Terni, in migliaia in piazza contro gli inceneritori: “I ternani si sono tolti l’anello al naso”
Una grande manifestazione in una splendida giornata primaverile. A Terni in migliaia sono scesi in piazza per dire “no” agli inceneritori: 5.000 secondo una stima degli organizzatori ma qualcuno si spinge a parlare di 7 mila. Non sono mancate le contestazioni nei confronti delle istituzioni, soprattutto nei confronti del sindaco Leopoldo Di Girolamo.
Neri, parlando al fiume di manifestanti, ha fatto il punto della situazione ricordando che sono stati autorizzati due inceneritori a Terni, quello Acea fino al 2024 e quello Biomassa fino al 2027. “Ma per la gente la partita non è chiusa come dimostra questa manifestazione. Presenteremo ricorso al Tar, anche grazie a 3 avvocati No Inc che lo faranno senza ricevere parcella. Però serviranno comunque circa 6 mila euro, per questo lanciamo una raccolta fondi, anche online”.
Poi è stato ricordato che “nel 2012 l’Istituto Superiore della Sanità ha trasmesso al Comune di Terni e all’Asl il rapporto Sentieri (Terni Oggi ne parlò in un’inchiesta qui il link, mentre qui la seconda parte dello Sentieri, ndr), che è l’unico studio scientificamente validato su Terni. Nel rapporto Sentieri si suggeriva di effettuare approfondimenti con nuovi studi epidemiologici ma nessuno ha fatto nulla. Poi nel 2017, alla conferenza dei servizi per l’autorizzazione dell’inceneritore TerniBiomassa, sindaco e Regione richiedono uno studio epidemiologico. Una presa in giro”.
Neri ha sottolineato: “Per 5 anni, malgrado i tanti solleciti, non è stato fatto nulla e ad un giorno dalla conferenza dei servizi si sbandiera la richiesta di uno studio epidemiologico: non credete a queste fandonie. Negli anni la politica locale, anche attraverso l’Osservatorio provinciale sull’ambiente e la salute, ha negato la validità dei dati dello studio Sentieri (qui l’articolo in cui l’Osservatorio nel 2012 minimizza i dati, con replica di Terni Oggi, e qui un ulteriore intervento dell’Osservatorio a cui aveva nuovamente replicato Terni Oggi, ndr). Sono vent’anni che la politica locale nega. Ora ci rifiutiamo che ulteriori indagini epidemiologiche siano svolte dalla cattedra dell’Università di Perugia”.
Neri ha incalzato: “La battaglia è ancora aperta e questa manifestazione è la dimostrazione. Oltre al ricorso al Tar, presenteremo anche un esposto, per quello che vale un esposto alla procura di Terni”.
Ciò che ha sottolineato il portavoce del Comitato No Inc è che “i due inceneritori di Terni oggi non esisterebbero se non ci fosse stata la volontà politica e se i privati non avessero avuto appoggi politici. E’ arrivato il momento di portare alla luce tutte le relazioni tra inceneritori e politica”. Neri ha parlato di “conflitti di interessi mostruosi con dirigenti di partito che hanno ruoli in società partecipate da quelle proprietarie degli inceneritori. Non se ne può più di queste situazioni perché è troppo denso il fumo del sospetto”.
Nei confronti di Di Girolamo, che ha annunciato ricorso al Tar, Neri ha detto: “Il sindaco ricorre contro un procedimento su cui c’è la sua firma, un procedimento che avrebbe potuto bloccare perché aveva potere di veto ma che invece ha scelto di non ostacolare: un delirio. E oggi ci viene anche a dire che serve uno studio epidemiologico quando è dal 2012 che ignora lo studio Sentieri”. Quindi ha rimarcato: “Un delirio”.
E proprio il sindaco è stato oggetto di pesanti cori da parte di un altro corteo, proveniente da via Roma, animato dai tifosi della Curva Est della Ternana e convergente con la manifestazione No Inc: dal “pezzo di m..” fino al “buttati di sotto”, passando per altri insulti e malauguri di vari tipo. Il clima complessivo è però stato assolutamente sereno e pacifico. Una festa primaverile, all’insegna del motto, più volte gridato dalla folla: “Terni non vuole l’inceneritore” ed animato dalla convinzione che “chi lotta non perde mai”.