Lo scorso 23 novembre, Italia Nostra aveva scritto all’ordine dei medici chiedendo sanzioni nei confronti del sindaco di Terni (che è medico di base). L’associazione riteneva infatti che il primo cittadino, pur essendo giù da un anno a conoscenza della contaminazione degli alimenti, non avesse comunicato i rischi, così come sarebbe stato invece obbligato a fare dal Codice di deontologia medica. Oggi la stessa Italia Nostra fa sapere che, dietro richiesta dello stesso ordine dei medici, ha inviato la documentazione a supporto di questa accusa.
La lettera che il vice presidente di Italia Nostra Umbria, Andrea Liberati, ha inviato oggi all’ordine dei medici di Terni:
“Gentili signori membri dell’Ordine,
con la presente la sottoscritta associazione fa seguito alla propria comunicazione del 23 novembre, consegnando materiale utile alla migliore valutazione delle condotte assunte dal sig. dott. Leopoldo Di Girolamo rispetto alle prescrizioni contenute nel Codice di Deontologia Medica.
In particolare si allega una puntuale rassegna stampa, distinta per materia e comprensiva di opportune sottolineature, dimostrando come il predetto medico, sindaco della città di Terni:
1) non abbia proferito verbo in merito alla contaminazione attestata (trielina) da ARPA su parte significativa delle acque potabili -genericamente parlando, al contrario, di acqua ‘molto buona’ a Terni, come da conferenza stampa riportata sulla stampa locale del 24.01.2014; né della discarica Thyssen e del sottostante tunnel ‘Tescino’, come parimenti emerge dalle relative documentazioni;
2) non abbia proferito verbo per lunghi mesi in merito alla contaminazione da PCB/diossine in alcuni alimenti, nonostante se ne parlasse sin dal marzo 2014 sulla stampa a opera di Italia Nostra-WWF e a dispetto del fatto che il Comune sapesse sin dall’autunno 2013, secondo quanto dichiarato dal dott. Sandro Fratini (ASL2) in Commissione consiliare, come emerge dalla rassegna dedicata;
3) abbia sistematicamente minimizzato il rischio derivante da nichel e cromo (e altri elementi) nell’aria e nei suoli, metalli i cui livelli sono tuttora abnormi, come registrano le centraline e i deposimetri di Carrara e Le Grazie, senza dimenticare Prisciano, qui con tenori altissimi anche nelle insalate tal quali, come attestato da ASL2, vicenda su cui Di Girolamo non ha proferito parola, né avviato iniziative interdittive per coltivazione/allevamento; talora limitandosi a ribadire come la Thyssen avesse già investito decine di milioni sull’ambiente, apparendo a volte più simile a un addetto stampa aziendale che medico-sindaco di Terni; citando ripetutamente classifiche del tutto lacunose e fuorvianti rispetto all’inquinamento industriale e agli occhi della pubblica opinione;
4) su Prisciano abbia continuato a sostenere ‘nessun allarme’, pur a fronte del disagio della popolazione, nonché di quanto ufficialmente stabilito tramite ricerche ufficiali ARPA, con evidenze inoppugnabili;
5) si sia contraddetto con le dichiarazioni rilasciate sulla stampa in data 5.03.2014, quando, in risposta a un consigliere regionale, ha asserito ‘(…) Ci sono tutti gli elementi per mettere in atto le misure strutturali che occorrono (…)’. Ma né prima, né dopo tale affermazione, il medico-sindaco evocherà nuovamente la necessità di ‘misure strutturali’. Anche questi elementi di giudizio sono a disposizione dell’Ordine nella rassegna allegata”.