Terni, prosegue protesta lavoratori call center, ricevuti in prefettura

Continua la protesta dei lavoratori dei call center Key4Up e Overing di Terni, in sciopero e in presidio da venerdì, davanti alla struttura, contro una ventina di licenziamenti e contro il ritardo nel pagamento di metà degli stipendi. Questa mattina rsu e sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil sono stati ricevuti in prefettura, mentre nel pomeriggio, insieme ad alcuni lavoratori, si sono recati in Comune, dove era in corso il Consiglio.

Al viceprefetto Andrea Gambassi e ai rappresentanti di palazzo Spada sono stati illustrati i motivi della protesta ed è stato chiesto appoggio nel sollecitare l’azienda e le società committenti, Eni e Telecom, “a chiarire la reale situazione del call center”. “Abbiamo bisogno di parlare con i committenti – ha spiegato Massimiliano Ferrante della Uiltucs Uil – per capire se ci sono davvero difficoltà oggettive nell’attività come dicono i responsabili dell’azienda. Se il call center è classificato terzo a livello nazionale evidentemente i lavoratori il loro lavoro lo fanno”.

Nei giorni scorsi i vertici della società, anche questi ricevuti oggi in prefettura, avevano spiegato di avere perso la commessa con Eni, ma che la ventina di lavoratori sarebbero stati reintegrati a breve. In totale sono circa 140 i dipendenti delle due società (una decina dei quali hanno preferito non partecipare allo sciopero) che devono ancora percepire metà dell’ultimo compenso.

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