Terni, Melasecche: ”Regime della Conca un sistema tentacolare, Di Girolamo ne è garante”

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MelaseccheLa scorsa settimana il sindaco di Terni ha minacciato di denunciarlo per aver sostenuto che “il regime della Conca è analogo e collegato a Mafia Capitale“. Oggi il consigliere comunale Enrico Melasecche rilancia, aggiungendo accuse e dettagli nei confronti del “regime della Conca”, un “sistema tentacolare” di cui lo stesso Leopoldo Di Girolamo sarebbe un “garante”.

Il comunicato del consigliere comunale della lista I love Terni, Enrico Melasecche:

“Qualche anno fa un noto quotidiano riportò un articolo che sto ricercando e che tutti dovrebbero leggere per capire come vanno le cose nella Conca. Riguardava il mega appalto global service all’Ospedale di Terni. Si trattava delle intercettazioni fatte dai Carabinieri di Perugia su input del Sostituto Procuratore Sottani nell’ambito della inchiesta denominata Sanitopoli. Un esempio di come vengono “gestiti” gli appalti qui da noi. Non ricordo quanti siano stati i concorrenti in quella gara, probabilmente molti, vista la posta multimilionaria in gioco né quali imprese abbiano vinto. Non ricordo se quell’appalto, onerosissimo, sia stato prorogato dalla Regione e se sia in corso, nè se fra i soggetti assegnatari ci siano grandi elettori del Sindaco, suoi personalissimi amici, soci in altri c.d. movimenti politici da lui favoriti con finanziamenti pubblici su cui la Corte dei Conti ha fatto aprire un’indagine dalla Guardia di Finanza. Non ricordo se alcune di quelle coop siano le stesse citate da quotidiani nazionali fra quelle che a Roma hanno avuto rapporti con Buzzi, o magari con Panzironi. Non ricordo neanche se cotitolare di qualcuna di quelle imprese sia proprio colui, il cui cognome ricorre in un altro appalto sulla cultura del Comune di Terni stranamente vinto e rivinto dalla propria figlia d’arte. Non ricordo se, in merito a questi episodi, siano mai state aperte inchieste dalla Procura della Repubblica di Terni e quale esito eventualmente abbiano avuto. Non so neanche se tutto questo può essere definito normale e la città in cui tutto questo accade sia proprio da portare ad esempio di legalità, trasparenza, merito e mancanza di conflitti di interesse.

Cerco di non ricordare questo groviglio di imprese, politici, amici e parenti perché altrimenti potrei “essere portato in Tribunale”, così ha dichiarato Di Girolamo, con aria di minaccia, per farmi tacere. L’unica cosa che ricordo di certo è che a Perugia un processo per Sanitopoli è in corso e ci sono state le prime condanne. Ad ognuno il proprio giudizio.

Di Girolamo non si adira neanche con la Corte dei Conti che lo ha chiamato a rispondere in prima persona insieme ad assessori ed amici vari di decisioni prese non conformi alla legge. Ognuno poi è libero di credere al sindaco che sostiene che Terni è lontanissima da Roma, che qui tutto funziona in base al merito, che tutte le imprese sono libere di venire, investire e creare posti di lavoro. Perché, vista l’aria che tira, e viste le minacce che mi vengono rivolte, potrei anch’io essere costretto a far finta di crederci.

Una cosa è certa, qui a Terni quasi tutti i settori della vita economica sono occupati dal sistema che ho chiamato del “Regime della Conca” mutuando quel termine dalla definizione che fece del sistema politico il Vescovo emerito di Perugia Mons. Chiaretti. Appalti pulizie di tutti gli uffici pubblici ma non solo, movimento terra, edilizia, commercio, assistenza socio-sanitaria in tutte le più svariegate sfaccettature, cultura, turismo, sport, informazione, servizio civile, lavanderie industriali, fornitura di pasti, fornitura e sterilizzazione dei ferri chirurgici, verde pubblico, pulizie industriali, trasporto pubblico, assistenza ospedaliera, servizi alle industrie, posizionamento ovunque di contenitori per i rifiuti e loro trasporto, persino l’accompagnamento al cimitero, tutto è in mano ad un sistema tentacolare cui nulla sfugge e che, fatturando una percentuale elevatissima di quanto esce dai bilanci pubblici in termini di fornitura di beni e servizi, cresce a dismisura (acquisizione del Gruppo Superconti, ecc. ecc) mentre tutte le altre imprese arretrano o chiudono. Condiziona pesantemente la politica, i governi cittadini, le assunzioni, quindi il presente e il futuro dei giovani, delle famiglie, della città.

È per questo che ritengo doveroso che si apra un dibattito, alla luce del sole, senza infingimenti, affinché ognuno possa dare il proprio contributo, perché tutto emerga e tutti comprendano la realtà in cui viviamo e le ragioni del blocco totale o quasi dell’economia.

Con Di Girolamo, garante di questo sistema, prima a livello comunale ora anche provinciale, gli spazi per l'”iniziativa privata” sono ridotti al nulla o quasi. La dice lunga il fatto che il sindaco ha uno stomaco di ferro e non si scandalizza di nulla e di nessuno (ha avuto la faccia tosta di ricandidare alle ultime elezioni persino un consigliere comunale di maggioranza, rinviato a giudizio perchè taglieggiava poveri cristi che non avevano soldi per pagare le imposte ad Equitalia!), né ha mai costituito parte civile il Comune persino su casi di reati ambientali (quando sarebbe suo dovere farlo), ma reagisce solo e soltanto quando qualcuno, esercitando un minimo di democrazia, si permette di aprire qualche spiraglio su questo groviglio di interessi.

Ringrazio piuttosto i moltissimi amici che mi sono stati vicini dopo la minaccia di querela di Di Girolamo, in particolare i giovani del Movimento 5 Stelle che hanno pubblicamente dichiarato la propria solidarietà nei miei confronti”.

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