A Terni la situazione generale della salute è sostanzialmente stabile e in linea con l’andamento nazionale, anche se permane un quadro di fattori di rischio sui quali occorre continuare il monitoraggio. E’ quanto emerge dal rapporto 2012 dell’Osservatorio provinciale Ambiente e Salute che è stato illustrato questa mattina a Palazzo Bazzani.
Nel rapporto diffuso sono assenti numeri e percentuali relativi alle patologie: viene solo fornito un quadro della situazione e giudizi sintetici per ogni singola voce. Una mancanza di numeri che rende complicato farsi un’idea precisa: mancando riferimenti è infatti impossibile capire e quantificare quelli che vengono di volta in volta definiti “eccessi”, “diminuzione”, “incremento non significativo” o “incremento significativo”. In sostanza dal rapporto non emerge quante persone si ammalano di determinate patologie. Vanno invece ricordati i dati, allarmanti, riferiti a Terni, emersi dallo studio Sentieri e da altre pubblicazioni (qui inchiesta di Terni Oggi). Inoltre la città di Terni rientra nello “Studio ISS-AIRTUM sull’incidenza dei tumori nei siti italiani a rischio” che nei giorni scorsi ha reso noto di aver rilevato, complessivamente nei 23 luoghi esaminati, un eccesso di incidenza di tumori del 9% negli uomini e del 7% nelle donne.
La Cattedra di Igiene di Terni della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia, che ha condotto l’indagine presentata questa mattina, ha esposto il quadro complessivo della situazione legata ai fattori di rischio e ai determinanti ambientali dei territori compresi tra Terni, Narni e Orvieto. Ad illustrare l’indagine c’erano il professor Giampaolo Pocetta della Cattedra di Igiene della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia, il professor Lamberto Briziarelli, consulente scientifico della Facoltà di Medicina e il professor Lucio Casali, docente di Malattie dell’apparato respiratorio dell’Università di Perugia. Hanno partecipato anche rappresentanti di Arpa Umbria, Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Perugia e dell’Asl. Il quadro fornito è quello che segue:
IL RAPPORTO
Secondo il rapporto, la diminuzione della mortalità causata dal totale dei tumori maligni descritta a livello nazionale è rilevabile anche riducendo i confini territoriali, in entrambi i sessi. Dal 1994-1998 al 2004-2008, il confronto della quota di morti per sede tumorale, pesata sul totale, permette di evidenziare che, ovaio, polmoni e pancreas, sono gli organi per i quali i tumori primitivi hanno accresciuto i propri valori, in Provincia come in tutta l’Umbria.
INCIDENZA TOTALE – Nel contesto umbro, l’incidenza totale rilevata nei residenti maschi in provincia di Terni è al terzo posto, con valori inferiori a quelli regionali. Per le donne, invece, nel confronto dei dati d’incidenza con le altre Asl umbre e con la regione nel totale, si rilevano i valori più elevati. In ambito provinciale, dal 1994 al 2008 tra gli uomini non si riscontrano variazioni di rilievo relativamente all’insorgenza delle patologie tumorali nel loro insieme, risultando un saldo positivo minimo con spostamenti in un range di valori molto ristretti (687,3-692,6), come si osserva a livello regionale, differenziandosi però per una inversione di tendenza verso il basso dal secondo periodo di osservazione; ciò in disaccordo anche con il dato nazionale tendenzialmente in crescita.
Sovrapponibile a quello regionale è il trend dell’incidenza tumorale rilevata nel sesso femminile, per le quali l’aumento significativo evidenziato fino alla fine degli anni ’90 è seguito da una lieve e non significativa, diminuzione; contrariamente alla tendenza in continua crescita del dato complessivo.
LE PRINCIPALI NEOPLASIE – Conformemente al dato nazionale, le sedi tumorali principalmente colpite tra i residenti di sesso maschile delle sei aree osservate sono: prostata, colon, polmone, vescica; in particolare le zone di Terni e Narni (si segnala inoltre un’incidenza del tumore vescicale superiore a quella della forma intestinale) comuni limitrofi compresi, sono maggiormente colpite dai tumori polmonari, mentre è nettamente predominante il tumore intestinale nell’area orvietana. Nelle donne, l’incidenza del carcinoma della mammella è maggiore al resto della Regione, osservandosi inoltre una disomogeneità intradistrettuale dei casi rilevati. A seguire, le altre neoplasie a elevata incidenza riproducono quanto rilevato a livello regionale: colon, polmoni e corpo dell’utero.
