Terni, mense scolastiche, De Luca: “Che fine hanno fatto i soldi dei ternani?”

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Thomas De LucaL’appalto per le mense scolastiche è uno dei filoni di indagine della vasta inchiesta giudiziaria che coinvolge il Comune di Terni e quasi tutte le principali cooperative ternane. Oggi il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, interviene sull’argomento con nuovi numeri.

In sostanza il pentastellato chiede che fine abbiano fatto i soldi che i genitori hanno pagato negli ultimi due anni sostenendo che la spesa affrontata dal Comune sia stata di 3,6 milioni di euro, le tariffe versate dai contribuenti ammontano a 2,8 milioni di euro ed il debito è ora di 2,4 milioni di euro.

Il comunicato di Thomas De Luca:

“Stamattina dopo più di un mese abbiamo avuto risposta parziale in merito all’ammontare delle quote pagate dai genitori ternani per le mense scolastiche: 1.346.205,23 euro per l’anno 2014 e 1.464.088,00 euro per il 2015 per un totale di 2.810.293,23 euro.

L’ammontare della spesa per il servizio esternalizzato di refezione scolastica in questi due anni è stato di circa 3 milioni e 600 mila euro euro, il 40% in più rispetto al preventivato al momento dell’affidamento nel 2013. A fine novembre l’ammontare del debito relativo a queste due annualità ammontava a circa 2 milioni e 400 mila euro.

Che fine hanno fatto quindi i nostri soldi, una cifra che supera la metà del complessivo delle quote versate dai genitori, per la mensa dei nostri bambini?

Neutralizziamo già le possibili contro-risposte sull’assenza di vincolo di spesa e sul costo del servizio diretto: queste cifre risultano incongruenti politicamente e contabilmente. Inspiegabili.

Debiti ingiustificati che pagheremo due volte: la prima le abbiamo pagate attraverso le quote mensa, la seconda attraverso l’aumento delle aliquote nel baratro del predissesto.

Una cosa è certa. Il fantomatico percorso di partecipazione che ci è costato 3.000 euro (visto che questa giunta è incapace di ascoltare i cittadini ha dovuto pagare l’aiuto) era chiaramente basato su dati parziali e irreali.

Il Partito Democratico e la giunta devono immediate spiegazioni alla città”.

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