Le falde acquifere delle acciaierie di Terni sono contaminate da cromo esavalente. Lo affermano Andrea Liberati e Thomas De Luca, rispettivamente consigliere regionale e consigliere comunale del Movimento 5 Stelle. I due pentastellati chiedono ad Arpa Umbria di rendere subito noti i dati e chiedono alle istituzioni locali di intervenire nei confronti di Thyssenkrupp.
Il comunicato congiunto di Andrea Liberati e Thomas De Luca:
“Finalmente posizionati dentro lo stabilimento TK i piezometri da tempo richiesti dal Ministero dell’Ambiente, sta emergendo quel che purtroppo non può sorprendente: il cromo esavalente, finora rivenuto esclusivamente negli acquiferi della discarica di Pentima-Valle, è stato individuato in concentrazioni molto alte anche nelle falde acquifere di quell’area della città.
Arpa Umbria, a questo punto, renda subito pubblici tali nuovi e preoccupanti dati: il sito è peraltro un SIN da bonificare, con la Thyssen dotata di un’AIA di rango regionale -peraltro notoriamente ‘scaduta’ e inefficace.
Ai sensi delle normative, vanno infatti informate una lunga serie di autorità. I dati -di preminente interesse pubblico e collettivo- a nostro avviso vanno divulgati coram populo. Occorre tutelare l’incolumità pubblica, aspetto certamente prevalente anche dinanzi a un eventuale segreto istruttorio.
Confidiamo che, nel bilanciamento degli interessi tra auspicabili indagini e trasparenza delle informazioni ambientali, qui, come altrove, si seguano puntualmente le prescrizioni contenute nel Testo Unico 152/2006, secondo il quale, nei siti oggetto di bonifica, ex art. 244:
c. 1) Le pubbliche amministrazioni che (…) individuano siti nei quali accertino che i livelli di contaminazione sono superiori ai valori di concentrazione soglia di contaminazione, ne danno comunicazione alla regione, alla provincia e al comune competenti.
c. 2) La provincia, ricevuta la comunicazione di cui al comma 1, dopo aver svolto le opportune indagini volte ad identificare il responsabile dell’evento di superamento e sentito il comune, diffida con ordinanza motivata il responsabile della potenziale contaminazione a provvedere ai sensi del presente titolo”.
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