Terni, rapina di Gabelletta, funerali di Moracci, familiari: ”Non spetta a noi giudicare”
A prendere la parola, alla fine, è stata una nipote di Moracci che ha letto, a nome dei parenti, una lettera in suo ricordo. Ha parlato di “un gesto vigliacco e gratuito di tre balordi” e, ricordando la vicenda di Caino e Abele, ha sottolineato che “non si trovano le parole per condannare, o forse perdonare, atti del genere”. “In questo smarrimento sociale tu sei la testimonianza che si può essere migliori con la fede in Cristo”. E’ stato ricordato l’altruismo di Giulio, quindi la frase: “Non spetta a noi giudicare, non qui, non oggi”. Infine ancora un saluto: “Nella pace in cui sei ora siamo sicuri troverai il tuo Dio e da lassù ci saprai perdonare”.
I funerali sono stati celebrati dal parroco di Santa Maria del Rivo, don Luca Andreani che nella omelia ha detto: “Giulio era un uomo con dei valori che neanche la ruggine può corrodere. Ha provato a stare dalla parte del bene, non come un ladro che toglie, distrugge, offende gli altri e sé stesso, scadendo in umanità. Chi fa del male si renda conto che c’è anche un altro modo di vivere, grazie anche persone illuminate dalla fede come Giulio”.
A scortare la bara, ricoperta di fiori bianchi e rossi, e ad assistere alla cerimonia, sostenuta dal figlio Filippo, c’era anche la moglie 85enne di Moracci Fioranna, anche lei legata e aggredita dai rapinatori. Questi ultimi, intanto, nelle ultime ore sono stati ascoltati di nuovo in carcere dal pm Barbara Mazzullo.