Silenzio, inquietante silenzio. La multinazionale Basell non ha ancora risposto all’offerta della cordata di aziende presentata lo scorso dicembre per rilevare le aree della Polymer su cui dovrebbe sorgere il nuovo polo chimico ternano.
Due mesi fa la trattativa sembrava finalmente essersi messa sul binario giusto: dopo lunghe e tortuose contrattazioni era stata presentata un’ultima offerta da 6 milioni di euro e Basell appariva intenzionata ad accettare (qui l’articolo). I sindacati si dicevano fiduciosi pronosticando un imminente chiusura positiva dell’operazione. Nello stesso periodo era anche giunta la buona notizia del finanziamento di 48 milioni di euro da parte del Governo per dar vita alla chimica verde ternana (qui l’articolo).
A distanza di settimane tutto sembra spegnersi lentamente, in un surreale silenzio della Basell e giorno dopo giorno torna a salire la tensione tra i lavoratori. Recentemente la cordata di aziende formata da Novamont, Terni Research, Cosp Tecnoservice e Regione Umbria avrebbe sollecitato la multinazionale statunitense a fornire una risposta in tempi rapidi: in sostanza un ultimatum per sbloccare la situazione. Si spera che sia fruttuoso.
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