Terni, omicidio David, Salvini: ”Ucciso da figlio di Mare nostrum, denunciamo Renzi e Alfano”
Il leader del Carroccio era già intervenuto ieri su Facebook, auspicando l’espulsione dell’omicida marocchino. Poco fa, in un altro post sul socialnetwork, ha annunciato la volontà di denunciare il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Interno Angelino Alfano, giudicati responsabili della tragedia per aver favorito l’immigrazione clandestina (l’omicida di Raggi, espulso anni fa, era rientrato in Italia sbarcando a Lampedusa).
Il post su Facebook di Salvini pubblicato ieri:
Il secondo post di Salvini, pubblicato in mattinata:
CORSI Intanto proseguono i messaggi di cordoglio per una morte tanto assurda quanto inaccettabile. Questa mattina a scrivere è Sandro Corsi, presidente dell’Actl di cui è socia-lavoratrice la mamma di David. Scrive Corsi: “La tragica, ingiusta e immatura morte di David Raggi, ragazzo solare, intelligente e generoso, ha ferito nel profondo la nostra città, soprattutto i nostri giovani. Ricordiamo David frequentare le nostre comunità per persone con disabilità portando vita e sorriso. Sentendo di interpretare il sentimento di commozione e dolente vicinanza di tutti i soci e socie, dirigenti, collaboratori e ragazzi del servizio civile verso tutta la famiglia Raggi e la mamma Bruna, nostra esemplare socia-lavoratrice, porgiamo a lei, al padre Walter e al fratello Diego il nostro profondo cordoglio”.
LIBERATI Andrea Liberati del Movimento 5 Stelle scrive: “A Terni, la notte scorsa, un ragazzo, David Raggi, è stato ucciso. Sappiamo chi è stato. Composta, ma forte, intensa, unitaria la reazione della città. Il sacrificio di David rappresenta uno shock per tutti. Un fiore strappato alla primavera, all’amore, ai genitori, al fratello, al suo spirito di servizio così prezioso in un’Italia spesso ripiegata su se stessa. Un giovane strappato al suo diritto di essere semplicemente uno tra noi. Dall’altra parte ‘la banalità del male’.
Le istituzioni, se capaci, devono ora rispondere con serietà. La situazione generale dell’ordine pubblico è tutt’altro che felice: nessun politico, nessun dirigente amministrativo possono smentirlo. I ternani, persone miti, chiedono non da oggi tolleranza zero su certi comportamenti, considerando la già blanda cornice giudiziaria esistente e l’inefficacia di forme di prevenzione calate in una ventennale brodaglia iperlassista. Fermezza assoluta anche verso certi buonisti a contratto, che usano l’immigrazione per fare affari (‘rende più della droga!’), che scarcerano delinquenti con faciloneria, che sollecitano un’indulgenza pseudoculturale che, sovente interessata, cozza col rispetto delle leggi, il rispetto reciproco, il rispetto di una civiltà, la nostra, che, pur in triste arretramento, civiltà resta.
Eppure recentemente Terni fu davvero ‘protetta’: accadde nell’autunno 2014, durante la vertenza Thyssen, quando la città dell’acciaio ospitò –senza averne contezza- un alto numero di poliziotti e carabinieri, inviati dal Governo per ‘controllare’ i lavoratori delle acciaierie, irragionevolmente ritenuti un rischio per la stabilità istituzionale nazionale. Poco dopo si tornò allo status quo ante, lasciando le locali Forze dell’Ordine agli abituali problemi di organico e di dotazione, e il territorio di nuovo esposto a minacce crescenti – quelle autentiche però, certificate da statistiche inoppugnabili.
Viviamo in un Paese ricolmo di illusioni, dalle aspettative di lavoro a quelle di vita di giovani e meno giovani. Esistono però forme di tradimento che, fatalmente, potrebbero ricondurre allo stesso tragico destino, quello di David: da un lato, fu fatta rientrare in Italia una persona espulsa addirittura nel 2007, già autrice di vari reati, poi rivelatasi brutale carnefice; dall’altro, è mancato un sostegno strutturale ai presidi di sicurezza territoriali, potenziati solo qualche settimana per finalità puramente strumentali.
In questo momento di dolore è bene fermarsi qui.
A David
…camminavi fianco a fianco al tuo assassino. Ma, se ti tagliassero a pezzetti, il vento li raccoglierebbe, il regno dei ragni cucirebbe la pelle e la luna, la luna tesserebbe i capelli e il viso e il polline di Dio di Dio il sorriso… (F. De André, 1981)”.
