Terni, Psi: “Legame politica-affari figlio di egemonia Pci e potere Dc, no a polveroni”

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Il Psi di Terni replica al Pci sul tema di politica e affari dicendo “no” a polveroni demagogici e parlando di una situazione attuale che è figlia di anni di egemonia del Pci stesso e del potere della Dc. E’ in sintesi quanto scritto in un comunicato firmato dal segretario della federazione socialista Adiberto Favilli e dal presidente della assemblea provinciale del Psi di Terni, Giampaolo Fatale.

All’inizio del comunicato viene espressa solidarietà al Presidente della Cassa di risparmio di Terni, Antonio Cassetta, “di fronte agli attacchi strumentali che gli vengono portati, ricordando che lo stesso Cassetta si è già rivolto alla magistratura a tutela dei suoi diritti”.

Proseguono Favilli e Fatale: “Al di la’ infatti della genericità delle ambiguità e delle ‘trasversalità’ con cui il problema è stato posto, i socialisti sono ben lieti e anzi interessati a che i riflettori si siano accesi e facciano piena luce su tutta questa tematica nella speranza e anzi con l’impegno di individuare e spezzare i legami che dovessero emergere tra affarismo e politica: di distinguere un sacrosanto bisogno di pulizia e di verità dall’alzata di polveroni demagogici e strumentali, tesi a nascondere una crisi ideale politica e morale che non può essere celata dando vita a campagne di generiche moralizzazioni non definite con nomi, cognomi e fatti”.

“La trasversalità di una parte della Dc e di una parte del Pci – si legge ancora nel comunicato del Psi – ha sollevato un problema che oltre ad aspetti giuridici ha aspetti politici. Per quanto riguarda gli aspetti giuridici ribadiamo l’ invito a chi conosce o crede di conoscere fatti comprovanti intrecci tra affarismo e politica di recarsi dalla magistratura affinché questa sia messa in condizioni di assolvere al suo compito”.

Quindi la tesi centrale dei socialisti: “Per quanto riguarda gli aspetti politici, vi sono alcune considerazioni: innanzitutto se effettivamente Terni e l’Umbria sono sotto la cappa della connessione fra politica ed affari, emergono alcune responsabilità primarie: non potendosi naturalmente né sostenere né pensare che l’intreccio politica-affari sia nato d’improvviso in Umbria ed a Terni, in particolare dopo le ultime elezioni amministrative che hanno visto una dura sconfitta del Pci, se ne deduce che se la situazione fosse davvero quella si dovrebbe concludere che anni di egemonia comunista in Umbria e a Terni hanno portato come conseguenza un avvilimento politico-istituzionale e un degrado morale del governo locale. Per altro verso la Dc, forza di opposizione a livello locale, tuttavia gestisce o comunque influenza direttamente o indirettamente gran parte del potere di derivazione ‘centrale’ a cominciare dal settore delle partecipazioni statali”.

I socialisti “respingono il polverone generico che ha come unico risultato quello di gettare un’ombra destabilizzante sulle istituzioni e sui governi locali e denunciano la irresponsabilità di chi indebolisce il governo della realtà amministrativa e politica dell’Umbria con il risultato di creare confusione e di esercitare la politica del sospetto e della strumentalizzazione a puri fini tattici e di parte”. Infine i socialisti “si dichiarano pronti ad avviare un confronto a tutto campo e quindi politico-programmatico e di comportamenti, affidando alle sue risultanze la prospettiva politica futura”.

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