Terni, San Valentino, vescovo: “Blocco reliquie è sceneggiata orchestrata da burattinai”
La protesta dei parrocchiani di San Valentino, che hanno impedito la traslazione temporanea dell’urna con le spoglie del santo dalla basilica alla cattedrale di Terni, “è sintomatica di modalità intolleranti, prepotenti e irrispettose di imporsi” e il suo epilogo “è stata una sceneggiata, orchestrata ad arte da burrattinai rimasti all’ombra, di un gruppo di persone vocianti, resistenti ad ogni dialogo e prodighi di insulti e invettive”. Sono le dure parole che ha usato il vescovo Giuseppe Piemontese durante il pontificale di questa mattina in occasione delle celebrazioni per il patrono della città.
La cerimonia, come previsto, si è svolta nel duomo cittadino, ma senza le reliquie del santo provenienti dalla basilica, visto che venerdì sera alcuni parrocchiani avevano impedito il trasferimento, inizialmente programmato fino alla tarda mattinata di oggi. Vicino all’altare del duomo è stato comunque esposto un busto del santo contenente altre reliquie.
NOTIZIE FUORVIANTI Parlando della vicenda della reliquie, monsignor Piemontese nell’omelia ha sostenuto che la decisione di spostarle momentaneamente “era stata presa dopo ampia consultazione e generale consenso non solo di sacerdoti e diaconi, di diversi gruppi e aggregazioni laicali e degli organismi di partecipazione ecclesiali diocesani, ma anche di enti e istituzioni civili. L’unico soggetto che ha opposto un muro di dinieghi, senza argomentazioni, è stato il consiglio pastorale di San Valentino. La raccolte di firme, carpite con informazioni non veritiere e diffusione di notizie fuorvianti (ne ho le prove), non può essere argomento decisivo”.
PASTORALE Nel pastorale il vescovo ha toccato molti altri temi, a cominciare da quelli prettamente religiosi, legati alla figura di San Valentino. Piemontese ha parlato anche delle più importanti questioni della città di Terni ed ha tracciato una sorta di bilancio dei suoi primi 18 mesi alla guida della diocesi ternana.
CRISI Ha detto tra l’altro il vescovo: “La crisi che attanaglia i nostri giorni non accenna ad allentare la morsa. I risultati delle ricerche e la nostra stessa esperienza quotidiana ci dicono che ‘il lavoro… espressione della dignità umana’ (Papa Francesco), è ancora un miraggio per troppe persone e tanti nuclei familiari vivono in estreme ristrettezze economiche e in condizioni a volte intollerabili. C’è chi dice che c’è una crescita dell’occupazione, ma gli addetti ai lavori rilevano che la Provincia ternana è quella che in Italia, ha registrato l’aumento più alto della cassa integrazione nel 2015 rispetto al 2014 (rapporto UIL nazionale sull’andamento dell’ammortizzazione sociale)“.
BASSA PRESSIONE Ha affermato ancora Piemontese: “Nel breve tempo di permanenza in questo territorio devo confessare che faccio fatica a comprendere la causa vera che impedisce alla nostra città di emergere da una bassa pressione in cui si trova appesantita nella Conca. Progetti innovativi e utopie su un futuro diverso vengono richiamati qua e là, da alcune menti illuminate, ma manca una passione-corale-di popolo, proiettato verso un futuro diverso e migliore.
PROGETTI ALTERNATIVI “La battaglia per le Acciaierie, pur denotando una compattezza della città verso il proprio gioiello, non ha portato alla convinzione che si è trattato di un ulteriore campanello d’allarme. Né si è avviato nel contempo la riflessione su progetti alternativi, non monocolturali, per questa città. Manca un vero dibattito corale culturale e politico sul futuro, che non sia solo di parte e a breve gittata”.
FONDAZIONE CARIT Con implicito riferimento alla Fondazione Carit, il vescovo ha detto: “Il prossimo rinnovo degli organismi statutari di importanti Istituzioni della città è una opportunità da cogliere per unire le forze e promuovere una opportuna verifica e confronto su come valorizzare il patrimonio di persone, di esperienze e di sostanze della collettività intera, ricercando punti di incontro e convergenze per individuare e promuovere in maniera disinteressata il bene del territorio. Mi auguro che ognuno si adoperi a cercare e promuovere ciò che unisce e a rigettare ciò che divide”.
DIOCESI “La diocesi da parte sua sta vivendo ancora il delicato momento di passaggio, di “esodo” che si cerca di affrontare con umiltà e coraggio. Non rinneghiamo il bene compiuto nel passato, né perdiamo tempo alla ricerca di capri espiatori di errori del passato, che pure ci sono stati. Cogliendo l’occasione dell’Anno Santo credo sia opportuno sottoporre alla misericordia del Signore errori o peccati del passato e anche del presente, per i quali si intende chiedere perdono a quanti si fossero sentiti offesi. I recenti pronunciamenti della magistratura, che hanno riconosciuto l’estraneità di prelati della Diocesi in relazione a reati ipotizzati, ci hanno riempito di gioia, e siamo in attesa della completa soddisfazione e conclusione della vicenda”.
VISITA PASTORALE Piemontese ha anche reso nota la sua prossima iniziativa: “Colgo l’occasione di questa festa anche per annunciare la prossima indizione della mia visita pastorale a tutte le realtà ecclesiali e civili della diocesi. L’ultima visita pastorale è stata effettuata da mons. Franco Gualdrini v.m. negli anni 1997-1998, quale richiamo della precedente degli anni 1989-1991. Sarà per me un tempo di grazia per conoscere direttamente persone, comunità, situazioni, successi e problemi; ma sarà anche per le comunità tempo di discernimento, verifica e rilancio della Nuova Evangelizzazione”.