Terniresearch esce dalla trattativa con Basell: rilancio del polo chimico ternano vicino al fallimento

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polo chimico TerniIl rilancio del polo chimico ternano è davvero vicino a naufragare definitivamente. Con una lettera inviata a Regione Umbria e a Basell, Terniresearch ha dato la propria indisponibilità a proseguire la trattativa relativa alla vendita delle aree di proprietà della multinazionale americana. Il principale attore impegnato nel progetto di rilancio del sito ha quindi deciso di rinunciare all’eventuale acquisizione “visto l’estenuante e ingiustificato protrarsi dell’incertezza della risposta” da parte di Basell all’offerta presentata insieme a Novamont, Cosp Tecnoservice e Corepla. I sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e Uilcem spiegano che Terniresearch “non ritiene più sostenibile l’attesa che pregiudica la possibilità di effettuare altri investimenti produttivi”. La speranza di alcuni è che si tratti di tattica, di un tentativo dell’azienda ternana di smuovere la trattativa: possibilità piuttosto remota.

“Dove sono finiti i garanti dell’operazione?” si chiedono in una nota i sindacati. “Dal mese di dicembre in cui è partita l’ultima offerta, quella condivisa, secondo quanto detto dall’assessore regionale, nella riunione di fine anno con le organizzazioni sindacali, solo una serie di voci che si sono succedute nel rimandare la fantomatica risposta di quindici giorni, in quindici giorni. A cosa serve aver avere sbandierato, giustamente, il risultato del Claster della Green economy, se non riusciremo a blindare il luogo fisico per la realizzazione di un progetto integrato?” accusano le sigle sindacali. “In una partita così importante per il tessuto economico del nostro territorio e per il paese intero – continuano -, come mai non siamo riusciti mai coinvolgere effettivamente il Governo nazionale?”.

Lo scorso dicembre la cordata di aziende aveva presentato un’ultima offerta da 6 milioni di euro alla multinazionale americana che in un primo momento sembrava intenzionata ad accettare. Sono poi passati invano due mesi e di fronte all’inquietante e irritante silenzio della Basell, era stato lanciato un ultimatum per ottenere una risposta (qui l’articolo).

Ora la situazione torna a preoccupare ai massimi livelli: il rilancio del polo chimico ternano sembra davvero ad un passo dal definitivo fallimento. Chi sta rischiando di perdere il proprio posto di lavoro gioca le ultime carte: a partire dalle 7,00 di lunedì i lavoratori istituiranno un presidio davanti ai cancelli di piazzale Donegani e alle 10,00 è fissata una conferenza stampa delle sigle sindacali.

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  • pericle

    É vergognoso che sigle sindacali e politici locali siano rimasti a guardare in questi mesi senza adempiere ai loro ruoli, in primis la salvaguardia del sito e dei loro lavoratori!Neanche aver vinto il bando per il cluster della chimica li ha mossi a fare qualcosa..spero davvero che grillo ed i grillini arrivino anche in qst citta e spazzino via una classe dirigente incapace e mossa solo da interessi personali!

    • silvepaolo

      me lo auguro ma stupidi come sono la maggior parte dei ternani sono sicuro che rimetteranno in sella ancora una giunta di centrosinistra!!!

  • Sissi

    Politici ternani incapaci, inetti, inadeguati…complimenti per l’ennesima morte di questa città.

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