Terni, Melasecche: ”Il regime della Conca è analogo e collegato a Mafia Capitale”

Due figure preminenti del “mondo di mezzo” facevano affari a Terni e con realtà economiche ternane. Il consigliere comunale della lista I love Terni, Enrico Melasecche, parla oggi di “regime della Conca”, cioè di un sistema analogo e strettamente collegato a Mafia Capitale. Un duro affondo in cui denuncia “collusione fra istituzioni, partecipate, interessi privati” ed in cui annuncia iniziative eclatanti.

Il comunicato di Enrico Melasecche:

“Chi avesse dubbi, seguendo direttamente le vicende romane, e leggendo i nomi delle società che si intrecciano direttamente con l’impero Buzzi, si rende conto immediatamente di come funzionano gli appalti a Terni, le alleanze delle partecipate, a cominciare dall’ASM, il meccanismo con cui il consiglio comunale viene sistematicamente tenuto all’oscuro dal sistema politico/affaristico che fa capo alle cooperative strette nel cerchio magico che decide e di cui Di Girolamo è il garante ed il beneficiario elettorale.

Chi può avere dubbi in proposito?

Oltre un anno fa rilevai pubblicamente come era incredibile che il dirigente ASM, con funzioni delicatissime di controller, ma non solo, inserito da Raffaelli a revisore dei conti ASM e poi (percorso veramente singolare!) a potentissimo dipendente, potesse svolgere una sorta di libera professione fra cui quella di consulente della Cosp Tecno Service, fornitore di servizi all’ASM, concorrente dell’ASM, ed oggi, ma dubbi non avevamo sullo sviluppo che ne sarebbe derivato, socio dell’ASM nella gara per la gestione dei rifiuti in Provincia per i prossimi lustri con un appalto di 115.00.000 di €.

Il sistema è giunto a livelli di patologia con collusioni evidentissime che tutti i principali quotidiani nazionali quotidiani e le maggiori emittenti stanno evidenziando in modo indiscutibile con intercettazioni telefoniche ed informatiche, solo qui a Terni tutto viene incredibilmente coperto in un porto delle nebbie che tutte le persone di buona volontà hanno il dovere morale di far emergere. La collusione fra istituzioni, partecipate, interessi precisi che non sono quelli generali è evidentissima. Nei prossimi giorni ci saranno iniziative eclatanti per obbligare i ciechi a vedere ed i sordi a sentire affinchè le coscienze libere, di sinistra, di centro e di destra poco importa, possano finalmente dire basta chiedendo alla Prefettura di prendere le decisioni che le competono, perché tutto questo è noto da tempo, ma anche e soprattutto alla Magistratura di fare il proprio dovere come quella di Roma, di Venezia e di Milano.

Per troppi anni si è taciuto, si è fatto finta di non capire e di non vedere ed il sistema di illegalità è diventato una piovra che ormai ha tentacoli in ogni ganglio del sistema economico locale. In queste condizioni, lo abbiamo detto e scritto per anni, Terni non ha scampo perché a nessun imprenditore indipendente pu venire l’idea di venire qui ad investire e creare posti di lavoro. Basta osservare il deserto che ci circonda.

Tutto ed il contrario di tutto è consentito solo e soltanto a chi fa parte di questo “Regime della Conca”, nulla è possibile per gli altri. Buzzi, ma non solo, politici di tutti i partiti, hanno condiviso ed utilizzato quel sistema agendo senza scrupoli e senza remore. Terni, mutati mutandis, non è molto dissimile. Lo stesso costruttore romano che ha acquistato il Tulipano è coinvolto pesantemente nelle vicende romane e rileviamo fatti precisi che indicano i contatti avuto con Palazzo Spada per avere il placet prima di procedere all’acquisto dal tribunale.

Chiediamo che la IV Commissione Vigilanza e Controllo, alla cui Presidenza abbiamo non a caso voluto un consigliere del Movimento 5 Stelle, si occupi immediatamente delle moltissime situazioni di illegittimità e porti alla luce le relative responsabilità, fornendo alla stessa da parte del presidente del Consiglio, come prevede il regolamento comunale mai fin qui osservato, un minimo di professionalità che consentano di approfondire temi di diritto societario, di politiche ambientali, ecc. in modo da capire far capire ai cittadini gli intrecci e le situazioni di opacità che condizionano ed inquinano la vita socio-economicamente politica della città.

Chiediamo al Sindaco che risponda direttamente in un consiglio comunale straordinario delle vicende legate alle responsabilità dirette ed indirette che come primo cittadino gli competono perché in democrazia tutti i cittadini debbono essere messi nelle condizioni di valutare e giudicare”.

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