La ricerca sarà al centro delle attività dell’università ternana. Almeno è questa la volontà delle istituzioni. Il futuro del polo universitario di Terni è infatti stato l’oggetto di un incontro convocato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini cui hanno partecipato il presidente della Provincia di Terni, Feliciano Polli, il sindaco della città, Leopoldo Di Girolamo, ed il rettore dell’università di Perugia, Francesco Bistoni.
Tutti i partecipanti all’incontro – riferisce un comunicato di Palazzo Donini – hanno convenuto sulla volontà di andare ad un rilancio e rivitalizzazione il progetto del “distretto tecnologico”, con un ruolo forte dell’università e degli stessi corsi di laurea presenti a Terni. Ciò, è stato sottolineato, dovrà avvenire secondo un modello universitario sempre più del tipo research university, che favorisca lo sviluppo di attività produttive ad alto contenuto di conoscenza e di ricerca sul territorio, legate a settori quali chimica, materiali speciali, oltre ai settori tipici della green economy e delle energie da fonti rinnovabili. Uno sviluppo che dovrà avvenire sempre più in un’ottica di economia di territorio.
A tal fine, l’università – spiega il comunicato – si impegna a presentare entro breve, nel rispetto di questa cornice, un progetto di rilancio del polo universitario ternano. Il rettore, inoltre, si è impegnato affinché si giunga all’apertura entro il prossimo mese di marzo della nuova sede della facoltà di medicina a Terni.
La Regione, per parte sua, conferma i propri impegni – sottolinea la nota – anche in termini finanziari per sostenere i progetti di ricerca universitari e soprattutto i percorsi di trasferimento tecnologico e di utilizzo a fini produttivi dei risultati dell’attività di ricerca e sperimentazione, così come avviene per i centri di alta ricerca in genomica e cellule staminali.
La Regione, inoltre, si impegna a sostenere progetti di ricerca presso tutti i dipartimenti universitari dei corsi di laurea presenti a Terni.
Il distretto tecnologico che si va a prefigurare e che viene visto come uno dei percorsi dello sviluppo di questo territorio dovrà sinergicamente combinare e integrare gli apporti dei dipartimenti universitari con le attività delle imprese che operano già nel territorio, quali Thyssen, Novamont, Terniresearch e altre.