Polo chimico, Pd Terni: ”Governo convochi subito un tavolo, ingovernabilità complica il quadro”

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Delli Guanti Pd TerniIl rilancio del polo chimico ternano è vicino a fallire: Terniresearch ha infatti annunciato di essersi ritirata dalle trattative per l’acquisto delle aree della multinazionale Basell (qui l’articolo). Il segretario comunale del Pd di Terni, Andrea Delli Guanti, “chiede al Governo di convocare un tavolo in tempi brevissimi in cui le diverse parti possano confrontarsi in modo conclusivo”.

Per il Pd ternano “non solo Terni, ma l’Italia non può permettersi di perdere o di marginalizzare un settore così importante nello sviluppo strategico industriale dell’intero Paese”. Per Delli Guanti “ad offuscare ancor più il quadro è l’empasse istituzionale e politico scaturito dalle elezioni della scorsa settimana. Se serve all’Italia un esempio di cosa significhi l’ingovernabilità o lo stallo, la vicenda Basell è un esempio paradigmatico”.

Questo il comunicato del segretario comunale del Pd di Terni, Andrea Delli Guanti:

“Il ritiro dell’offerta da parte di Terni Research in merito al polo chimico integrato ternano pone forti dubbi ed interrogativi sul futuro prossimo dello stabilimento cittadino e per l’intero comparto chimico italiano. La mancanza di risposte e di segnali da parte della multinazionale Lyondell Basell ha portato Terni Research a ripensare il suo coinvolgimento nelle prospettive del sito, data l’impossibilità di tenere bloccate risorse importanti in un’operazione che non vede possibile risoluzione, soprattutto a causa della latitanza dell’azienda olandese-statunitense che ha aperto la vertenza nel febbraio 2010.

Dopo tre anni la città di Terni ed i cittadini ternani meritano una risposta stringente da parte di Basell. Il Partito Democratico – che negli ultimi due anni ha promosso più di un’iniziativa sulle questioni della chimica ternana – chiede al governo di convocare un tavolo in tempi brevissimi in cui le diverse parti possano confrontarsi in modo conclusivo. Non solo Terni, ma l’Italia non può permettersi di perdere – o di marginalizzare – un settore così importante nello sviluppo strategico industriale dell’intero Paese; l’Italia è membro del G7 ed ha nella sua identità la vocazione ad essere paese industriale. Se vuole continuare ad essere tale, non si può certo pensare di lasciare scoperto un settore come quello della chimica pulita così decisivo per lo sviluppo dei prossimi tempi.

Il Partito Democratico ritiene sia opportuno sostenere le ragioni del sito integrato ternano non solo con la dovuta solidarietà ai lavoratori ed alle famiglie coinvolte, ma con iniziative politiche ed istituzionali che vedano protagonisti i vertici istituzionali e la neo-eletta rappresentanza parlamentare. A partire da una sentita e decisa partecipazione alle iniziative già organizzate dai lavoratori del sito per lunedì mattina.

Terni e l’Italia non possono più rinviare decisioni strategiche sulle politiche industriali che da troppo tempo mancano all’intero Paese; ad offuscare ancor più il quadro è l’empasse istituzionale e politico scaturito dalle elezioni della scorsa settimana. Se serve all’Italia un esempio di cosa significhi l’ingovernabilità o lo stallo, la vicenda Basell è un esempio paradigmatico; anche per questo motivo bisogna augurarsi che l’Italia trovi nel più breve tempo possibile una stabilità politica che permetta di affrontare con forza le tante questioni aperte in tutta la penisola. A cominciare da quelle ternane”.

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