Terni, processo inceneritore Asm, una condanna per mobbing. Assolto ex sindaco Raffaelli

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tribunale-terniIl tribunale di Terni ha emesso oggi una condanna e cinque assoluzioni in merito ai presunti casi di mobbing ai danni dei lavoratori dell’inceneritore Asm di Maratta, finito al centro di un’indagine condotta dal pm Elisabetta Massini. Tra gli assolti l’ex sindaco di Terni Paolo Raffaelli. Tutti i reati ambientali ipotizzati dalla procura sono caduti in prescrizione.

I giudici hanno condannato ad un anno di reclusione, con pena sospesa, l’ex direttore della municipalizzata Moreno Onori (per lui la procura aveva chiesto una condanna a due anni), limitatamente ai fatti avvenuti ai danni di un solo dipendente Asm, mentre hanno assolto l’ex sindaco Raffaelli, gli ex presidenti dell’azienda Pietro Sechi e Giacomo Porrazzini, l’ex responsabile del personale Mauro Listante e l’ex capo del servizio segreteria Agata Mariani. Per questi ultimi la richiesta di condanna era stata di un anno e sei mesi.

L’indagine – che nel 2008 aveva portato al sequestro dell’inceneritore – verteva anche sulle contestazioni (oltre 40) riguardanti il filone di carattere ambientale, per il presunto inquinamento provocato dall’impianto, per le quali i giudici, come richiesto dalla procura, hanno dichiarato il non doversi procedere per prescrizione. L’ex sindaco Raffaelli è stato inoltre assolto, oltre che dall’accusa di mobbing, “da tutti i reati a lui ascritti per non aver commesso il fatto”. In totale erano 20 le persone a processo.

Raffaelli, che oggi era in aula, ha commentato: “Ci sono voluti dieci anni per ritornare a quel 9 marzo 2007, quando una nota dell’allora capo della procura Carlo Maria Scipio diceva che non c’erano reati, ma solo violazioni amministrative. Questa sentenza lo conferma”. Tutti gli imputati si sono sempre dichiarati estranei alle accuse.

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  • Nunya Bidness

    Raffaelli, che oggi era in aula, ha commentato: “Ci sono voluti dieci
    anni per ritornare a quel 9 marzo 2007, quando una nota dell’allora capo
    della procura Carlo Maria Scipio diceva che non c’erano reati, ma solo
    violazioni amministrative. Questa sentenza lo conferma”.
    IL PRESCRITTO CHE SI ATTEGGIA A VITTIMA…. mi ricorda qualcuno….