Terniresearch esce dalla trattativa con Basell: rilancio del polo chimico ternano vicino al fallimento
“Dove sono finiti i garanti dell’operazione?” si chiedono in una nota i sindacati. “Dal mese di dicembre in cui è partita l’ultima offerta, quella condivisa, secondo quanto detto dall’assessore regionale, nella riunione di fine anno con le organizzazioni sindacali, solo una serie di voci che si sono succedute nel rimandare la fantomatica risposta di quindici giorni, in quindici giorni. A cosa serve aver avere sbandierato, giustamente, il risultato del Claster della Green economy, se non riusciremo a blindare il luogo fisico per la realizzazione di un progetto integrato?” accusano le sigle sindacali. “In una partita così importante per il tessuto economico del nostro territorio e per il paese intero – continuano -, come mai non siamo riusciti mai coinvolgere effettivamente il Governo nazionale?”.
Lo scorso dicembre la cordata di aziende aveva presentato un’ultima offerta da 6 milioni di euro alla multinazionale americana che in un primo momento sembrava intenzionata ad accettare. Sono poi passati invano due mesi e di fronte all’inquietante e irritante silenzio della Basell, era stato lanciato un ultimatum per ottenere una risposta (qui l’articolo).
Ora la situazione torna a preoccupare ai massimi livelli: il rilancio del polo chimico ternano sembra davvero ad un passo dal definitivo fallimento. Chi sta rischiando di perdere il proprio posto di lavoro gioca le ultime carte: a partire dalle 7,00 di lunedì i lavoratori istituiranno un presidio davanti ai cancelli di piazzale Donegani e alle 10,00 è fissata una conferenza stampa delle sigle sindacali.