Presunte irregolarità sulla formazione di disoccupati e cassaintegrati finanziata con fondi pubblici. Della vicenda si era iniziato a parlare qualche settimana fa ma è deflagrata ieri con un comunicato di due esponenti del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati e Federico Pasculli, che hanno reso noto anche la segnalazione di dieci agenzie di formazione redatta il 21 aprile scorso e indirizzata ad organi della Provincia. Solo questa mattina, tre mesi dopo la denuncia, il presidente della Provincia di Terni, Leopoldo Di Girolamo, ha incontrato proprio quelle dieci agenzie.
Palazzo Bazzani spiega in una nota che “Di Girolamo ha informato che non appena ricevuta la segnalazione la Provincia ha attivato l’ufficio provinciale per il controllo e la vigilanza sulle attività formative il quale ha verificato la regolarità dell’operato dell’amministrazione nel rispetto delle norme di indirizzo della gestione dei fondi FSE”. Nella nota non viene spiegato come mai alcune agenzie di formazione siano potute entrare in possesso dei nomi e dei recapiti telefonici di disoccupati e cassintegrati, ne è stato ipotizzato di cercare una soluzione per mettere fine ad una eventuale fuga di dati.
Anzi, spiega ancora la nota che Di Girolamo “dopo aver acquisito un parere favorevole, sta valutando la possibilità di rendere disponibili a tutte le agenzie i dati relativi ai potenziali beneficiari delle misure di politica attiva e di formazione. Tali dati, tra l’altro, sono già in possesso, per fini istituzionali, anche di altre amministrazioni pubbliche ed enti. A seguito di tale parere e considerato che si tratta di dati ‘para sensibili’ (ossia corrispondenti a situazioni di bisogno socio-economico), di Girolamo ha anche informato che si rende necessario approvare un regolamento per determinare in modo puntuale la modalità di trasmissione, gestione, deposito, archiviazione e tutela dei dati, obblighi che saranno a carico anche delle aziende alle quali verrà dato accesso nel rispetto del regolamento e del codice della privacy”.
Una soluzione che apre una serie di interrogativi: in passato e fino ad oggi c’è stata una violazione della privacy? Come è stata possibile? L’Ente ne è responsabile? E perché, invece di mettere fine ad una irregolarità, si modifica la norma? Quesiti che attualmente non hanno risposta.
La nota della Provincia di Terni prosegue: “Prendendo atto che siamo in una fase di grandi trasformazioni normative e di attribuzioni di competenze delle politiche del lavoro e della formazione anche ad altri soggetti e che il processo regolamentare richiede tempi di condivisione e approvazione, la Provincia è disponibile ad avviare questo percorso coinvolgendo la Regione dell’Umbria per garantire uniformità in tutto il territorio regionale, visto anche il riordino delle competenze in materia di formazione e lavoro. In linea con lo spirito di trasparenza condiviso da tutti i soggetti del sistema, la Provincia fornirà i dati relativi alle risorse del programma operativo FSE 2007-2013, aggregati per asse e suddivisi per ogni singola agenzia beneficiaria. Provincia e agenzie, che hanno condiviso il percorso scelto dall’amministrazione, hanno deciso di dare vita ad un nuovo appuntamento prossimamente”.