Società ternana hi-tech mette in piedi giro di fatture false con San Marino: imprenditore denunciato

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guardia di finanzaUna società ternana operante nel settore del commercio hi-tech aveva messo in piedi un vasto giro di false fatture riuscendo così ad eludere il pagamento dell’Iva. A scoprirlo la Guardia di Finanza di Terni che ha contestato all’imprenditore, un quarantenne ternano, un conto particolarmente salato: oltre un milione di euro di Irap non assolta, 175.000 euro di Iva dovuta e 876.000 euro di elementi negativi di reddito non deducibili.

Il giro di fatture inesistenti prevedeva, formalmente, un percorso studiato e collaudato nel tempo. Una società di Nola (NA) procedeva ad acquistare la merce da una società “estera”, con sede nella vicina Repubblica di San Marino, che poi rivendeva, con fattura, alla società di Terni, ad un prezzo pari al costo della merce più Iva.

Di fatto, secondo le fiamme gialle, la società di Nola era una cartiera, una sorta di società virtuale che non assolveva l’Iva all’importazione, mentre la società di Terni riceveva la merce direttamente da San Marino, ovviamente senza pagare l’Iva.

Un bel risparmio di imposta, spiega ancora la guardia di finanza, considerando che la società ternana, reale beneficiaria degli illeciti vantaggi fiscali, si scaricava il costo del bene e quello dell’Iva non pagata. Il tutto si perfezionava con la chiusura della società di Nola la quale, improvvisamente si dissolveva, come il credito erariale che avrebbe dovuto versare per l’Iva non assolta.

L’indagine era partita lo scorso anno ed è stata condotta in collaborazione con la Guardia di Finanza di Napoli che aveva richiesto alcuni controlli incrociati proprio sulla contabilità dell’imprenditore ternano. Imprenditore che è stato denunciato per la violazione dell’art.2 del D.Lgs. 74/2000, per aver annotato fatture soggettivamente inesistenti emesse dalla società del sud Italia, per un imponibile complessivo di centinaia di migliaia di euro.

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