La vicenda (qui l’articolo) sta facendo infuriare migliaia di cittadini che non hanno santi in paradiso (ne auto blu pronte a scarrozzarli) e l’Asl di Terni si precipita ai ripari cercando di limitare il danno d’immagine. L’Asl 4 comunica infatti di aver avviato un provvedimento disciplinare nei confronti del dirigente che ha autorizzato il trasporto con autista e auto aziendale di un funzionario dell’azienda che era di ritorno dalle vacanze. La direzione generale dell’azienda spiega che il fatto è accaduto il 27 marzo scorso ed “é stato oggetto di accertamento interno” culminato con il provvedimento stesso.
“L’amministrazione dell’Asl – si legge in una nota – sin da allora si è riservata ulteriori azioni qualora fossero emersi fatti penalmente rilevanti. Successivamente tutto il carteggio é stato trasmesso alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni ai fini della verifica di fatti oggetto di indagine”. Sempre secondo quanto riferito dai vertici dell’azienda, durante l’istruttoria del procedimento disciplinare a carico del dirigente “non sono emerse responsabilità di natura amministrativa di altri funzionari”. La Asl 4 si dice fiduciosa nell’azione degli organi inquirenti e si riserva “ogni altra azione a tutela del buon funzionamento e dell’immagine dell’azienda”.
Nessun provvedimento risulta quindi essere stato avviato nei confronti dell’altro dirigente che ha usufruito dell’indebito passaggio sull’auto blu. Si tratta di una funzionaria amministrativa di 38 anni che a fine marzo era di ritorno da una vacanza in Sardegna. La donna – secondo quanto accertato dalla Digos – si era fatta accompagnare dall’aeroporto di Perugia fino al posto di lavoro, presso la sede Asl di Terni. Una bella comodità a spese dei cittadini.