Terni, ultraleggero va contro cavi dell’alta tensione e precipita: un morto
Secondo una prima ricostruzione, l’aereo si sarebbe scontrato con i fili dell’alta tensione, tranciandone uno. L’impatto con il cavo avrebbe quindi fatto perdere quota all’ultraleggero.
L’Aero club d’Italia precisa che “l’aeromobile non era un ultraleggero ma un velivolo experimental certificato, modello Rutan Long-EZ”.
Aggiornamento 29/06 ore 11,25: Prende corpo l’ipotesi di un malfunzionamento del mezzo come causa dell’incidente aereo che ieri mattina è costato la vita a Martino Bonicelli, romano di 58 anni, alla guida di un ultraleggero. Secondo gli agenti della squadra mobile di Terni, il motore del velivolo, a meno di un chilometro dal punto di decollo, quando aveva raggiunto i 50 metri di altezza, si sarebbe spento o bloccato, visto che alcuni testimoni hanno notato un’improvvisa fiammata prima che l’aereo scomparisse dietro ad una collina. Il pilota, con oltre 30 anni di esperienza, avrebbe quindi tentato un atterraggio di emergenza, ma il velivolo ha toccato i cavi dell’alta tensione di un traliccio delle Ferrovie dello Stato, che si trovano a circa 23 metri dal suolo. L’ultraleggero è quindi precipitato e, a causa dell’impatto, Bonicelli è morto sul colpo.
Una dettagliata informativa sul caso è stata inviata dagli agenti della mobile (coordinati dal dirigente Alfredo Luzi) al sostituto procuratore Raffaele Iannella, che coordina le indagini. Sulla scorta di questi accertamenti il magistrato deciderà se nominare o meno o un perito. Sotto sequestro il velivolo e le attrezzature, mentre a breve dovrebbe essere nominato il medico legale che svolgerà l’autopsia sul corpo del pilota.