Terni, polemica sul Caos, Bartoli: ”C’è un deposito di rifiuti. E riceve altri soldi pubblici”

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degrado palazzina c.a.o.s (6)In una palazzina del Caos c’è una sorta di deposito di rifiuti, è degradata ed aperta ad eventuali malintenzionati. Intanto il Caos stesso continua a ricevere ulteriori finanziamenti dal Comune di Terni per altre iniziative: soldi pubblici aggiuntivi rispetto all’appalto milionario quinquennale. E’ quanto denuncia l’esponente di Confimpresa, Francesco Bartoli, che ha inviato al sindaco e agli assessori competenti una diffida ad adempiere: mettere in sicurezza entro 30 giorni la palazzina che si trova all’ingresso dell’area museale.

In un lungo comunicato stampa, Bartoli bolla il Caos come “monumento all’inefficienza del Comune”, “un giocattolino dato a dei figli di papà raccomandati per farsi un curriculum da vendersi in giro per il mondo” in cui “si è data la possibilità di fare consulenze (ma di cosa?) da centinaia di migliaia di euro a mogli inoccupate dei politici”. E per l’esponente di Confimpresa si va verso un rinnovo della stessa situazione: “La giunta ha deciso di dar corso ad un nuovo bando fatto su misura per chi ha gestito il Caos fino ad oggi, già che c’erano potevano scrivere anche il nome dell’aggiudicatario: lndisciplinarte & co. cioè l’associazione di società che lo ha gestito fino ad oggi”.

Un esempio della mala gestione dell’area museale, scrive Bartoli, “lo troviamo proprio all’entrata del Caos, il muro di cinta con l’imponente cancello con il vincolo della sovraintendenza e la palazzina adiacente sono ancora allo stato di quando era funzionante lo stabilimento ex Siri. Ci sembra assurdo che a distanza di anni dal completamento di una delle ristrutturazioni edilizie più importanti della città di Terni, ancora quella palazzina non sia stata ristrutturata e finalizzata all’uso di foresteria e punto informativo a cui era destinata. Nei giorni scorsi abbiamo fatto un sopralluogo e abbiamo scattato alcune foto dell’interno dalle finestre incredibilmente aperte. Lo scenario che si vede è inqualificabile, un vero caos”.

Bartoli attacca inoltre sui finanziamenti comunali extra rispetto a quelli previsti dall’appalto: “Non bastano i milioni di euro sperperati, non bastano gli obblighi contrattuali non mantenuti, non bastano gli spettacoli fasulli, non bastano i mancati controlli quando ad ogni fine anno si organizza il cenone abusivo, no il Comune di Terni con deliberazione numero 10/06/2014: ‘.. vista l’importante esperienza maturata in questi ultimi anni e la formazione professionale a cui il personale è stato sottoposto da parte della Soc. Indisciplinarte … determina di organizzare l’attività didattica per bambini dai 6 agli 11 anni in collaborazione con la Soc. Indisciplinarte, presso i musei del Caos, e di partecipare parzialmente alla copertura delle spese con un finanziamento di €.4.350,00’. Cioè mentre tutti gli operatori dell’infanzia professionali, tutte le società sportive organizzano i campus estivi per proprio conto investendo e rischiando in proprio alla soc. Indisciplinarte dobbiamo dare invece un contributo. E ci dicono che non siano solo questi i contributi extra che questa società ha ricevuto e riceve sempre dal Comune di Terni per ogni tipo di attività che pone in essere”.

LE FOTO SCATTATE DA BARTOLI:

Il comunicato integrale di Francesco Bartoli:

“Quando si scrive la parola Caos in italiano si intende uno stato di disordine, confusione, trambusto ed inefficienza.

Nelle antiche cosmologie greche, era lo stato di completo disordine degli elementi materiali preesistente alla formazione dell’universo ordinato, nella teoria dei sistemi complessi, invece è la condizione a cui tende un sistema allorché le sue leggi comportano evoluzioni imprevedibili e irregolari.

In politica il termine Caos è molte volte equiparato al termine Anarchia per descrivere situazioni di disordine sociale e quindi di illegalità, spesso mutuando significati propri del caos inteso nel senso fisico di disordine entropico. In economia la parola Caos è sinonimo di inefficienza, ovvero si parla di Caos finanziario quando nei mercati c’è il passaggio da una situazione lineare del mercato, (mercato efficiente), ad una non lineare.

