Terni, inceneritore, Lega Nord: “Il sindaco si sarebbe potuto opporre ma non lo ha fatto”

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Emanuele-FioriniIl sindaco di Terni si sarebbe potuto opporre alla concessione dell’autorizzazione per l’inceneritore TerniBiomassa ma non lo ha fatto. E’ quanto torna a sostenere oggi la Lega Nord. Posizione già sostenuta precedentemente dagli stessi leghisti e dal Movimento 5 Stelle. Accusa che oggi si arricchisce di nuovi elementi che andrebbero nella stessa direzione: le dichiarazioni ufficiali dei dirigenti regionali.

E’ il consigliere regionale Emanuele Fiorini a sostenere che oggi i dirigenti ascoltati in seconda commissione hanno sostenuto che “Di Girolamo avrebbe potuto produrre interventi significativi in conferenza dei servizi ma non lo ha fatto”. Inoltre sempre per Fiorini, il sindaco avrebbe anche la facoltà di richiedere la revisione dell’autorizzazione: anche questa iniziativa non è mai stata presa.

Il comunicato di Emanuele Fiorini:

“Anche i dirigenti regionali, ascoltati oggi in Seconda Commissione, hanno confermato come in occasione della Conferenza dei Servizi per il rilascio dell’Aia all’impianto di incenerimento di Terni Biomassa, il sindaco Di Girolamo avrebbe potuto produrre degli interventi che, di fatto, avrebbero interrotto, o quantomeno rallentato, l’iter di approvazione dell’autorizzazione integrata ambientale. Il sindaco, sulla base dei dati raccolti da Asl 2, riguardanti lo stato di salute della conca ternana, avrebbe potuto produrre una documentazione di ‘conclusione’ di tali dati e quindi avviare una nuova fase dell’iter autorizzativo. Cosa che non è stata fatta.

Un comportamento che lo stesso sindaco dovrà chiarire nel corso della prossima audizione in Regione. Il presidente della Seconda Commissione, infatti, ha ufficializzato la nostra richiesta di convocare in audizione, tra mercoledì o giovedì di questa settimana, il direttore regionale Arpa, il direttore Asl 2 e il sindaco Di Girolamo. Incontro che potrebbe svolgersi negli uffici ternani della Regione.

Un altro elemento importante è emerso da questa audizione. I dirigenti regionali hanno spiegato che è piena facoltà di Asl 2 e del sindaco Di Girolamo chiedere la revisione dell’autorizzazione anche in seguito al suo rilascio. Come mai questa ipotesi non è mai stata presa in considerazione dal primo cittadino? Sembrerebbe confermato, dunque, l’atteggiamento pressapochista e superficiale del sindaco in Conferenza dei Servizi, come avevamo già denunciato. Risultano del tutto inattendibili, inoltre, le dichiarazioni dello stesso primo cittadino che aveva asserito di aver fatto quanto possibile. Vogliamo ricordare a Di Girolamo che spettano ad ogni sindaco le competenze in ambito della tutela della salute dei cittadini e che lui stesso può intervenire in qualsiasi momento”.

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