Continua a far discutere, e non poco, la tassa del consorzio di bonifica Tevere-Nera, considerata da molti cittadini ternani un tributo ingiusto e iniquo. A tornare sulla vicenda è il consigliere comunale d’opposizione della lista civica Terni Oltre, Leo Venturi, che tramite un comunicato tiene a sottolineare la totale assenza delle istituzioni e la non applicazione di provvedimenti decisi dalla Regione ma ad oggi ancora non rispettati.
“Sembra incredibile ma purtroppo è tutto vero. La regione dell’Umbria – scrive Leo Venturi – continua a stupirci per la sua inaffidabilità e arroganza; un territorio continua ad essere vessato e discriminato e le istituzioni cosa fanno? Stanno alla finestra e guardano Roma bruciare. I fatti:
- 23 dicembre 2011 – il consiglio regionale approva la legge n° 18 che prevede, all’art. 67, un tempo di sessanta giorni entro il quale la giunta regionale dovrà definire una proposta per riacquisire le competenze in materia di bonifica e tutela idrogeologica (sono trascorsi trecentotrenta giorni e nulla è stato fatto)
- 11 aprile 2012 – il Presidente della giunta regionale emana un regolamento che fa divieto al Consorzio di Bonifica di procedere alla riscossione di imposte di importo inferiore a 17 euro se non al raggiungimento di tale importo nel corso di cinque anni (regolamento totalmente inapplicato)
- settembre 2012 – il consiglio comunale di Terni approva un atto di Indirizzo con il quale impegna il Sindaco ad intervenire sulla Regione chiedendo anche azioni ispettive nei confronti del Consorzio (ad oggi nessuna concreta iniziativa è stata attuata).
Questi esempi danno l’esatta dimensione dell’attenzione posta dalle istituzioni all’annoso problema della tassa Tevere-Nera”.
Il consigliere prosegue evidenziando come i cittadini ternani, di fronte al fatto che giorno dopo giorno vedono la città di Terni impoverirsi sotto numerosi punti di vista, continuano ad avere come unica certezza l’odiato balzello: “Mentre assistiamo alla spoliazione continua del territorio (la chimica chiude, la Provincia è cancellata, gli uffici periferici dello stato soppressi, la sanità a pezzi, l’università sempre più marginalizzata, le attività direzionali trasferite a Perugia) l’unica certezza per i cittadini ternani è quella di essere chiamati a pagare un balzello che altri non pagano con l’assenso delle istituzioni incapaci di porre fine a questa discriminazione. La verità è che Terni non ha nessun peso in Regione e quindi è trattata come una ‘colonia da spremere’. I comitati in questi mesi hanno più volte sollecitato un incontro alla Regione senza avere risposta: tale atteggiamento non ci scoraggia nel proseguire una battaglia a difesa dei cittadini e contro l’arroganza delle istituzioni ma anzi ci sprona a far sentire ancora più forte la nostra voce”.
Venturi conclude annunciando un’assemblea presso Palazzo Spada, il cui invito è rivolto a tutta la cittadinanza, al fine di studiare le azioni da portare avanti per porre fine all’ingiustizia della tassa: “Al fine di definire iniziative capaci di rendere ancor più chiare le responsabilità per la situazione oggi presente e utili a rimuovere l’immobilismo della Regione e delle istituzioni locali, venerdì 9 novembre alle ore 16, presso la sala consiliare del comune di Terni (Palazzo Spada), si terrà un’assemblea pubblica”.