Ieri le segreterie provinciali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl di Terni hanno incontrato l’amministratore delegato del gruppo TK Ast Marco Pucci per fare il punto sulla vicenda della fusione Inoxum-Outokumpu. I sindacati hanno espresso unitariamente la loro profonda preoccupazione per le decisioni che la Commissione Antitrust della Commissione Europea sarà chiamata a prendere, entro il settembre prossimo, rispetto al nuovo assetto nel settore inox.
In una nota unitaria, i sindacati spiegano che “a tutela delle produzioni, dell’occupazione e delle prospettive future del sito di Terni” chiederanno sia alle istituzioni locali, sia a quelle provinciali e regionali di “farsi urgentemente promotrici nei confronti del Governo italiano affinché vigili rispetto alle decisioni comunitarie che dovranno essere prese e che tali decisioni siano coerenti ai piani di acquisizione già sviluppati dalle due società”.
I sindacati hanno inoltre riaffermato all’amministratore delegato “l’irrinunciabilità della ripresa del confronto sospeso con le istituzioni e il Governo per rendere immediatamente operativi gli impegni in materia di energie, infrastrutture, viabilità e trasporti già assunti sia con Tk che con Inoxum, reputando tali impegni irrinunciabili ei indispensabili per la nuova società e per il futuro di tutto il territorio provinciale e regionale”. I sindacati chiedono quindi alle istituzioni locali e al Governo italiano “una rapida e coerente ripresa del confronto su quanto previsto dal protocollo d’intesa per favorire lo sviluppo del territorio di Terni-Narni, siglato il 4 agosto 2005 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri dato che tale Patto prevedeva una serie di interventi per l’adeguamento e lo sviluppo infrastrutturale e logistico”. A tutt’oggi, secondo i rappresentanti dei lavoratori, rimane aperto anche “il discorso energetico previsto dal Patto di Territorio del 2005 che se non risolto potrebbe pregiudicare il progetto Outokumpu previsto per Terni”.
Infine le segreterie territoriali hanno ribadito all’amministratore delegato di “ritenere indispensabile la conoscenza del piano industriale della nuova società”, rivendicando come “irrinunciabile” il mantenimento non solo del gruppo TK-Ast cosi come è organizzato “ma soprattutto delle produzioni attuali fatte da inox, fucinati, tubi, titanio, informatica e l’intero indotto ritenendo tali produzioni indispensabili non solo per il territorio ma per l’intero paese Italia”. Con l’ingegner Pucci, concludono i sindacati, è stato concordato di voler considerare il confronto “come tavolo sempre aperto non solo per monitorare il proseguo delle evoluzioni societarie future, ma di proseguire il confronto e l’analisi sulle società partecipate e sulla politica degli appalti”.
Dal canto suo Pucci avrebbe confermato gli impegni, già annunciati nelle scorse settimane, della società verso lo stabilimento ternano, e ricondotto le difficoltà di alcune delle aziende controllate (come Titania e Società delle Fucine) alla congiuntura economica.