E ancora “Dove comincia il caos si arresta la scienza classica“ disse Gleick nel 1987, invece a Terni potremmo dire dove comincia il Caos inizia la città intelligente quella dei figli di papà raccomandati a cui si è dato un giocattolino da tre milioni di euro per farsi un curriculum da vendersi in giro per il mondo, la città intelligente delle mogli inoccupate dei politici a cui si è data la possibilità di fare consulenze (ma di cosa?) da centinaia di migliaia di euro, che altrimenti non avrebbero mai fatto in vita loro.

Infatti a Terni per contribuire ad alimentare questa confusione tra termine politico, economico e gergale si è chiamato Caos il sistema museale cittadino. Mai nome fu più appropriato. Oggi a distanza di 5 anni dalla concessione del famoso appalto da milioni di euro possiamo dire che il Caos è il monumento all’inefficienza del Comune di Terni.

Oggi leggiamo di consiglieri di maggioranza che contestano l’ipotesi di una sorta di rinnovo tacito del bando a quell’aggregazione di società dove è rappresentato l’establishment del Partito Democratico di Terni dalla famiglia Di Pietro alla famiglia Rossi fino ad arrivare alle Coop Actl e Alis (coop di tipo b della coop Actl), il cui presidente sig. Corsi Sandro fa parte del direttivo regionale del Pd. La giunta ha infatti deciso di dar corso ad un nuovo bando fatto su misura per chi ha gestito il Caos fino ad oggi, già che c’erano potevano scrivere anche il nome dell’aggiudicatario: lndisciplinarte & co. cioè l’associazione di società che lo ha gestito fino ad oggi.

Ci domandiamo dove erano questi consiglieri alcuni anche con incarichi importanti in giunta fino allo scorso anno, quando noi e tanti altri protestavano per le malefatte degli attuali gestori, come mai non hanno mai fatto qualcosa per porre fine o almeno mitigare lo scempio di questa gestione?

Perché questi consiglieri non hanno verificato se quanto scritto nel primo bando della gestione museale sia stato realmente realizzato, noi crediamo che ci siano parecchie mancanze, basterebbe vedere ad esempio le pubblicazioni che erano obbligati a fare i vincitori del bando pubblicazioni mai fatte, infatti se qualcuno va al caos e chiede delle pubblicazioni gli rispondono che il responsabile non c’è, ma anche i gadget con il logo museale, gli eventi obbligatori a livello nazionale da fare ogni anno, etc. etc.

Il bando del sistema museale non è stato mai controllato e sarebbe semplice vedere se gli aggiudicatari sono inadempienti verificando gli obblighi della ditta vincitrice. Come per esempio il parcheggio di Carsulae a pagamento un euro per le auto e dieci euro per i pullman introiti che in parte andavano al comune di Terni ma anche questo non realizzato. Altro aspetto: se si va su Tripadvisor e digita Carsulae o Caos ci si rende conto di come alcuni commenti siano negativi riguardo della gestione.

Ma nessuno a Terni svolge questo tipo di controlli ne gli enti committenti legati a doppio filo con i vincitori dei bandi ne chi è preposto come la guardia di finanza che, caso strano, difficilmente va a controllare l’effettiva realizzazione di un appalto pubblico.

E’ cosi che allo scempio non c’è mai fine, non bastano i milioni di euro sperperati, non bastano gli obblighi contrattuali non mantenuti, non bastano gli spettacoli fasulli, non bastano i mancati controlli quando ad ogni fine anno si organizza il cenone abusivo, no il Comune di Terni con deliberazione numero 1456 del 10/06/2014 del dirigente dei servizi culturali Dott.ssa Danila Virili afferma: ”.. vista l’importante esperienza maturata in questi ultimi anni e la formazione professionale a cui il personale è stato sottoposto da parte della Soc. Indisciplinarte … determina di organizzare l’attività didattica per bambini dai 6 agli 11 anni in collaborazione con la Soc. Indisciplinarte, presso i musei del Caos, e di partecipare parzialmente alla copertura delle spese con un finanziamento di €.4.350,00”.

