Buona parte del destino dell’Isrim si decide domani 8 agosto: tra 24 ore ci sarà infatti l’assemblea dei soci che potrebbe decidere la liquidazione o viceversa il tentativo di rilancio del centro di ricerca di Terni. Nel frattempo il Movimento 5 Stelle, dopo aver portato il caso in Parlamento, lancia durissime critiche verso gli amministratori locali. In particolare al sindaco Leopoldo Di Girolamo, accusato di andare al mare invece di occuparsi di una vicenda così importante.
Nei giorni scorsi c’era stato un vertice in Regione nel corso del quale era stata affermata l’unanime volontà di “fare tutti i tentativi per scongiurare la messa in liquidazione dell’istituto” senza però specificare alcun tipo di provvedimento (qui l’articolo). L’ipotesi principale è che si tenterà di intraprendere la strada della privatizzazione. Gli enti pubblici che complessivamente detengono il 68% della proprietà (Regione, Comune di Terni e Provincia di Terni) non avrebbero infatti intenzione di procedere ad una ricapitalizzazione (si parla della necessità di mezzo milione di euro).
Intanto il Movimento 5 Stelle ha portato il caso in Parlamento. Il senatore Stefano Lucidi lo ha fatto prendendo la parola in Aula e inviando una lettera informativa al ministro e a tutti i membri della commissione Ambiente. Oggi fanno sapere che “ci è stato confermato che la questione verrà approfondita dalla commissione”. “Intanto – scrivono polemicamente – il sindaco di Terni va al mare”.
INTERVENTO LUCIDI IN SENATO:
M5S torna quindi a chiedere un rinvio dell’assemblea: “Visto che ci giunge notizia dell’assenza del sindaco di Terni e alla luce di questa disponibilità chiediamo con ancora più forza che tutto venga rimandato al rientro dalle ferie, e non vengano prese decisioni affrettate nella giornata di domani (8 agosto)”.
“La miopia delle amministrazioni – prosegue il M5S – li porta a non andare oltre i loro 5 anni di mandato, ma una città ed un territorio hanno bisogno e meritano visioni di grande respiro. È inconcepibile che si prendano a modello esempi quali Vedelago o Capannori, mentre non si conoscono le avanguardie vere della ricerca in campo ambientale vicine a noi (vedi fallimento InterPark di Maratta). Esprimiamo ancora solidarietà ai dipendenti i quali sono stati avvertiti solo alcuni giorni prima! Con quale sfacciataggine anziché tutelare gli interessi dei cittadini si permettono di declassare la dignità umana e porla sullo stesso piano di una macchina!? Il movimento 5 Stelle dice no!”.