COMUNE DI TERNI – Dal 1999 al 2008, tra gli abitanti del comune di Terni, sia uomini che donne, non si rilevano variazioni del rischio di insorgenza di tumori maligni nel loro insieme, rischio per il quale si registrano valori simili all’atteso o lievi scostamenti non significativi. Per i maschi la situazione è la seguente: l’incidenza dei tumori del colon-retto non presenta differenze dall’atteso, mantenendosi costante tra i due periodi o con variazioni non significative (entro i 64 anni); analoga situazione si rileva per la sede epatica, nonostante sia minore la stabilità dei valori riscontrati; per le neoplasie con sede nella laringe, rene e pelvi, uretere e vescica le variazioni rilevate non sono significative; così come non hanno significatività l’incremento dei melanomi e il decremento dei tumori testicolari nei residenti con età < 65 anni; i tumori polmonari calano, anche se sono poco stabili i valori riscontrati prima dei 65 anni; valori inferiori all’atteso si rilevano per le neoplasie gastriche, se pur in lieve aumento soprattutto negli anziani; in calo e con valori inferiori all’atteso è l’incidenza per i tumori prostatici; l’eccesso e l’aumento si rileva per la sede pancreatica, dove però l’esigua numerosità non permette una stabilità dei valori riscontrati; i linfomi non-Hodgkin sono in eccesso; si mantengono stazionari per tutte le età, mentre mostrano un aumento nelle classi di età <65 anni, però con valori non significativi; in eccesso e in crescita i tumori cerebrali significativamente per tutte le età e nello specifico delle classi più anziane, ma con instabilità dei valori data dalla limitata numerosità delle osservazioni.
Dall’analisi dei dati relativi alle donne alle residenti nel Comune di Terni si evince:
i tumori intestinali non presentano variazioni di rilievo mantenendosi in linea con l’atteso; situazione analoga per i tumori del pancreas e del corpo dell’utero, ma con valori non significativi; i tumori dell’ovaio risultano in eccesso e aumento per tutte le età e in diminuzione prima dei 65 anni, ma non c’è significatività; i tumori dello stomaco risultano significativamente in lieve calo e a livelli inferiori all’atteso; per i tumori epatici valori si presentano vicini all’atteso, ma non c’è significatività; i melanomi in eccesso nel primo periodo mostrano un calo nel secondo, anche se la differenza rispetto all’atteso riscontrata nel secondo quinquennio non è significativa; per le neoplasie del collo dell’utero si evidenzia un eccesso di incidenza in aumento, soprattutto nelle classi di età <65anni, ma i valori non sono significativi; in calo e sotto all’atteso i tumori renali, così come i tumori di pelvi, uretere e vescica, per tutte le età; i linfomi non-Hodgkin presentano variazioni non significative, con valori vicini all’atteso; per le leucemie si registra un aumento, ma il valore raggiunto nel secondo periodo non è significativo; i tumori della tiroide presentano valori d’incidenza inferiore all’atteso, mentre non è significativo l’aumento registrato nel secondo periodo; i tumori polmonari risultano in eccesso in entrambi i periodi ed in aumento, con significatività soprattutto per tutte le età; i tumori della mammella sono significativamente in eccesso in entrambi i periodi con lieve aumento solo considerando tutte le età; molto elevato l’incremento dei tumori cerebrali risultante tra i due periodi, in specie prima dei 65 anni, valori non supportati da altrettanta significatività statistica.
TERRITORIO PROVINCIALE – Tra i maschi non si registrano, nel complesso, differenze dei tumori a più elevata mortalità rilevati nei sei territori in esame, rispetto ai dati della letteratura: il polmone è la sede principale, seguito dal colon, prostata, stomaco. Situazioni particolari. Tra le donne i tumori che causano la mortalità più elevata in Provincia sono quelle indicate anche a livelli territoriali superiori: mammella, colon-retto, polmone stomaco, pancreas. La situazione che si dissocia maggiormente è quella rilevata nei territori “rurali” del ternano, dove, si evidenzia una elevata mortalità per le neoplasie gastriche, notevolmente al di sopra del dato provinciale.
