quello di dare una amministrazione alla città, anche a costo di farsi carico dei problemi e di scelte difficili. Una testimonianza di serietà e coesione che non ha trovato riscontro in tante altre città e che soprattutto non trova corrispondenza in certa opposizione cittadina. La scelta del gruppo dei Cinque stelle di presentare cento e cinque emendamenti è chiaramente strumentale e ostruzionistica, tesa solo ad evitare l’approvazione del bilancio, aprendo così il baratro del commissariamento dell’Ente. Una eventualità che sicuramente non avrebbe aiutato in alcun modo quella città che è fortemente impegnata a costruire un futuro, ad agganciare i pur deboli segnali della ripresa nazionale ed europea. La maggioranza ha dimostrato dunque unità di intenti nell’affrontare la pioggia variopinta e fuorviante di emendamenti che il presidente del consiglio comunale avrebbe anche potuto dichiarare inammissibili vista la loro valenza, come esplicitato direttamente dai proponenti, di intralcio ai lavori del consiglio e alla approvazione di uno strumento fondamentale di governo. La decisione di non mortificare il dibattitto ha messo in evidenza le responsabilità dei singoli gruppi consiliari, dando un quadro preciso alla città di chi utilizza le procedure e gli strumenti previsti nei regolamenti per arrivare alla paralisi dell’Ente e chi invece si fa carico del duro lavoro quotidiano per governare una città che ha bisogno di risposte e non di vecchi giochi della peggior politica seppur attuati da movimenti che dicono di rappresentare il nuovo e il cambiamento”.