Dai centri estetici ai tappezzieri, più di 150 negozi ed attività sono finiti sotto la lente del controllo dei finanzieri: una vasta operazione della guardia di finanza della provincia di Terni ha portato alla scoperta di 30 violazioni in materia di scontrino fiscale, di due commercianti abusivi e di 3.500 oggetti contraffatti. Nei controlli portati a termine lo scorso fine settimana sono stati impegnati oltre 60 finanzieri che hanno operato in particolare nel circondario di Terni e di Narni.
Nel mirino della finanza sono finite attività riconducibili alle più diverse categorie economiche come barbieri, parrucchiere, negozi gestiti da cinesi, tappezzieri, centri estetici, vendite di frutta e verdura, abbigliamento, alimentari e ristoranti. In particolare, oltre a una macelleria che – secondo la gdf – non ha emesso uno scontrino fiscale per 90 euro, sono state rilevate irregolarità nell’emissione o per la ricevuta fiscale in tre ristoranti e pizzerie, in quattro negozi di abbigliamento e in un internet point.
Durante i controlli la guardia di finanza ha rilevato la mancata emissione anche da parte di cinque attività (un negozio di abbigliamento, un barbiere, un fruttivendolo e due esercizi cinesi) che negli ultimi anni avevano già ricevuto tre analoghi verbali: i finanzieri hanno dunque proposto la chiusura dell’attività all’Agenzia delle entrate, che ora la valuterà. Quest’ultima può disporre la sospensione della licenza per periodi che vanno da tre giorni ad un mese.
Le fiamme gialle hanno poi individuato un rivenditore abusivo nigeriano, sequestrando una cinquantina di pezzi, e una estetista risultata abusiva e priva non solo di partita Iva ma anche di autorizzazioni e licenza. La donna operava nel garage di un condominio dove, secondo i finanzieri, c’ era un significativo afflusso di clienti. E’ in corso la quantificazione dei ricavi nascosti al fisco.
Inoltre la compagnia di Terni delle fiamme gialle ha sequestrato oltre 700 pezzi di statuine Thun risultate contraffatte, vendute in un negozio del circondario gestito da un extracomunitario. Oltre 3 mila, infine, i capi di abbigliamento, i giocattoli, i piccoli elettrodomestici e i prodotti di cancelleria in vendita presso un negozio di Terni gestito da un cinese, trovati privi di marchio Ce o con questo contraffatto. Il valore dei prodotti sequestrati e che varranno distrutti è stimato in oltre 15 mila euro.