CECCONI Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Marco Cecconi, scrive in una nota: “Questi sono i giorni del dolore e dell’impotenza, che ci lasciano annichiliti come ternani, per non aver potuto e saputo proteggere uno dei nostri ragazzi migliori. Sono i giorni in cui Fratelli d’Italia ha ammainato con grande senso di responsabilità le proprie bandiere: che erano pronte a sventolare a Piazza Tacito a poche ore dall’assassinio di David, per un sit in memoria del giovane Raggi, del quale avevamo dato comunicazione al Prefetto. E che poi abbiamo annullato, per non creare dispersioni di mobilitazione rispetto alla manifestazione organizzata nella stessa serata da Palazzo Spada.
Sono i giorni in cui però, purtroppo, proprio da Palazzo Spada sono arrivate le prese di posizione più frettolose e ipocrite che mai ci saremmo aspettati in un momento del genere: come quella del capogruppo del Pd Andrea Cavicchioli, che venerdì mattina ci è venuto a dire che adesso ‘si impongono risposte organiche e concrete’ al problema-sicurezza in città e in particolare nelle sue ‘zone più esposte’. Ci è venuto a dire che servono un ‘maggior coordinamento tra le forze dell’ordine’; ‘presìdi più efficienti’; più ‘risorse e mezzi adeguati per assicurare alla Polizia Municipale un ruolo significativo’. Adesso ce lo viene a dire?! Ora, che per lo sgomento un pezzo del cuore di ognuno di noi si è pietrificato, come quello di David sul selciato di piazza dell’Olmo. Ora, che l’emozione non permette di distinguere asini che volano né sciacalli.
Peccato che proprio Cavicchioli sia stato il primo ad alzarsi in piedi venti giorni fa, in consiglio comunale, per dire che gli strumenti già a disposizione per contrastare la criminalità a Terni sono più che sufficienti… E per chiedere che non si discutesse di un nostro atto di indirizzo sulla sicurezza, presentato ormai da mesi.
Il nostro era (ed è) un atto di indirizzo con il quale volevamo – e vogliamo – impegnare il sindaco e la giunta proprio a creare una task force per garantire il massimo presidio territoriale fra tutte le forze dell’ordine, rimuovendo tanto per cominciare certe carenze di personale e di mezzi della nostra Polizia Municipale, che ormai fanno solo vergogna… Quanti altri David dovranno avere paura di uscire di casa, prima che tutti la smettano con questo festival della mistificazione, non lo sappiamo.
Ma questi, di sicuro, per noi – oltre al dolore – sono i giorni del rinnovato impegno a farla finita con certe prese in giro. Nessuno provi mai più a rimandare niente. Nessuno provi mai più a fare peggio dei ladri di polli, appropriandosi sull’onda dell’emergenza di proposte altrui, gettate il giorno prima nel dimenticatoio. Noi, questo, lo dobbiamo a David e ai ragazzi come lui. Gli altri, continuino pure a giocare”.
LUCIDI Il senatore del Movimento 5 Stelle, Stefano Lucidi, scrive in una nota: “Mi permetto di esprimere profonda solidarietà alla famiglia del povero David Raggi per il dolore terribile che li accompagnerà per sempre, insieme alle sue ultime parole. Non ho partecipato alla sentita fiaccolata perché non volevo essere scambiato per uno di quei politici che pochi giorni fa ha detto che Terni è una delle città più sicure d’Italia, cioè al fianco di chi non ha la capacità di prevedere e quindi di amministrare. I ragazzi della fiaccolata meritano di più!
Fa male leggere gli articoli del New York Times e del Telegraph che indicano l’Umbria come meta preferita dagli inglesi. Purtoppo per noi però vanno in vacanza in provincia di Perugia e nessuna meta ternana viene citata come attrattiva, e questo nel silenzio dei politici che non si indignano e non hanno scatti di ribellione verso questo modo di affrontare la vita sociale, verso questo modo di intendere la vita sociale.
Verso questo modo di non vedere i problemi della città. Siamo oggi di fronte al secondo omicidio efferato a Terni. Una città martoriata da crisi sociali, crisi ambientali e anche da problemi di sicurezza.
Il 9 febbario scorso il sottosegretario Gianpiero Bocci ha pronunciato queste parole: ‘Terni è una città che ha già un buon margine di sicurezza, ma per la quale si può fare ancora di più. Terni è sicuramente una delle città più sicure d’Italia ma, come accade anche altrove, sta vivendo la piaga dei furti in abitazione, un fenomeno grave che colpisce profondamente le vittime’. Per quanto riguarda le infiltrazioni mafiose, Bocci ha sottolineato come ‘l’Umbria è una regione dove è difficile per tutti venire a consumare reati mafiosi di ogni tipo e questo anche grazie ad un tessuto sociale e civile che ancora tiene’.
… Un tessuto sociale e civile che tiene! Caro Bocci, oggi Terni non è una città sicura! Le chiediamo di fare un passo indietro rimettendo le sue dimissioni da sottosegretario agli Interni”.