Cioè mentre tutti gli operatori dell’infanzia professionali, tutte le società sportive organizzano i campus estivi per proprio conto investendo e rischiando in proprio alla soc Indisciplinarte dobbiamo dare invece un contributo. E ci dicono che non siano solo questi i contributi extra che questa società ha ricevuto e riceve sempre dal Comune di Terni per ogni tipo di attività che pone in essere.

Chiediamo ai consiglieri di maggioranza che si sono dichiarati contrari al rinnovo del Bando per il centro museale e ai consiglieri di opposizione di far dichiarare ufficialmente l’inadempienza contrattuale degli attuali gestori in modo che sia impedito loro di accedere nuovamente alla gara per il nuovo bando.

Chiediamo ai consiglieri di opposizione se è possibile fare un conteggio di tutti i soldi che la soc Indisciplinarte srl ha avuto come contributo dal Comune di Terni, dalla Provincia di Terni e dalla regione Umbria perché secondo il nostro avviso è ora di dire basta! Perché mentre questi enti elargiscono con i nostri soldi contributi a pioggia del tutto immotivati per alimentare il circuito degli organizzatori amici, allo stesso tempo gli stessi enti dicono di non avere soldi per servizi ed opere essenziali.

Un esempio di questa mala gestione lo troviamo proprio all’entrata del Caos, il muro di cinta con l’imponente cancello con il vincolo della sovraintendenza e la palazzina adiacente sono ancora allo stato di quando era funzionante lo stabilimento ex Siri che lì si trovava. Ci sembra assurdo che a distanza di anni dal completamento di una delle ristrutturazioni edilizie più importanti della città di Terni, ancora quella palazzina non sia stata ristrutturata e finalizzata all’uso di foresteria e punto informativo a cui era destinata.

Nei giorni scorsi abbiamo fatto un sopralluogo e abbiamo scattato alcune foto dell’interno dalle finestre incredibilmente aperte. Lo scenario che si vede è inqualificabile, un vero Caos, un vero monumento all’inefficienza del Comune di Terni: un deposito di rifiuti di ogni genere, sicuro ricettacolo di animali e potenzialmente in grado di essere facilmente incendiato da malintenzionati, il tutto a pochi metri da appartamenti abitati e dal museo stesso.

All’interno c’è adagiato il cartello dei lavori del cantiere ex Siri il cui slogan era ‘Un centro da favola realizzare la città immaginata’, ecco in questo caso siamo rimasti nel mondo dei sogni poiché i lavori dovevano essere ultimati nel 01-12-2011 come recita il cartello, invece hanno ristrutturato solo la tettoia e la palazzina è ancora li fatiscente e piena di rifiuti.

Ci domandiamo come sia possibile che il Comune di Terni non trovi meno di 100 mila euro (ad occhio potrebbero avanzare) per completare questi lavori? Non è possibile decurtare dall’appalto milionario del Caos tale cifra? Oppure non è possibile non concedere più contributi a pioggia che vanno a finire sempre nel mare magnum della soc Indisciplinarte srl e ristrutturare la Palazzina? oppure non è possibile inserire fra gli obblighi dei gestori del Caos anche la ristrutturazione di questa palazzina? Insomma vorremo essere amministrati da persone normali che gestiscano il Comune come un buon padre di famiglia e non come uno scapestrato figlio di papà dalle mani bucate!

In attesa che chi di dovere ci risponda (non lo faranno, sarebbe la prima volta dopo tanti anni di denunce) abbiamo provveduto a depositare una diffida ad adempiere al Sindaco perché entro 30 giorni metta in sicurezza la palazzina, la ripulisca da ogni genere di rifiuto, chiudendo ogni fessura del fabbricato, in modo che sia celato agli occhi dei visitatori del museo, lo squallore degli ambienti interni e soprattutto sia impedita qualsiasi azione dolosa.

Già anni fa con una medesima diffida abbiamo fatto ripulire l’ex Mercato coperto e al 29° giorno gli scienziati del Comune inviarono le ruspe a portare via tutti i rifiuti. La diffida sarà inoltrata al Sindaco, agli assessori competenti e agli enti di controllo affinché ne possano verificare l’esatto adempimento.

Che caos al caos! E’ proprio vero che fanno più disastri gli scienziati di quanti ne abbiano combinati gli ignoranti (cit.)”.

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