RICOVERI OSPEDALIERI – Il trend 2004-2010 è in generale diminuzione conformemente al dato nazionale. Relativamente alla popolazione maschile, le malattie dell’apparato circolatorio (ICD9-CM 390-459) costituiscono la causa per le quali si ricorre maggiormente ad un trattamento ospedaliero. Per la popolazione femminile, nell’ambito delle malattie dell’apparato circolatorio, si conferma quanto riscontrato nel sesso maschile. Degni di nota sono: il dato di Orvieto, che indica addirittura un minimo aumento di tendenza dei corrispondenti livelli di dimissione e quello del narnese con valori superiori a quelli provinciali.
LA QUALITÀ DELL’ARIA – PM10: il comune di Terni risulta nella classe di superamento corrispondente a 22-45 (il limite di 35 è quello che impone l’adozione di provvedimenti di contenimento). Dal 2005 al 2011 i superamenti riguardano il periodo invernale, mentre in estate la situazione si normalizza, conseguentemente la concentrazione media annuale non oltrepassi mai i valori minimi.
PM 2,5: Nello stesso periodo la stazione Le Grazie ha misurato livelli più elevati sia come n. di superamenti che come media annuale. Nulla di significativo invece emerge dalle rilevazioni condotte a Narni (zona Narni Scalo) e Orvieto (zona: Ciconia).
IPA – Benzo(a)pirene: zona “Le Grazie”, si registra un unico innalzamento a livello accettabile.
BENZENE (ARPA 2006-2011): il monitoraggio mostra livelli inferiori ai minimi, da cui una qualità dell’aria giudicata “buona” L’andamento nel tempo della concentrazione di Benzene è pressoché analoga in tutti i Comuni della Provincia di Terni, con un massimo nel 2006, una diminuzione fino ad un minimo nel 2008. Il valore limite nell’anno di riferimento è stato sempre rispettato. Solo nell’anno 2006, le postazioni Amelia-Repubblica e Terni-Borzacchini, per le quali di seguito verranno fatte delle considerazioni particolari, hanno registrato un superamento del valore limite al 2010. Per il resto i valori sono risultati sempre inferiori ai limiti con una sostanziale stabilità negli ultimi anni.
Presidente della Provincia. Ad aprire la conferenza è stato il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli che ha ringraziato l’Università di Perugia per il lavoro svolto ed ha sottolineato l’importanza della collaborazione fra le istituzioni e la comunità, nelle sue varie articolazioni, per raggiungere risultati significativi in materia di tutela della salute. Il presidente ha parlato di “occasione molto importante per un nuovo approccio culturale e politico alla gestione del territorio e ai temi legati alla salute, allo sviluppo e all’ambiente. Per questo – ha dichiarato – di fronte ad una situazione non mutata, c’è bisogno di un nuovo patto fra tutti per dare avvio ad una nuova fase più incisiva, efficace e meglio coordinata nella quale, accanto al ruolo e alle responsabilità delle istituzioni, che rimangono tali, si affianchi il coinvolgimento della popolazione e delle sue rappresentanze ad ogni livello al fine di produrre un miglioramento della situazione complessiva che è l’obiettivo di tutti”.
Assessore provinciale all’Ambiente. Sul concetto di collaborazione ha insistito molto anche l’assessore provinciale all’Ambiente Fabrizio Bellini che ha ricordato come essa sia indispensabile “per tenere alta la qualità della vita dei cittadini del territorio provinciale. Oggi – ha poi aggiunto – c’è molta più comunicazione rispetto al passato e questo genera di conseguenza una più diffusa consapevolezza sui temi ambientali e della salute”. Mario Fornaci, presidente della Fondazione Carit, ha ricordato come “sia un vantaggio per tutti coniugare i temi dello sviluppo con quelli della tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini”, mentre il sindaco di Terni Leopoldo di Girolamo ha enfatizzato l’opportunità di avere un quadro empirico della situazione. “Oggi – ha infatti affermato – riparte il confronto sulla base di dati oggettivi e non su notizie male interpretate o confuse. Non vi è dubbio che la Conca abbia un complesso di determinanti climatici particolari, costituiti da realtà produttive in numero considerevole e da una mobilità che va certamente migliorata, incoraggiando il ricorso a mezzi alternativi all’automobile o potenziando le piste ciclabili che a Terni hanno attualmente un’estensione di 19 km”.