Avevano dichiarato di essere studentesse spagnole residenti a Perugia e si trovavano a Terni per far visita ad una loro amica turca. In realtà due ragazze fermate ieri dalla polizia avevano tutt’altri intenti e ben altro profilo: ladre seriali che compiono decine di furti al mese, in ogni parte d’Italia.
Gli agenti hanno incrociato le due giovani intorno alle 12.30, mentre gironzolavano in via Verri controllando portoni e citofoni dei palazzi circostanti. Insospettiti le hanno seguite a distanza fino ad arrivare in via Bezzecca dove poi hanno deciso di fermarle ed effettuare i dovuti controlli.
Ragazze ben vestite e molto curate che però, senza avere nessun documento d’identità, alle domande poste dagli agenti hanno iniziato a dare risposte confuse, come di essere giunte a Terni per trovare un amica ma di non ricordare ne il nome, ne l’indirizzo della sua abitazione. Le due, così, sono state accompagnate dai poliziotti in questura per ulteriori accertamenti: una volta arrivati gli agenti hanno fatto compilare alle ragazze un modulo su cui scrivere le proprie generalità. Le due hanno continuato a ribadire di essere spagnole e maggiorenni. I poliziotti, però, visto che non avevano documenti di riconoscimento le hanno sottoposte alla comparazione delle impronte digitali i cui risultati hanno poi confermato i sospetti iniziali. Le ragazze, infatti, erano due nomadi nate in Italia rispettivamente 18 e 17 anni anni fa, entrambe con numerosi precedenti per furto. Quando hanno capito di essere state scoperte, la loro ostentata sicurezza è venuta meno con la più piccola delle due che ha mostrato agli agenti il contenuto della sua borsa: un giravite e un paio di forbici. Tra i precedenti penali delle ragazze, anche con diversi alias, ci sono reati contro il patrimonio e furto commessi in Spagna e in varie province d’Italia. Agli agenti, infine, hanno dichiarato di commettere dai 40 ai 50 furti al mese in ogni parte d’Italia.
In base a quanto emerso, la maggiorenne è stata denunciata per false generalità e possesso di arnesi atti allo scasso, arrestata e condotta al carcere minorile femminile di Roma in quanto colpita da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nel 2011 dal tribunale per i Minorenni di Firenze. La minorenne è stata invece denunciata per gli stessi reati e, visto che non è stato possibile l’affido ai genitori in quanto clandestini in Italia, è stata collocata in una struttura fuori Regione.